Il punto del Direttore
E’ straordinario incontrare chi opera strategicamente sul cambiamento delle aziende.
Soprattutto è ancora più importante, e direi raro, vedere come la consulenza aziendale è fatta da realtà aziendali che offrono sempre una analisi completa che viene esposta in modo così esauriente da rispondere a questioni così decisamente importanti. Infatti il testo redatto dalla Lundquist così’ spiega:
“Webranking è la principale indagine in Europa che valuta la trasparenza sui canali digitali delle società quotate, basandosi sulle richiesta fondamentali degli stakeholder. “ – così viene definita la ricerca– “La ricerca aiuta le aziende a migliorare la propria comunicazione corporate, misurando il gap tra le informazioni presentate e le aspettativa degli interlocutori esterni”.
E’ naturale essere colpiti dalla professionalità altrui quando essa è sostenuta, cioè vive, di informazioni così importanti per le decisioni, che qualunque realtà aziendale deve conoscere per approcciare al meglio la realtà.
Ho letto nel rapporto con particolare interesse il capitolo sulla Sostenibilità (pagina 8 della ricerca).
E’ definito come un buon risultato quello della Commissione Europea che ha favorito la trasparenza.
Essa è stata promossa anche dalla legge 254/2016 che ha obbligato le imprese a stilare la DNF delle aziende quotate in Borsa.
Nel 2017 erano il 44% ora nel 2018 si è arrivati al 69%.
Però la ricerca sottolinea anche un “Disallineamento tra Rendicontazione e Strategia”.
Significa che più spesso le aziende offrano dati, si accontentino della accountability, senza un approfondimento delle strategie e degli obiettivi posti in essere per sostenere il business.
Ciò – continua la ricerca – fa emergere che “L’Italia fatica a tenere il passo con il resto dell’Europa” (…) e solo 6 aziende su 10 non presentano neppure un dato ambientale sul proprio sito e solo una su quattro dichiara obiettivi ambientali, contro una su due in Europa”.
Non so in quanti hanno dato peso ad una ricerca così importante, che relaziona la sostenibilità con la comunicazione, le strategie di una azienda e le relazioni con gli stakeholder.
Ma lo sconcerto è ancora più grande: vengono forniti dati in continuazione da Enti diversi: a fine Febbraio il Rapporto dell’ASVIS sulla “ Legge di Bilancio 2019 e lo sviluppo sostenibile “ e nessuno tra coloro che ci governano lo ha preso in considerazione con una citazione ufficiale.
Le stesse associazioni imprenditoriali faticano a tradurre queste importanti osservazioni in linee guida OBBLIGATORIE per una salvaguardia del futuro per le nuove generazioni.
La fatica a leggere la realtà è ancora più grande nello stesso mondo della grande economia italiana, dove le parole del Bilancio Aziendale ci offrono solo la possibilità di leggere quanto siamo trasparenti e bravi ma ancora non dicono quale strada stiamo prendendo per migliorarci e quali relazioni intendiamo aprire con il mercato per avviarci ad essere sostenibili – Agenda ONU 2030 – ricostruendo i parametri di una civiltà che oggi sembra in declino.
Bruno Calchera
Direttore Responsabile
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