Il punto del Direttore

 

 

 

A proposito degli Stakeholder recentemente il Direttore Generale dr. Stefano CETTI di MMspa ha detto nella sua intervista comparsa su CSRoggi n. 2/2022: “ il coinvolgimento degli stakeholder rappresenta per noi non solo una “responsabilità civica”, ma anche una preziosa opportunità per creare valore condiviso e proseguire nel processo di crescita.”(…) “Bisogni e aspettative degli stakeholder sono funzionali nelle definizioni delle attività di sostenibilità e più in generale nelle strategie di sviluppo e pertanto sono stati predisposti nel tempo adeguati canali di comunicazione per garantire un dialogo continuo, trasparente e orientato all’inclusione.”

L’Accountability aziendale vive e da frutto proprio nella relazione con gli stakeholder.
Lo Stakeholder Engagement è la leva principale di monitoraggio e gestione della qualità delle relazioni e diventa ingrediente importante nella formulazione delle politiche e delle strategie organizzative.

Ma si sa poco di quello che accade nelle imprese in cui la presenza degli stakeholder è non ben definito. E’ il protagonismo che stenta ad affermarsi. Nei bilanci di Sostenibilità è enfatizzato il ruolo dello stakeholder, ma al di fuori dello strumento informativo, la comunicazione ne fa menzione solo in particolari occasioni.

Una azienda di grandi dimensioni come MMspa, trattandosi di una multiutility dipendente dal Comune di Milano con facilità fa presente le relazioni non solo con i fornitori operativi, ma soprattutto con coloro che beneficiano dei suoi servizi: un Ente pubblico ha davanti a sé gli utenti dei propri servizi ed ogni giorno ha a che fare con la loro valutazione.

La commistione politico-aziendale comunica al cittadino da una parte lo stato delle attività dall’altra recepisce le critiche e offre dati e ragioni con ragionevole cadenza temporale.
Il tema del protagonismo degli stakeholder si pone per tutti coloro che operano nell’economia del paese. In modo diretto o indiretto tutti gli operatori hanno a che fare con stakeholder: fossero i fornitori o i clienti.
Ma non è presente spesso in larga misura un ruolo attivo degli stakeholder nel normale processo aziendale.
Un dato: tanto più il vertice aziendale è rigido e verticale, tanto più la collaborazione e l’intervento esterno è visto in termini problematici e spesso discutibile.

Il Capitale Relazionale che è la risultante degli investimenti fatti per procedere al coinvolgimento con gli stakeholder è decisamente una prassi d’Elite e poco diffusa.
Più naturalmente lo Stakeholder è interpellato alla bisogna, quando cioè l’azienda ha l’esigenza di approfondire una certa conoscenza, o vuole aprire – e magari poi chiudere – una certa relazione per motivi particolari.
Ad esempio il parere di un settore della propria clientela, o l’attivazione di una certa classe di fornitori. I dipendenti? Implicabili non sindacalmente ma per orientamenti definiti spesso… a piccole dosi.

Il Prof. Guerci, nel libro “la Sostenibilità come professione” (ed. Egea, pag. 59) suggerisce al CSRManager la necessità di collegarsi con “gli stakeholder esterni ed interni per identificare le aree di miglioramento /criticità degli impatti socio ambientali e della gestione dei rischi”

Federico Rossi, nel volume “Comunicare la Sostenibilità” (ed. Franco Angeli, pagg. 37-41) opera una specifica suddivisione tra “Stakeholders primari e secondari: i primi legati alla azienda da vincoli e obblighi giuridici i secondi legati da obblighi sociali, etici, morali e valoriali non formalizzati. Egli aggiunge “Una azienda che fa della attenzione al contesto ambientale e sociale uno dei driver fondamentali sui quali sviluppare la propria operatività non può prescindere dall’ascolto e dal coinvolgimento di tutti gli attori che in modo più o meno diretto gravitano attorno ad essa “

 Gli stakeholder sono protagonisti!
Come è possibile che un’impresa non possa riconoscersi in quest’ultima affermazione di Rossi?
Tutta l’operatività economica è costituita da Connessioni, Relazioni che interagiscono, con Legami che definiscono il livello Reputazionale, Processi che qualificano le Trasformazioni e Innovazioni.

Vi sono realtà aziendali che non prevedono la presenza del CSR Manager. Nonostante la loro assenza, la Sostenibilità tocca a tutti e ad ogni realtà produttiva è posta la questione della relazione con i propri stakeholders. Per il semplice fatto che esistono. Per la naturale conseguenza che provvedono ad incrementare o meno la Reputazione, che restano interlocutori privilegiati, che se anche posti sulla porta hanno la forza di condizionare tutti i livelli del mercato incidendo proprio sul risultato economico aziendale.

La domanda operativa decisiva è quella successiva: Come rendere protagonisti gli stakeholders?
La risposta alla domanda non è univoca. I sistemi sono tanti, diversi e molto interessanti.
Un parametro sta in cima a tutti gli altri, per qualificare un protagonismo e non una comparsa: la loro STABILITA’ in una impresa.

Essa definisce la qualità del coinvolgimento nel tempo e la ricchezza della relazione. Ma spiega benissimo il tipo di organizzazione aziendale presente. L’accountability.
In fondo ne va di mezzo la lungimiranza imprenditoriale, l’efficacia nel territorio, la qualità delle relazioni, il passo e lo slancio operativo. Anche la parola Successo ne è implicata.

 

Bruno Calchera
Direttore Responsabile

 

 

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