Il punto del Direttore

Vi sono momenti che storicamente sono segnati da una onda d’urto irrefrenabile.
Nella Finanza ad esempio non c’è dubbio che questo periodo è segnato dai Fondi ESG.
Alcuni dati: in Europa investiti 1.300 miliardi di Euro, mentre nel mondo 2 mila miliardi di Dollari.
Un incremento del 18% nel primo trimestre del 2021. In questo tempo di economia che cammina a passo incerto, pare che nulla impedisca di agire per la trasformazione generale del vivere e del business attraverso gli ESG.
ESG tre lettere fatali: Ambiente (E) Welfare Sociale (S) Governance (G) sono nella DNF di ogni grande azienda.

Nel mondo finanziario rappresentano la vera svolta che può far tenere al sicuro e meglio ogni operazione di risparmio gestito e ogni forma di investimento con un futuro all’insegna del segno più.
Vincenzo Saccente, Head of sales per Lyxor Etf in Italia, spiega: “per il risparmio gestito, l’impegno nella rivoluzione sostenibile in atto, non si limita ad investire in aziende già virtuose e a sfornare un’ampia offerta di prodotti ESG, ma deve fungere anche da stimolo per incrementare la sensibilità di investitori e aziende verso un approccio sempre più sostenibile.”
Gli fa eco Donato Savatteri, head of Southern Europe di T.Rowe Price “A trainare la corsa dei listini saranno le aziende che hanno sofferto durante il lock down, come turismo, trasporti, energia, mentre a fare la parte del leone nel mondo del risparmio saranno gli investimenti sostenibili. Nel lock down – aggiunge – si è capito quanto gli esiti economici siano fortemente interconnessi con la salute del pianeta, infiammando l’interesse nella sostenibilità, ma portandosi dietro anche una certa confusione. In questo contesto la gestione attiva può giocare un ruolo fondamentale per favorire il cambiamento…”(*)
Esistono rischi nel portafoglio ESG? Pare proprio di sì se RIM (Responsible Investing Model) evidenza i rischi legati ai fattori ESG attraverso una analisi del portafogli.

I rischi sono parte del cammino e spesso l’ascesa dei portafogli ESG può trovare ostacoli, tempistiche, e difficoltà strutturali che tolgono la spinta alla innovazione sostenibile.
E’ uno sguardo proprio ad Ambiente, Società e Governance che fa emergere l’esistenza di elementi di rischio.
Ogni investimento porta con sé un rischio: non è immaginabile che la sostenibilità toccando il mondo reale e soprattutto la realtà finanziaria tolga i rischi dell’investimento.
E’ la realtà che domina le buone e le cattive iniziative. E la realtà non è totalmente prevedibile.

Una prima attenzione è posta proprio dai Fondi che hanno ben chiaro da dove possono venire i rischi per il successo di azioni decise. Tentare di prevedere, porre una matrice di rischio, è uno sforzo che va premiato.
Possiamo fare un esempio di questa previsione e vedere da dove possono giungere i rischi più importanti. (Unipol ne offre una piccola sintesi).
“Cambiamenti climatici, aumenti della polarizzazione sociale, cambiamenti di natura socio demografica, evoluzione tecnologica, violazione dei diritti umani, danni ambientali, comportamenti in violazione della integrità della condotta aziendale.”
I rischi ambientali, imprevedibili, li vediamo in modo realistico in tante parti del mondo.
Altri problemi giungono improvvisamente.

Chi li genera può essere la politica/la classe politica di Governo che muta ogni condizione di operosità. C’è anche l’amministrazione burocratica spesso di difficile comprensione: vi sono le differenti politiche nazionali e le rispettive legislazioni non armoniche tra loro.
Il fenomeno cinese è lì a dimostrare quanto la variabilità dei comportamenti accende o spegne opportunità, l’imprevedibilità è connessa dalla forma di Governo e dal tipo di realtà sociale che viene generata.

Il PNRR è una grande opportunità perché le linee guida valorizzano gli spunti di trasformazione rappresentati dagli ESG: quali saranno le vie sicure di applicabilità in Italia nel prossimo futuro?
Sappiamo che ora poco è pronto per iniziare il percorso: le riforme saranno alla altezza per lo sviluppo a livello della possibilità di trasformazione attraverso la sostenibilità, in ogni settore, nella possibilità di raccogliere investimenti spendibili con rapidità?
L’Etica ad esempio è una precondizione per operare con ragionevolezza, vi sarà spazio per una misurazione utile e verificabile?

Si vedrà nella misurazione di impatto la tenuta degli investimenti e dell’innovazione possibile e realisticamente utile.
Se i rischi ci sono sempre nella finanza e nel progredire, sarà la misurazione della utilità, dentro i fatti, che darà luce verde per il cammino degli ESG guidati dalla sostenibilità.
Stare dentro la realtà è la condizione di tutti e di tutto. La realtà con tutti i suoi infiniti fattori.
Prevedere come sarà la realtà nel futuro è un nobile esercizio, in cui gli errori appartengono al cammino.

(*) L’ECONOMIA, inserto del Corriere della Sera – del 17 Maggio 2021, pag. 42

Bruno Calchera
Direttore Responsabile

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