Il punto di Bruno Calchera

 

 

 

Innanzi tutto definiamo la parola educazione: “E’ l’introduzione alla realtà totale”.
E’ una definizione di don Luigi Giussani. A ben vedere sono parole che sinteticamente indicano un percorso che non esclude nessun ambito, un invito a condurre un giovane a leggere, vivere e conoscere la realtà, con una tensione ideale che non esclude nulla della realtà. La realtà c’è e va conosciuta totalmente. Non è un processo etico, anche se anche l’etica è compresa.
Non è morale o moralismo perché la parola “dovere” è sinonimo spesso di autoritarismo o moralismo e non di accompagnamento.Introdurre una persona significa accompagnarla integralmente.

Una seconda frase ci aiuta: “Non abbiamo ricevuto la terra dai nostri padri in eredità, l’abbiamo avuta in prestito per i nostri figli” di Antoine de Saint-Exupèry.

 Il tema educativo è stato posto in modo decisamente forte da ASviS “Per creare un mondo più sostenibile e impegnarsi sui temi della sostenibilità, le nuove generazioni devono essere educati affinché diventino agenti di cambiamento (…) Questo approccio, trasversale a tutte le discipline scolastiche, mira a sviluppare competenze che permettano di riflettere sulle azioni, in considerazione il futuro impatto sociale”.
Un’altra considerazione è “si tratta di un percorso di esplorazione emotiva e culturale e di acquisizione di consapevolezza.”

Al Corso di formazione docenti la Dr.a Delvino nella sua relazione afferma: “l’educazione allo sviluppo sostenibile è un requisito fondamentale per rendere i cittadini maggiormente consapevoli della complessità e della fragilità del contesto ambientale in cui viviamo e l’assoluta necessità di tutelarlo. (…) La scuola come sistema formativo ha il diritto/dovere di preoccuparsi di formare una coscienza informata e consapevole nell’ecologia., nell’etica dei valori, che si traducono in atteggiamenti, in competenze necessarie allo sviluppo sostenibile. (…)

La conclusione della relazione sul come fare: “centrale è il ruolo dell’educazione e di tutti gli strumenti di apprendimento, quali l’istruzione scolastica, le campagne informative, la formazione professionale, l’attività di tempo libero. I messaggi dei media nella diffusione di valoriQuanto sopra esposto è esemplificativo del distacco in realtà da quell’approccio iniziale che abbiamo posto.

Vi sono due parole che fanno la differenza.
Introduzione: indica la presenza di un altro che si affianca al giovane per aiutarlo nella strada verso la propria identità e verso il fine, che è la conoscenza della realtà per come è.
Realtà totale: E’ tutto ciò che l’io di ciascuno impatta sulla sua personalità.
E’ la ragione per cui i genitori testimoniano i passi di una strada, piena di cose buone e anche non buone. Con essi si fanno esperienze di tutto ciò.

Per educare occorre:
Accompagnamento: che mostra la modalità con cui la strada della conoscenza viene vissuta. Il giovane non imparerà attraverso i messaggi dei media o agli impulsi etici o anche attraverso il sapere delle cose, soprattutto attraverso gli occhi, lo sguardo, le parole e l’atteggiamento dei genitori.
I Valori – da genitori a docenti o libere espressioni di aggregazione – da qualificare, e trattenere come luci del cammino.

Il metodo dell’accompagnamento è fatto non solo dalla Compagnia alla persona, ma dalla Testimonianza della Realtà, dal Racconto e dall’Esperienza, dalla Vigilanza sul discente, dalla Attenzione ai passi fatti e da fare perché la Conoscenza abbia una Verifica da parte del giovane della bontà della strada.

Ora uno sguardo sulla Scuola ed anche alla Educazione familiare.
Il passo per la conoscenza della Sostenibilità è uno dei contenuti che mostrano il tipo di sensibilità umana di Docenti e Genitori. La Realtà – i suoi infiniti fattori -prima che di regole manifesta in fatti, in esperienze umane, e dalle evidenze che si manifestano.

Risulta evidente che una famiglia insensibile ai valori del bene comune e perciò del realismo sostenibile, difficilmente offrirà una proposta convincente ai figli; cosi un insegnante competente e umanamente attivo avrà grande difficoltà a svolgere il lavoro in una scuola sporca, disordinata, posta in un quartiere degradato.

La forza dell’esperienza è corroborata dalla evidenza della testimonianza.
C’è poco da dire: inutile appellarsi alla comunicazione dei media, ai richiami alle cose giuste. I doveri spesso nascono da astrazioni e raramente da esperienze validate dalla storia.

Si parla spesso di emergenza educativa.

Ma a che cosa si riferisce la frase: alla crisi della famiglia? alla scuola? che non insegna a vivere o solo a dovere di sapere? alla società che si presenta disgregata? Non si fa menzione da dove iniziare per ridurre questa emergenza. In effetti sono molti o tutti sotto scacco e ciascuno deve verificare la propria attività educativa.

Ricordo nella antica Grecia la figura del Maestro. Lui e i giovani e la gente che lo seguiva.
Una volta tanti maestri nelle classi elementari erano figure che potevi ben avvicinare nel modo di essere proprio ai genitori. Supplenti della famiglia.

Ci saranno ancora: la passione educativa li identifica.
La sostenibilità è un grande argomento perché tocca tutti i livelli del vivere umano, prima però è compito di tutti sviluppare l’educazione alla Ragionevolezza e alla Evidenza della Essenzialità. Misure e fatti che aprono alla Speranza, la Positività e la Capacità di leggere il presente con l’attenzione al passato e lo sguardo al futuro.

 

 

Share This