Il punto del Direttore

 

 

 

E’ difficile cambiare, risalire una china, trovare quel più che è necessario per invertire tendenze che si sono consolidate nel tempo. Il nostro tempo dimostra che c’è un evidente scontro tra ciò che si immagina e si desidera con la realtà.

La Guerra in Ucraina sta dimostrando che noi sappiamo programmare con variabili immutabili: quando tutto sta filando su di un binario di cui abbiamo il controllo (meglio: ci pare di avere il controllo). Però basta un pazzo al governo di un paese importante, che ha poteri assoluti, che decide di intraprendere una incontrollabile “operazione speciale”, per vedere che il mondo cambia. Cambia totalmente, anche se non tutti ancora sono stati toccati dalla poderosa ventata distruttiva.

E, come dice il Segretario dell’ONU, “solo il …Pazzo…può fermare questo vento.
Ma tutto cambierà, nulla resterà come prima.
La guerra vale 10-100-1000 pandemie.

Cosa c’entra tutto ciò con la Sostenibilità e la CSR?
Secondo i canoni scientifici nulla, secondo lo sguardo alla realtà che non segmenta scientificamente i settori da esaminare, ma si accosta alla realtà per dare un giudizio sulla stessa, tutto è cambiato. Già ora! La realtà cambia sempre, occorre trovare nelle circostanze che accadono gli spunti per orientarsi. Con la guerra si fa più fatica.

Le guerre ci sono state sempre nei secoli, nella vita dell’umanità. Ed ognuna ha portato insieme a generazioni di cadaveri, una trasformazione che non ha mai procurato una certezza esistenziale.
La decadenza è il primo frutto della divisione degli uomini: è oggi evidente che le opinioni, le suggestioni, le immagini sono diverse, tra persona e persona: non esiste un’unica visione del mondo, dei valori, del passato, del presente e del futuro.

Eppure c’è un punto chiaro che non decade mai. E’ quello che offre il divino nella storia dell’umanità. E’ un approdo decisamente importante: un collante di persone diverse, una scia di popolo più forte di una idea, di una ideologia inventata da persone. E’ la forza della Religiosità.

Essa ha la pretesa di indicare il senso dell’essere, del vivere, del concepire l’ontologia, del passato, del presente e del futuro.
La pretesa della fede è decisamente importante e vale una vita.
La pretesa ideologica è provvisoria e non vale mai una vita!

La Sostenibilità oggi
Resta la drammatica conclusione oggi dell’inutile programmazione di molte scelte riferibili al PNRR. La devastazione energetica tamponata ovunque, ha rimesso in campo fonti abbandonate: carbone e nucleare. Le materie prime introvabili hanno bloccato molte produzioni e soprattutto i costi crescenti non hanno raggiunto il loro massimo livello.
Pensare alla trasformazione energetica con i piedi per terra pare una operazione impossibile.
Le Nazioni stesse implicate nel Recovery Plan hanno esigenze e problemi diversi e ciascuno ha il suo distinguo. Ciascuno ha costruito il suo presente diversamente.

In Italia, avremo il nostro daffare per capire che strada prendere, che immagine di società si vuole: non è l’epoca della Costituente dove diverse tipologie sociali cooperavano insieme riconoscendo un bene quasi in tutti da valorizzare. Oggi è l’epoca di chi grida di più, di chi piglia soldi anche se non ne ha diritto, di chi deve passare anni prima di poter lavorare stabilmente, di chi è in cima alla montagna, di suoi denari, e si costruisce un modello di vita buono per se stesso, di chi grida di più per imporre una posizione, di chi pensa al bene altrui ma si comprende che non è vero, dei molti che non fanno notizia, di tanti che del cinismo hanno fatto la propria religione.

Il nichilismo padrone del mondo!

Il dopoguerra trovava il grande fondamento culturale della Famiglia, patriarcale per lo più, che offriva garanzie di stabilità e forza di tenuta sociale. La polverizzazione odierna delle relazioni riflesse nei Social Network hanno esaltato individui, soggetti estranei o accomunati da una ragione piccola o grande ma divisi su molte cose. Divisi su molti pensieri, scopi, bisogni, prospettive, ecc…
Perché non affermare che la politica ha diviso ancor di più la società in mille rivoli? Perché non ammettere la sua grande delusione? Perché non vedere che il nichilismo ha trionfato polverizzando le identità?

I Rimedi alla decadenza culturale
Ci provano tutti. La politica. Le forze sociali, la grande comunicazione. Tutti a dare indicazioni. Tutti a rispondere a domande che non ci sono più.
La domanda è una risorsa. Spesso si è accomunati da domande, molto meno da risposte.
Il Bisogno è la prima forma di realismo che chiede una svolta concreta: è la risorsa alla decadenza.
Ma si deve trattare di bisogno essenziale. Chi penserà a cosa è essenziale per sé?
“Primum vivere, deinde Philosophari” (una frase attribuita ad Aristotele, per alcuni fu Thomas Hobbes a formularla all’inizio del 17° secolo).
Da qui si origina l’essenzialità.

Essenzialità della Sostenibilità, che chiede una vita buona. Una vita sana. Un habitat vivibile e un operare dettato da uomini liberi e amanti del destino di ognuno.
E non saranno leggi migliori a impedire la decadenza. Sarà unicamente uno scatto del desiderio umano che guardando al bisogno personale e di tutti, inizierà la grande fatica ricostruttiva, impiegando la propria libertà – insieme ad altri con pari esigenze – a costruire per il bene di tutti.
Sì. Ricominciando da capo!

Anche la Sostenibilità ha il coraggio di affermare con forza che spesso bisogna ricominciare da capo e ricostruire ciò che è perduto, sfigurato, ciò che manca e non si vede più. Il Grande Bisogno!

Bruno Calchera
Direttore Responsabile

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