Riportiamo l’articolo pubblicato su «Buone Notizie-L’Impresa del bene» del Corriere della Sera del 16 gennaio 2024.
I 17 Gol dell’Agenda 2030 dell’Onu non trattano di come comunicare la sostenibilità.
Gli argomenti riferiti ai Goal, davvero molto importanti, sono punti di riferimento per persone ed aziende che hanno a cuore il benessere del Pianeta e dei tratti fondamentali di uno sviluppo sostenibile auspicato ed indirizzato a interlocutori pubblici e privati. Conosciamo, attraverso reporting e informazioni, attraverso media diversi, scenari che intendono descrivere progressi e risultati nell’attivare innovazioni e cambiamenti utili alla società. L’informazione è affidata ai singoli protagonisti, che sottolineano i passi significativi portati avanti dalla propria impresa attraverso investimenti importanti.
Quasi sempre però la comunicazione è autoreferenziale o auto-elogiativa. Non c’è alcun cenno nella Agenda Onu sulla responsabilità di ciascuno a comunicare con verità e realismo. Assistiamo ormai da anni a fake news, a greenwashing ed anche a comunicazioni che risultano ingannevoli sulla sostenibilità e non solo. Di fatto il lettore ha difficoltà a sapere come stanno veramente le cose attraverso annunci, spot, comunicati, che i media divulgano. Global Alliance Internazionale ha invitato il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, a considerare l’inclusione del 18° Sdg sulla Comunicazione responsabile nell’Agenda 2030. Attraverso l’introduzione del «18» si auspica una Comunicazione responsabile che preveda trasparenza e serietà etica nella informazione.
È poco utile fare una relazione aziendale – obbligatoria per diversi grandi gruppi economici – che presenti solo risultati positivi e non anche tracce di problemi irrisolti e difficoltà non superate. Il tema della reputazione, e la sua crescita, è il cuore del possibile incremento del valore di una qualsiasi impresa. Il 180 Goal proposto all’Onu per integrare l’Agenda è un invito alla verità nella comunicazione. Recentemente se ne è parlato al Primo «Forum della Buona comunicazione» nell’edizione di Ecomondo 2023 a Rimini nei primi giorni di novembre, così come al- l’«Oscar di Bilancio» il 15 dicembre scorso, alla presenza del presidente Ferpi, del rettore dell’Università Bocconi e dell’ad di Borsa di Milano.
Diceva Josè Manuel Velasco, del consiglio di amministrazione di Global Alliance: «Oggi è davvero necessario difendere la verità, tutelarla e proteggerla, proprio perché il mondo è pieno di menzogne e perché mentire è più conveniente». Tutto questo insistere sulla Comunicazione responsabile crea un’etica del lavoro e una trasparenza che pare essere l’unico versante utile per il cambiamento e per ricucire sani legami interpersonali e suscitare quella fiducia nell’altro e nelle notizie date dai media, che sembrano spesso merce rara.
Bruno Calchera
Direttore CsrOggi