Il punto di Bruno Calchera
“La consapevolezza che gli investimenti ESG possono raggiungere profitti sociali ed economici ha stimolato la crescente domanda di opportunità tra le principali Banche, selezionatori di Fondi, e family office. Secondo Bloomberg, gli asset ESG globali dovrebbero superare i 53 miliardi di Dollari entro il 2025, rappresentando più di un terzo dei 140-150 miliardi di dollari di masse gestite previste.” (Sostenibilità e valore ESG, di A.Botti, G.Felici ed altri – Maggioli editore – pag. 287)
Sono spariti da questa classificazione le Aziende petrolifere (oil & gas) tranne la Saudi Aramco con 1900 miliardi, giganti come Exxon Mobil che nel 2011 era la prima società al mondo in Borsa non esiste più.
(Ibid. pag.288)
Paradossalmente il tema dell’equilibrio è stato posto nel Documento finale del G7 a proposito della Intelligenza Artificiale ed anche al tema dell’Energia Nucleare. C’è una preoccupazione di fondo da parte di tutti di non esagerare incamminandosi per una sola via. Lo si vede sempre.
L’assenza di equilibrio nel tenere nel giusto peso benefici e cattivi risultati è un segno di intelligente procedere.
Sono davanti a tutti le pulsioni settarie o che hanno davanti un solo metodo di lavoro o un solo obiettivo cui tutti devono attenersi.
L’”ideologia” della sostenibilità ha fatto bene per molto tempo, accendendo le coscienze, sottolineando la distruzione planetaria, del clima e il mancato procedere dell’innovazione sociale a beneficio dell’uomo. Così come il Nucleare ha dato spunto a passi di progresso manifestando poi pericoli non indifferenti.
E la stessa Intelligenza Artificiale, – in cui oggi si sommano convegni e prese di posizione – è davanti a passaggi critici. La dichiarazione recente di Papa Francesco al G7 è stata esemplare al richiamo all’equilibrio. I fattori sono diversi e l’uomo, quello vero, non quello teorico di molti intelligenti pensatori; in questo l’equilibrio è il protagonista di ogni ingresso della AI in modo utile.
Gli incidenti sono un significativo alt a processi iniziati senza la dovuta analisi di contenuto completo. “Nel 1984 una fuoriuscita accidentale di sostanze chimiche in uno stabilimento della Union Carbide a Bhopal uccise migliaia di persone. Le pratiche giuridiche contro lo stato Svizzero sono una pratica diffusa per la salvaguardia dell’ambiente (E-Planet del 16 Maggio -2024) la Recente vittoria ha acceso un importante dibattito locale sul tema e ha risvegliato lo Stato elvetico per nuovi interventi di tutela ambientale e sociale.
La sostenibilità è ora chiamata ad essere una questione strategica.
Il rimando fatto dal G7 alle COP (quella prossima in DUBAI) a me pare un disimpegno particolarmente grave: in fondo la transizione climatica, le riforme in chiave sostenibile meritavano maggiore attenzione e qualche osservazione ed impegno in più. Ci va di mezzo l’umanità, il suo vivere e la sua permanenza su un pianeta degradato e chiaramente in fase di autodistruzione.
Anche i commentatori alla fine hanno scordato il tema.
Spesso la convenienza politica fa dimenticare anche argomenti molto importanti.
E’ importante definire quali sono gli item per definire una società buona.
I fattori di una società sana (*2) dipendono dalla cultura.
Li riprendiamo dall’economista cileno Manfred Max-Neef che ha distinto i bisogni umani fondamentali in nove bisogni universali, non sostituibili:
1 Sussistenza
2 Protezione/sicurezza
3 Affetto
4 Comprensione
5 Partecipazione
6 Tempo Libero
7 Creazione
8 Identità/significato
9 Libertà.
Le società occidentali, le comunità tenderebbero a poggiarsi anche su fattori quali:
Un forte sistema educativo – Una robusta classe media – L’assenza di un enorme divario tra i più ricchi e i più poveri – l’accesso al sistema sanitario, senza distinguo – sicurezza e assenza della criminalità – uguaglianza dei diritti e assenza di discriminazioni. (*2 Ibid. pagg. 292-293)
La frenesia per far soldi parimenti a quella ideologica del proprio parere assoluto non sono religioni del presente, ma modi antichi per affermarsi. Un parsimonioso ascolto, che trova ricchezza nell’altrui parere, la ricerca di un di più di sapere e l’equilibrio nel dare giudizi sono strade buone e piene di scoperte.
La Sostenibilità fa i conti con la realtà, che non è quella che vediamo solo con i nostri occhi. Sono interessanti le domande come queste: La tua azienda è sostenibile? Personalmente ti pare di avere una mentalità aperta o dai ragione sempre a te stesso o a uno che la pensa sempre come te? Che spazio hanno i pareri altrui nell’incremento del sapere? Gli incontri con gli altri ti sono indifferenti?
La mentalità equilibrata si fa queste domande e sono proprio domande di questo tipo che acuiscono il desiderio di maggiore equilibrio di giudizio e accrescono la capacità di soluzioni per sé stessi e per gli altri.
I passi della Sostenibilità sono innanzi tutti quelli di una personalità che ha visione e sa cogliere qualcosa che nessuno avverte.