Il punto del Direttore

Fin dal 2018 è stata posta l’esigenza di inserire nella Costituzione italiana un articolo che desse valenza giuridica allo sviluppo sostenibile.
Mi riferisco alla proposta di legge 240 del 23 marzo 2018.
Con la proposta veniva reso vincolante per TUTTE le imprese integrare nelle proprie strategie economiche alcuni obiettivi riferiti alla sostenibilità, gli SDGs previsti dalle nazioni unite nell’Agenda 2030 divenivano rilevanti attraverso la redazione del Bilancio di Sostenibilità.

Le intenzioni della On. Valentina Corneli (M5S) – responsabile della Commissione Ambiente e dell’ On. Mauro Del Barba (PD tra i firmatari) sono indubbiamente meritorie.
Vanno citati alcuni passaggi del passato recente:

  • La legge 208 del 2015 rende ammissibile la qualifica giuridica delle Società Benefit.
  • Nel 2016 con il Decreto Legislativo 30 Dicembre 2016 sulla Informazione non finanziaria per la conseguente adozione della Direttiva Europea UE 95/2014 ha previsto l’obbligo per le società quotate di allegare al bilancio una relazione che contenga informazioni non finanziarie su temi quali ambiente, socialità, argomenti attinenti al personale e ai diritti umani.
  • Nell’aprile 2021 infine la Commissiona Europea ha allargato il campo di azione: ha adottato una serie di misure in tema di finanza sostenibile tra le quali la bozza di rendicontazione di sostenibilità – DIRETTIVA CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) relativa alla rendicontazione delle imprese.

La CSRD amplia i destinatari soggetti all’obbligo della rendicontazione, estendendola a tutte le società di grandi dimensioni (siano esse quotate o no!), esclude le micro imprese. Inoltre i destinatari di tale obbligo dovranno rendicontare pubblicamente gli “impatti delle imprese sulle questioni di sostenibilità” ovvero con riferimento ai profili ambientali, sociali e di governance.

Il panorama legislativo è in evoluzione continua.
Già nel trattato di Maastrich si fa menzione all’ ambiente da tutelare da parte degli stati, come nel successivo Trattato di Amsterdam (1992-93).
Vi sono state poi nel tempo Conferenze di Stati che hanno approfondito sempre più il percorso della CSR. Appuntamenti che hanno reso sempre più stringente una cultura che nel tempo aveva dato segni importanti che qualificavano lo Sviluppo sostenibile

Ricordo con simpatia la prima definizione di sostenibilità data dal Rapporto Brundtland, Primo Ministro norvegese, che nel 1987 definisce la sostenibilità “lo sviluppo sostenibile – afferma – è quello sviluppo che consente alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri”.

Ricordo che già J.F. Kennedy nel 1960, nel suo discorso di accettazione alla Presidenza degli Stati Uniti, citava l’esigenza di una crescita mondiale rispettosa dell’uomo e delle sue esigenze e di quelle altrui e delle risorse del pianeta necessarie per tutti e per future generazioni.

I passi della sostenibilità si sono manifestati poi in eventi e ricerche universitarie.
Ne esemplifico uno che ha mosso i Cristiani di tutta l’Europa.
Nel 1989, il 15 Maggio a Basilea, si sono incontrate tutte le Chiese europee nella Assemblea Ecumenica Europea che ha riaffermato che le risorse della terra non dovevano essere disperse, ma condivise, con le future generazioni.

Lascio alla fine le molte iniziative nate dall’associazionismo libero in ogni paese e di quello italiano in particolare.
Sono nate manifestazioni importanti ed occasioni che hanno implicato la vita sociale di imprese, di università e di soggetti tesi alla costruzione di un diverso sviluppo economico.
Gli eventi sono migliaia in tutta Europa e l’Italia ha presentato protagonisti come ASVIS che hanno acceso un volano di opportunità, di occasioni di approfondimento nel tempo che perdurano anche oggi. Il Festival della Sostenibilità è un grandissimo esempio.

La nomina di Giovannini al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ha coinciso con una nuova dizione: Infrastrutture e Mobilità Sostenibili.
Il Salone della CSR in Bocconi è un appuntamento che da anni segna il passo dell’evoluzione della Sostenibilità in Italia a diversi livelli.
COP 26 rappresenta un prossimo appuntamento decisamente importante.

In questo scenario si inserisce anche il lavoro che giunge da CSRoggi.
All’interno della Casa Editrice vive un grande obbiettivo: quello di intercettare ogni migliore pratica di sviluppo sostenibile da raccontare per evidenziare la portata culturale e sociale di esperienze in azione. Una redazione ed un Comitato Scientifico valutano il cammino e con sistematicità e indicano i passi da compiere per accompagnare il progresso della Sostenibilità, in ogni settore economico, in ogni area culturale.

Raccontare l’esperienza è usare la ragione e suscitare curiosità.. La Sostenibilità è un affare concreto, ha bisogno di numeri, dati, osservazioni ed è nemica di ogni astrazione.

Bruno Calchera
Direttore Responsabile

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