L’uomo della strada
Pochi giorni fa è stata celebrata la “Giornata mondiale della terra” e molti giornali hanno ribadito che troppe cose sono cambiate (in peggio) sulla nostra Terra, che non possiamo continuare con i nostri comportamenti sbagliati.
E molti osservano anche che in questo ultimo periodo, a causa delle restrizioni per la pandemia, si sono evidenziati, in natura, mutamenti positivi rispetto ad alcune situazioni non propriamente corrette.
L’ambiente è risultato meno inquinato, il che ha permesso ad alcune specie animali di ripresentarsi in luoghi da cui avevano dovuto allontanarsi perché divenuti per loro inospitali.
Qualche articolo ha raccontato, ad esempio, che è stato avvistato uno splendido esemplare di balena grigia nel golfo di Napoli, nell’area del parco marino di Punta Campanella e a Sorrento. E anche a Ponza nei giorni scorsi. Si tratta di un evento eccezionale che non pochi attribuiscono ad un ambiente marino meno ostile.
Come per tutte le cose, anche qui si registrano posizioni non concordi che sostengono che la balena sia arrivata in vista del Vesuvio solo perché si è smarrita…
Comunque, per quanto riguarda alcuni cambiamenti nei comportamenti di animali, credo di poter sostenere che sia proprio dovuto ai miglioramenti del clima.
Io, per quel che vale, posso dire di essere stato testimone di un paio di episodi.
Il primo. Poco tempo fa mi trovavo nella mia Rapallo ad osservare un mare che gareggiava col cielo per chi poteva mostrare un azzurro più intenso. Ad un certo punto ho visto, distintamente, alcuni delfini che facevano evoluzioni nel Golfo Tigullio. Un vecchio amico pescatore mi ha fatto notare che non è infrequente assistere a simile spettacoli, ma molto più al largo. “Adesso che il mare è più pulito – ha detto – vengono anche più vicini alla costa”.
Il secondo e, per me, più significativo. A Milano, e sottolineo a Milano, in centro, alla darsena, in una città desertificata dall’emergenza Coronavirus, nello specchio d’acqua della Darsena dei Navigli, un nutrito gruppo di nutrie, l’ho visto con i miei occhi, ha preso possesso delle rive. I castorini sono arrivati a nuoto dal Naviglio e, una volta approdati, hanno banchettato con i resti alimentari abbandonati nell’erba e sulla spiaggetta dagli ultimi (poco educati) frequentatori.
E non è finita qui. Tre fenicotteri, planavano nei cieli di Milano. E un cigno si è accostato alle paratie del Naviglio Grande. E, poco fuori la grande metropoli, sono tornate le cicogne.
E infine, ma non ne sono stato testimone diretto, una famigliola di volpi è stata vista gironzolare per strada nel quartiere Lorenteggio, periferia sud della città.
Da anni gli animali selvatici non si avventuravano in pieno centro. E’ ovvio che questo ha scatenato lo stupore dei milanesi che hanno osservato come “la Natura torna a riprendersi i suoi spazi”.
E qualcuno ha anche ironizzato “fra qualche mese torneranno anche i dinosauri”.
La Natura si riprende una metropoli, suo malgrado costretta dalla quiete forzata di questo periodo e dalla minor “invasione” dell’uomo imposta dall’epidemia. Devo trarre delle conclusioni?
Io non commento. Posso solo confermare di essere stato testimone.
Ugo Canonici