L’uomo della strada

Nei giorni scorsi il Comune di Milano ha comunicato che d’ora in avanti sarà vietato fumare in luoghi aperti al pubblico come parchi, fermate dei mezzi pubblici e comunque almeno a 10 metri di distanza da gruppi di persone. Questo, al di là di una qualche attenzione ai polmoni, è nella direzione della sostenibilità, che invita tutti a preoccuparsi per ridurre l’inquinamento atmosferico.

Sono ovviamente d’accordo e, in quanto “uomo della strada”, voglio anche ricordare che, qualche anno fa, era stato vietato di gettare i mozziconi di sigaretta per terra, in strada.
Infatti, non solo il fumo di sigaretta fa male alla salute, ma anche i mozziconi che ogni giorno vengono prodotti (secondo le statistiche, solo a Milano più di tre milioni) e che finiscono sui marciapiedi delle città anziché essere regolarmente smaltiti fra i rifiuti.
Si tratta di materiali altamente cancerogeni (ogni mozzicone contiene più di cinquanta sostanze potenzialmente cancerogene come nicotina, benzene, gas tossici quali ammoniaca e acido cianidrico, composti radioattivi come polonio-210) che contaminano il suolo e, di conseguenza, la catena alimentare.

Questa raccomandazione non si può dire che abbia avuto particolare successo. Basta fare due passi in qualsiasi via milanese…
E, ad ascoltare i miei amici fumatori, mi sembra già di poter esternare qualche dubbio sul raggiungimento dei risultati per la prima.

Ma, seguendo nei ricordi il fil di fumo, ritrovo alcune situazioni che sembrava non possibile far cambiare: fumare al ristorante, fumare al cinema, fumare in aereo, fumare negli uffici, nelle sale riunioni.
Eppure, tra mugugni e tentativi di elusione, ci si è arrivati. E questo, abbiamo visto, è stato il risultato anche per i limiti di velocità, le cinture in auto, il casco in moto. Tutte cose che sono state acquisite… o quasi.

L’abitudine di fumare, quella di gettare per terra le “cicche” di sigaretta è spesso un comportamento istintivo, un errore inconsapevole che la maggior parte della gente fa con molta leggerezza, senza preoccuparsi delle conseguenze.
Com’è possibile cambiare il comportamento dei fumatori? Come per tutto il resto: è doveroso impegnarsi per far “passare” una buona educazione. E sensibilizzare le persone a comportamenti responsabili e rispettosi della salute propria, altrui e dell’ambiente.

E, vorrei aggiungere, sarebbe doveroso farlo sin da quando si è bambini (ma questo può valere non solo per il fumo, vale per tutto quanto riguarda le cose della sostenibilità).

Ugo Canonici

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