Editoriale

 

 

 

A conclusione dell’anno non si può non partire da un momento che ha segnato un punto importante per tutte le aziende quotate in Borsa, soprattutto quelle implicate dalla legge 254 del 2016, ma che ha aperto per noi di CSRoggi un tema urgente e su cui abbiamo riflettuto in questo periodo.

Abbiamo letto lo Studio intitolato “Governance della Sostenibilità nelle imprese quotate in Italia” condotto da CSR Manager Network in collaborazione con ALTIS dell’Università Cattolica di Milano, AS-SONIME e CONSOB. Il testo è ricco di informazioni, anche se esse si riferiscono al 2017. Noi ci siamo soffermati ad approfondire il capitolo relativo al rapporto tra Sostenibilità e Comunicazione. La domanda cui rispondeva il rapporto è: come viene comunicato il Rapporto di Sostenibilità? Cioè: come viene comunicato agli Stakeholder il Report della impresa da parte del suo organo più importante – il CdA?

La risposta è stata: postando il Rapporto, e ora il Report di Sostenibilità, sul sito internet della società. Con un’annotazione per il futuro, tutta riferita al 2018, legata all’obbligo della “Dichiarazione non finanziaria” con analoga destinazione per l’informazione e la comunicazione: il sito web della azienda. Abbiamo registrato quest’anno qualche timido tentativo di offrire nuovi spazi alla comunicazione, soprattutto attraverso momenti aperti di incontri e convegni; molto rare le iniziative tese alla divulgazione a un pubblico “da Interpellare o informare” e riferito al target più vasto degli stakeholders. Una considerazione: è come se non interessasse al grande pubblico una massa informativa che racconta qualche cosa di nuovo all’attenzione di tutti, sulla vita sociale dell’azienda, sulle azioni tese a migliorare l’ambiente e magari sulle novità introdotte per il riuso dei rifiuti. Sporadicamente abbiamo anche gustato spot televisivi che indicavano la qualità di prodotti divenuti

sostenibili. Ma non ci è mai stato spiegato come si è giunti alla “sostenibilità di quei prodotti”. È pur vero che un media come il nostro è capace di dialogare in modo diretto con gli specialisti. Ma è proprio questo suo compito che resta prezioso e importante per sollecitare le categorie dei comunicatori e degli specialisti nella CSR a indicare ai clienti, ai giornalisti, e alle Agenzie di Informazione la necessità di cogliere l’importanza della divulgazione della Sostenibilità attiva in un’impresa con prodotti specifici.

Quest’anno qualche cosa è accaduto, ed è davanti ai nostri occhi: la parola “sostenibile”, l’aggettivo, e “sostenibilità”, il sostantivo, sono state sdoganate. Parole entrate nel linguaggio comune, soprattutto della politica e della economia con l’intento di indicare una positività assoluta dell’azione, del prodotto, della iniziativa.

Ma nella Comunicazione qualche altro elemento è cambiato? Come incrementare la conoscenza a target più grandi delle proprie attività di CSR?

Che il sito web aziendale raccolga Bilanci Sociali, Dichiarazioni Non Finanziarie, Report di Sostenibilità, Rapporti vari è utile e necessario. Ma basta questo media elettronico ad allargare la conoscenza? Noi di CSRoggi pensiamo che non basti. E per questo ci impegniamo con costanza nella divulgazione di ciò che attiene alla sostenibilità, alla CSR e che trova interesse in tanti che desiderano approfondire le informazioni di fatti e di cose che accadono.

È solo un’informazione diffusa che riaccende la speranza. Sapere che aziende in Italia e nel mondo sono attive, ad esempio, a migliorare la vita del nostro pianeta e che fanno azioni che durano nel tempo è un fatto che induce all’emulazione, un esempio di ciò che tutti dovrebbero esaminare e magari… fare!

Bruno Calchera
Direttore Responsabile
di CSRoggi

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