L’uomo della strada
Una impressione, che credevo comune in chi segue le cose della Sostenibilità, è che si tende a parlare solo (o prevalentemente) dei cambiamenti climatici. Mentre sappiamo bene che esistono anche altri aspetti di cui ci si dovrebbe preoccupare (non per niente l’ONU ne ha individuato e indirizzato almeno 17).
Oggi leggo una indagine che, con estrema chiarezza, segnala che la popolazione italica ha una percezione, dei rischi con cui conviviamo, ben più ampia.
Ma cosa ci spaventa di più dell’emergenza ambientale in atto?
ONO Exponential Farming ha realizzato una survey per indagare la percezione dei rischi nella popolazione italiana, esplorandone la consapevolezza, i pericoli e il desiderio di reagire per contribuire a un mondo più sano.
Ora, non voglio sembrare cinico, ma questa survey mi conforta. Perché? Leggo che i rischi che preoccupano i nostri simili sono molti, e ce li elencano.
E’ condiviso dai più che il nostro pianeta si trova in piena emergenza ambientale, e una crisi climatica senza precedenti rende consapevoli che è necessario intervenire. Come pure sul riscaldamento globale, la plastica nei mari e l’inquinamento.
Ma, nella classifica, occupa una posizione di rilievo anche la difficoltà nell’approvvigionamento del cibo, insieme a desertificazione e disponibilità di acqua potabile. Uno degli aspetti maggiormente insidiosi del cambiamento climatico è, infatti, il suo legame con la fame, che oggi affligge 821 milioni di persone. E ben 27 dei 35 Paesi, altamente minacciati dal cambiamento climatico, soffrono di insicurezza alimentare estrema. Da qui, discende che è importante considerare la riduzione degli sprechi alimentari e il consumo consapevole che costituiscono la pratica correttiva maggiormente diffusa, insieme col prediligere alimenti coltivati o allevati in modo sostenibile.
E, seguendo gli elenchi che l’indagine ci presenta, ci si rende conto che parecchi dei 17 obiettivi SDG, stanno disturbando il sonno a molte persone.
Ma, la buona notizia messa immediatamente in evidenza dal sondaggio online è che solo il 5% ritiene che il nostro destino sia ormai segnato: il 48% è consapevole di trovarsi di fronte a una vera e propria emergenza planetaria al cospetto della quale non bisogna perdere tempo, mentre un altro 47% pensa ancora che, se agiamo tutti insieme, possiamo fare la differenza.
Molti sono soliti sostenere che gli Italiani danno il meglio di sé nelle situazioni difficili e complicate, quando percepiscono di essere in difficoltà.
Ecco perché ho detto all’inizio che questa consapevolezza del rischio (allargata) mi spinge ad essere positivo. Non perché sono cinico ma perché mi auguro che questo costituisca una buona spinta ad agire.
E allora “sotto”, diamoci da fare tutti. Tutti insieme.
Ugo Canonici