L’uomo della strada

 

 

 

Ve lo dico male perché sono infuriato. Ma ci tengo a dirvelo. Ho avuto un improvviso e incontenibile scatto d’ira. E ve lo racconto.

In questa rubrica ho sempre cercato di portare il punto di vista dell’uomo della strada, le sue riflessioni, le sue considerazioni sul tema della sostenibilità. Ovviamente non pensando di esprimere concetti elevati, fornire consigli che, a mio avviso, solo i veri esperti e studiosi sono autorizzati a dare, ma comunque esporre cose che, forse, girano per la testa a tutti quelli come me.

Ma comunque cose che riguardassero la sostenibilità.

Beh, in questo periodo scrivere in questo spazio una riflessione sulla sostenibilità mi è diventato, di settimana in settimana, più complicato.

In questo periodo, appunto, di pandemia in piena esplosione, con tante scadenze imminenti e tante preoccupazioni future, mi sembrava difficile distrarre l’attenzione da questo tema principale per portarla su un tema, certo, altrettanto principale ma con una scadenza che, per convenzione, è stata posta un po’ più in là.

Ed è qui che mi è scoppiata l’ira. Perché mi è stato inevitabile fare il collegamento fra le due cose, dopo aver letto, in una nota del WWF, che esiste un legame strettissimo tra le malattie che stanno terrorizzando il Pianeta e le dimensioni epocali della perdita di natura.

Molte delle malattie emergenti come Ebola, AIDS, SARS, influenza aviaria, influenza suina e il nuovo coronavirus SARS-CoV-2 (COVID19), non sono catastrofi del tutto casuali, ma sono la conseguenza indiretta del nostro impatto sugli ecosistemi naturali. Insomma si evince che è la Natura che si è ribellata alle violenze che le sono state fatte.

Ed ecco qui l’ira: possibile che io sia stato così superficiale da non pensare a questa relazione di causa-effetto? E poi la conseguente riflessione: certo è importante concentrare l’attenzione su Coronavirus, ma è altrettanto importante non distrarsi dalle cose della sostenibilità. Perché la distrazione dalla seconda può generare, genera, l’attenzione sull’avvento della prima.

Oggi non parlo di come e quali e quanti siano questi legami. Ci sono tanti interessanti siti che, firmati da chi davvero se ne intende, ci spiegano queste cose.

Ma oggi mi sembra ancora una volta importante urlare :”vogliamo deciderci a fare seriamente le cose che devono essere fatte. Da tutti. Da ciascuno di noi, per dare sollievo a questo pianeta che ci chiede soltanto di esser trattato con un po’ più di attenzione”.

Allora, adesso, si proprio adesso che abbiamo più tempo per riflettere perché, intelligentemente, sappiamo di dover stare in casa, prendiamo un foglio e scriviamoci sopra, in lettere maiuscole “SOSTENIBILITA’” e cominciamo ad appuntarci quello che ciascuno di noi può fare, per contribuire a fare cose buone. Ma scriviamoci anche un Nota Bene: “da ricordarsi, a emergenza finita, di … ricordarsene.”

Ugo Canonici

 

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