Marco Taverna
Spesso denunciamo l’azione frenante della burocrazia verso lo sviluppo e quindi la notizia dello slittamento dell’applicazione degli obblighi della nuova Rendicontazione extra finanziaria (CSRD) di due anni, contenuto nel pacchetto Omnibus, ci dovrebbe rassicurare. Invece è proprio il contrario.
Il rinvio di due anni, dal 2026 al 2028 per alcuni e dal 2027 al 2029 per altri, lascia allo sbando le imprese, che al contrario hanno la necessità di una legislazione chiara e certa che permetta la programmazione e lo sviluppo concreto.
Come riporta molto accuratamente l’articolo di Valentina Veri sulla newsletter di Valori , descrivendo l’iter di costruzione del Documento “… con il pacchetto Omnibus, la Commissione europea semplifica drasticamente il corpus normativo sulla sostenibilità che ha edificato nel precedente quinquennio…” ad esempio vengono modificati i parametri per rientrare nell’applicazione del CSRD, limitando il numero delle imprese che devono applicare la trasparenza nelle comunicazioni “… che standardizzava il processo di rendicontazione e lo allargava a quasi 50mila imprese, contro le 11.700 che erano già sottoposte alla precedente Non-Financial Reporting Directive (NFRD). Invece ora la nuova soglia sarà di mille dipendenti e 50 milioni di euro di fatturato o 25 di stato patrimoniale…”.
Ci sono almeno altri tre punti che risultano fortemente negativi:
- l’utilizzo di uno strumento d’urgenza non permette la discussione fra le diverse componenti del Parlamento europeo;
- il fatto che la proposta di tutte queste variazioni sia avvenuta senza la consultazione pubblica (come denuncia una coalizione di ong guidata da Reclaim Finance);
- la “strana” somiglianza fra i punti modificati e le richieste di importanti e “potenti associazioni di categoria. Come Business Europe, la Camera di commercio statunitense (AmCham), l’italiana Confindustria e la sua omologa transalpina Medef, la Federazione dell’industria tedesca, la Federazione bancaria francese”.
Le Istituzioni europee devono sostenere con chiarezza e con gli strumenti adeguati, la passione per uno sviluppo realmente fruttuoso e sostenibile che è già concretamente attuato da molte realtà imprenditoriali di tutta Europa.
(2 aprile 2025)