L’uomo della strada

 

 

 

“Il preside del liceo di mio figlio mi ha invitato a fare una chiacchierata (lui ha detto “una lezione”, ma mi sembra eccessivo) sulla Sostenibilità” – mi ha confidato con tono un po’ preoccupato un mio collega- “ad una classe di quindici/sedicenni. Avevo accettato con entusiasmo. Ma adesso ci devo riflettere.”

“Come – gli ho risposto – è la cosa più bella del mondo parlare di un argomento che ti appassiona a dei giovani che forse sono desiderosi di sentirsi spiegare qualche cosa su un argomento che oggi è di moda. Magari con un linguaggio a loro più vicino, rendendoli protagonisti del tema trattato. E poi sapevo che tu avevi molto successo in queste situazioni.”

“Si, guarda, avevo aderito con entusiasmo. Perché tu sai quanto io sia convinto che gli obiettivi che si vogliono raggiungere per poter dire che questo Pianeta migliorerà, potranno essere raggiunti quando proprio i giovani saranno preparati, convinti ed operativi nei vari settori.

Stavo organizzando una “scaletta” del mio intervento, con belle immagini in powerpoint, che seguiva questo percorso:

  • perché oggi parliamo di Sostenibilità,
  • perché ne parlo, con convinzione, a voi,
  • cosa si intende per Sostenibilità,
  • il processo storico del suo sviluppo (con una punta di orgoglio sul fatto che tutto nasce proprio a casa nostra, nel “Club di Roma”, agli inizi degli anni settanta del secolo scorso),
  • i più importanti appuntamenti internazionali, le discussioni, le liti, i piccoli passi avanti e i prolungati stop, sino ad arrivare all’adozione, nel 2015, dei 17 obiettivi da raggiungere per ottenere uno sviluppo sostenibile,
  • una citazione sui 17 gol che, più o meno, 193 Paesi si erano prefissi. e, infine, la proiezione di una ultima immagine con la scritta “E ora a voi”

Questo era il momento per lasciare spazio alle loro domande “.

“Mi sembra totalmente condivisibile la tua linea espositiva. Allora perché mi sembri preoccupato?”

“Proprio per l’ultima schermata. Perché la vera parte bella e interessante e coinvolgente era proprio lo spazio dedicato a loro. Alle loro domande.
Non so se ti è mai capitato, ma non possono non coinvolgerti le domande dei ragazzi, le loro osservazioni, i loro perché. E soprattutto le loro espressioni sbalordite, stupite, i loro occhi che parlano più delle loro parole. Tutte cose che, volendo capire la Sostenibilità, richiedono di capire l’uomo, le sue scelte. Il perché di tanti ritardi e come può essere spiegato il comportamento di chi sembra non poter o non voler capire. Insomma…”

“Insomma. Cosa vuoi di più da un incontro, non una lezione, ma un momento per capire e magari aderire a certe proposte che non possono che essere considerate positive? Far emergere come ‘ l’homo sapiens’ può riuscire a riprendere in mano la situazione?”

“Si, bravo. Tu sai cosa sta succedendo in questi giorni! E se mi fanno delle domande di come interpretare questi comportamenti, cosa posso rispondere io su ‘l’homo sapiens’?”

“No. Meglio rimandare il mio incontro.”

Ugo Canonici

 

 

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