La storia di Medtronic nasce con Earl Bakken, il suo fondatore, in un garage del Minnesota. Fu infatti in questo luogo, che lo stesso Bakken, scomparso lo scorso novembre all’età di 93 anni, inventò il primo pacemaker a batteria, strumento che da quel momento in poi avrebbe salvato la vita a milioni di persone in tutto il mondo.

Oggi, Medtronic, a distanza di 70 anni, è un colosso che opera in tutto il mondo, è leader di mercato di dispositivi e soluzioni mediche e vanta la sua presenza in tutte le aree terapeutiche dal cardiovascolare al diabete, dalla neurologia alla chirurgia generale al Parkinson, dall’oncologia alle neuroscienze.

Un’azienda che ancora oggi basa la sua attività sulla sua Mission che lo stesso Earl Bakken ha scritto e sulla quale si è fondato lo spirito, il lavoro, il servizio e la cultura che sono alla base di quanto viene fatto tutti i giorni. Una missione che al sesto pilastro annovera la Responsabilità Sociale d’azienda.

E per concretizzare da subito i progetti filantropici volti a costruire comunità sempre più sane nel mondo, Earl Bakken ha creato la Fondazione Medtronic.

Ne parliamo con Michele Perrino, Presidente e Amministratore delegato di Medtronic Italia.

Qual è il motivo per cui, in generale, oggi si parla finalmente con continuità e interesse di CSR?

«Oggi è aumentata la consapevolezza dei tanti problemi che affliggono il mondo. Questo ha portato a una maggiore attenzione a tematiche che in passato non venivano per niente tenute in considerazione. Attorno a me vedo tanta gente che cerca di dedicare un pezzo della sua vita a fare qualcosa per gli altri. Si è passati da un concetto di responsabilità basata sul “devo fare” a qualcosa che “voglio fare perché è parte di me”. Inoltre, le attuali generazioni mostrano una grande attenzione alla sostenibilità. E questo accade anche all’interno delle grandi aziende. Le attività di CSR permettono infatti un miglioramento della reputazione aziendale grazie anche a un approccio integrato tra il management e i dipendenti».

Entriamo nel particolare. In che cosa si estrinseca la Missione di Medtronic?

«Nell’offrire cure innovative volte a garantire una migliore assistenza sanitaria. Ogni giorno operiamo a fianco di medici e pazienti nelle sale operatorie, nei centri di ricerca con le nostre tecnologie mediche e le nostre soluzioni che, nell’ultimo anno, hanno migliorato la vita di oltre 70 milioni di persone nel mondo. Una ogni due secondi. Tutto questo è possibile grazie al grande impegno delle persone che ogni giorno lavorano in quest’azienda e che hanno fatto propria la nostra missione. L’impatto che tutti noi possiamo dare alla comunità in cui ci troviamo a operare è molto importante. È qualcosa che cerchiamo di vivere e alimentare quotidianamente».

Per entrare più nel dettaglio, quale apporto dà la vostra azienda alle tante comunità del mondo con cui ha direttamente a che fare?

«La nostra attività è legata ai 17 global goal dell’Onu, in particolare al numero 3, quello che chiede di promuovere e ricercare la salute e il benessere per tutti. Siamo infatti tra i soci fondatori di Impact2030, il progetto che vede coinvolte tutte le aziende a livello mondiale che si sono impegnate, con la propria declinazione strategica e i propri dipendenti, nel contribuire al raggiungimento degli obiettivi per lo sviluppo sostenibile. Crediamo che il nostro impegno nel volontariato aziendale e nelle scelte strategiche per il bene comune siano strumenti importanti per accelerare il raggiungimento globale degli SDG e ispirare gli altri a un’azione positiva. È importante, inoltre, l’attività della nostra Fondazione, che ogni anno destina contributi importanti nei vari Paesi per costruire comunità sempre più sane in aree critiche e a sostegno di situazioni di emergenza come, ad esempio, il terremoto di Haiti.

La nostra responsabilità si declina inoltre nello sviluppo tecnologico e nell’innovazione, che sono da sempre protagonisti di un continuo e costante sviluppo. Per questo siamo tra i sostenitori di Fondazione Mavericks che opera nel distretto biomedicale di Mirandola, il principale d’Europa, nel quale metteremo a disposizione le nostre competenze per facilitare e velocizzare la creazione di un sistema virtuoso con l’obiettivo di generare ancora più valore grazie alle capacità di Mirandola, che da sempre rappresenta l’anima medtech italiana nel Mondo».

Dal punto di vista dell’impegno sociale, per voi, giugno è un mese speciale…

«Giugno è il mese del volontariato di Medtronic in tutto il mondo. Per questo da 10 anni è nato il “Project 6”, dove il 6 indica il sesto pilastro della nostra mission – la responsabilità sociale d’azienda – e il mese di giugno. Il progetto ha totalizzato a livello globale 2.500 progetti di volontariato e coinvolto 2.150 associazioni no profit in 52 Paesi, donando alla comunità 280mila ore di volontariato».

A livello dirigenziale qual è il coinvolgimento in ambito CSR di Medtronic Italia?

«Ci siamo dati una governance integrata, cercando di intercettare i valori principali e di grande responsabilità con cui un’azienda si deve muovere: innovazione, quindi valore intellettuale; valore sociale, quindi contributo dato all’esterno; valore organizzativo, quindi ciò che facciamo al nostro interno valorizzando le singole persone, verso la nostra comunità di dipendenti composta da 2.400 persone; impatto sull’ambiente, cioè quello che facciamo verso l’ecosistema. Questi valori, che vanno oltre quelli finanziari e che sono tipici dell’approccio integrato, li abbiamo declinati in una vera e propria dashboard con cui il board della nostra azienda si confronta mensilmente».

Questa sensibilità si riflette anche sulla natura dei vostri prodotti?

«La maggior parte delle nostre attività assumono una connotazione sempre più valoriale. Come ad esempio il lancio di un prodotto, nel quale oggi, sempre più, tendiamo a sottolineare la possibilità di migliorare la vita delle persone cui si rivolge e l’impatto innovativo che può avere nel mondo dell’assistenza sanitaria, anziché soffermarci soltanto sulla novità di prodotto».

Che cosa si augura per il futuro della sua azienda?

«Si dice che le organizzazioni di successo siano quelle che si ispirano a un valore forte. Un’affermazione che mi trova d’accordo: non sono mai quelle che hanno la strategia giusta, che crescono di più, che hanno il prodotto migliore. Ma sono quelle che condividono un progetto e un obiettivo comune. Alla base di tutto restano comunque i valori. E sono sicuro che quelli, in Medtronic, non mancheranno mai».

di Luca Palestra

(da CSRoggi Magazine, anno 4, n.3, Luglio 2019, pag. 8)

Share This