L’uomo della strada
“E questo dove lo butto?” Alzi la mano chi, di fronte ai vari bidoni di raccolta dei rifiuti, non si è mai posto questa domanda.
Forse, chi tra di noi ha compreso quanto sia importante effettuare una raccolta differenziata, al momento di gettare un rifiuto nel contenitore giusto, per non sbagliare in caso di dubbio, sarà andato a cercare l’informazione sulla confezione che sta maneggiando.
Ma non sempre avrà trovato la giusta indicazione.
Tanto per fornire un dato, ad esempio, secondo uno studio effettuato dall’Osservatorio ‘Immagino’ di GS1 Italy apprendiamo che “soltanto il 25,4% dei prodotti alimentari nella GDO riporta in etichetta le informazioni necessarie su come smaltire correttamente la confezione e solo il 6,2% dei prodotti ha un packaging completamente riciclabile.
Questo significa che il 74,6% dei prodotti non riporta alcuna informazione.
Carenze che rappresentano un enorme problema per l’ambiente: il peso del packaging determinato dagli acquisti di prodotti di largo consumo degli italiani nel 2019 ammonta infatti a quasi 3 milioni di tonnellate.”
Questi numeri ci dimostrano che esistono ampi spazi di miglioramento.
Volendo essere, però, positivi il futuro appare più roseo: un’indagine di Markets and Markets pubblicata su Food Packaging Forum stima che il mercato globale dei packaging eco-friendly passerà dagli attuali 174,7 miliardi ai 249,5 miliardi di valore entro il 2025 (+42,8%).
Insomma, saranno sempre di più, fortunatamente, le aziende che investono sulla sostenibilità anche nell’area del confezionamento.
Solo per fare un esempio Agnesi ci fa sapere che arriva la pasta con incarto compostabile. E ha calcolato che si potranno prevedere quarantadue milioni di confezioni di plastica in meno grazie al nuovo pack compostabile. Già dall’inizio di quest’anno, sugli scaffali dei supermercati e dei negozi di tutta Italia, Agnesi sostituirà gli attuali incarti con quelli 100% compostabili.
La nuova confezione della pasta, smaltita nell’umido, dopo un processo di compostaggio industriale si trasformerà in terriccio impiegabile come fertilizzante del suolo.
Gironzolando per il web si cominciano a trovare dichiarazioni di parecchie aziende che si stanno indirizzando all’utilizzo di packaging compostabile.
Bene. E’ giusto che lo facciano.
Ma è altrettanto importante che ci informino correttamente. Magari anche scrivendocelo sulla confezione.
Per suggerirci così anche una risposta al nostro dubbio: “e questo dove lo butto?”.
Ugo Canonici