L’uomo della strada
Ormai sembra quasi una gara tra le aziende che dicono di fare il prodotto più sostenibile. Le pubblicità in televisione, le comunicazioni sui giornali, le scritte sulle confezioni dei prodotti sono tutte un pullulare della parola “sostenibilità”.
In effetti è vero che il consumatore è diventato più attento e tende ad acquistare ”cose” che siano sostenibili, e anche uno studio asserisce che è disposto a spendere tra il 15 e il 20 percento in più, se percepisce il valore aggiunto.
Ma al tempo stesso, il consumatore è diventato diffidente e pretende che la sostenibilità venga in qualche modo misurata, per dimostrare l’impatto reale del prodotto sul pianeta.
Un altro studio prevede che nei prossimi 5 anni la spesa nei prodotti sostenibili dovrebbe passare dal 24% al 42 %. E sempre questo studio insiste sul fatto che I consumatori cercano ancora stile, qualità, valore e prezzo, per prodotti responsabili.
Ma, attenzione. La sostenibilità diventa veramente un vantaggio competitivo solo se può essere provata.
Ecco il punto. In molte occasioni si constata che alle belle parole non sempre sono uniti argomenti convincenti.
Le argomentazioni troppo generiche rischiano di ottenere l’effetto opposto a quello desiderato, diventando un deterrente all’acquisto.
Lo ribadisco: non per tutti è così. Ma valga comunque come consiglio ascoltare questa frase: “ mi stai dicendo che il tuo prodotto fa questo e quello nel campo della sostenibilità. E allora provamelo!”
Ugo Canonici