Stupiti ma non sopresi.

Il WELFARE INDEX PMI di Generali, (con Confagricoltura e Confindustria ) è un passo che smarca il nostro paese dal pensare all’adeguamento delle aziende all’appuntamento con la direttiva europea 94 per il prossimo 2017.

Anche in Italia le PMI hanno compreso che le azioni di CSR rivolte all’interno e all’esterno sono utili.

La ricerca di Generali sottolinea una prevalenza della attenzione del nuovo welfare all’interno delle Piccole aziende con attenzione ai dipendenti e alle loro famiglie, per una conciliazione lavoro- famiglia negli orari, con l’apertura di micro asili aziendali, con attenzione alla vita ambientale del territorio, ecc.

Ma che anche i sindacati abbiano messo sul tavolo il tema del welfare nella contrattazione è davvero un fatto nuovo. Con la penuria di contanti da elargire, forse è più semplice allargare le maglie della regolamentazione interna aziendale. Si possono attivare servizi che vanno bene a molti ed anche pianificare il lavoro a domicilio (si diceva il telelavoro) ed infine favorire la flessibilità dell’orario in base a tante esigenze della famiglia.

Sembra l’uovo di Colombo.

Ma la crisi si potrebbe dire aguzza l’ingegno e usa di ciò che c’è.

Infine la cosa si rivela doppiamente interessante: l’impresa non fa unicamente leva sul salario e sugli scatti di anzianità, sulla meritocrazia, ma apre nuove finestre sul mondo: guarda alla famiglia, al territorio, alla persona e vede i reali bisogni, che spesso non sono solo monetari.

Il successo di una azienda, grande o piccola, passa sempre attraverso la soddisfazione massima di chi vi lavora; paradossalmente il business di successo parte all’origine e torna all’origine per registrare la soddisfazione.

Ma è anche così nella produzione. Gli imprenditori studiavano il prodotto erano poi soddisfatti pienamente del risultato se il prodotto stesso era il frutto pensato e lavorato.

I passi della CSR saranno nel tempo sempre più spediti. E’ inevitabile. Chi dimenticherà che è lo stesso marketing che deve trovare una evoluzione attraverso l’introduzione dei parametri della Responsabilità Sociale di Impresa, dovrà fare i conti che la relazione con gli stakeholder interni ed esterni e con le esigenze di natura non finanziarie sempre più emergenti.

Che ora il passo lo traccino le PMI, vero motore della economia italiana!

E’ una annotazione interessante, perché è un passo necessario, non potevamo immaginare che l’attenzione alla CSR fosse così in stato avanzato. Si tratta, dicono i ricercatori, di migliaia di aziende.

Un incoraggiamento al nostro lavoro.

Bruno Calchera
Direttore di CSRoggi

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