Lupa Solitaria
Uno degli investimenti più “fruttuosi” che possa fare una persona che vive in una città di una certa dimensione, è la bicicletta.
Sì, certo, il primo aspetto che balza alla mente è quello del guadagno dal punto di vista della salute: la bicicletta è movimento, consente di svolgere attività fisica quotidiana e quindi aiuta l’organismo a mantenersi sano. Poi c’è un secondo vantaggio, quello mentale: volete mettere le grande soddisfazioni dell’evitare le code, del non dover girovagare intere mezz’ore alla ricerca di un parcheggio, del non preoccuparsi perché la spia della riserva è accesa ormai da giorni e non si vedono distributori all’orizzonte.
Questi sono indubbi vantaggi, certo, ma qui si vuole parlare proprio del guadagno, o del risparmio, espresso in soldoni. Perché la bicicletta, oltre a tutto il resto, è davvero un buon investimento dal punto di vista economico.
La bicicletta che uso tutti i giorni, a Milano, l’ho comprata nel maggio 2017. Ce l’ho quindi da sei anni, un record, visto che le bici in genere nelle città vengono rubate prima (ad esempio quella precedente me l’hanno portata via dopo tre giorni dall’acquisto, ma questa è un’altra storia…). L’ho pagata 150 euro, un buon prezzo per una bici da uomo, comoda e robusta.
La cosa che sorprende è quanto questo investimento iniziale mi abbia fatto risparmiare per avermi consentito di non utilizzare, in tutti questi anni, un’automobile di proprietà o i mezzi pubblici.
I calcoli delle spese relative all’uso dell’automobile sono abbastanza complicati da fare per ché dipendono da molti fattori, non tutti prevedibili. Ipotizziamo mezzo serbatoio di combustibile al mese, cui vanno aggiunti i costi dell’assicurazione, delle gomme da neve (d’inverno), del telepass per entrare nella ZTL, dei parcheggi a pagamento, dei lavori di carrozzeria per la piccola botta che ci si è procurati parcheggiando, dello specchietto che si è dovuto sostituire perché la notte scorsa hanno rotto tutti quelli della via, delle multe per parcheggio o per limite di velocità che arrivano a casa con sorprendente puntualità…
Vogliamo pensare, ragionando per difetto, a una spesa intorno ai 200 euro al mese? Cui si potrebbe aggiungere, poi, l’eventuale rata del mutuo per l’acquisto dell’auto, per cui la cifra totale supererebbe abbondantemente i 400 euro.
Passiamo ai mezzi pubblici. Ipotizziamo 10 biglietti la settimana, minimo sindacale per chi vive e lavora in città. Pensiamo a un costo del biglietto di 2 euro, media tra quelli in vigore nelle varie città italiane: sono 20 euro la settimana, circa 80 al mese. Cifra che si può
dimezzare se si compra un abbonamento mensile (la si può anche ridurre di un terzo, ma solo se si appartiene a una categoria particolare, come studenti, anziani, ecc..).
E la bici? Non è che non costi niente, sia chiaro. Ci sono i freni da sistemare, la ruota da cambiare, la camera d’aria da sostituire. Pensiamo a una spesa annuale di 60 euro, anche se ho l’impressione di esagerare.
Facciamo quindi due conti grossolani, tanto per dare un’idea, anche tenendo conto che a causa del Covid nel 2020 abbiamo vissuto per tre mesi rinchiusi in casa:
- costo automobile da maggio 2017 a oggi (con rata del mutuo da pagare): 450 euro al mese per 71 mesi, per un totale di 31.950 euro.
- costo mezzi pubblici da maggio 2017 a oggi (con abbonamento adulti): 40 euro al mese per 71 mesi, per un totale di 2.840 euro.
- costo utilizzo bicicletta: costo iniziale 150 euro più manutenzione di 60 euro annui, costo totale: 570 euro.
Sono cifre approssimative, certo. Ma vogliamo ad esempio dimezzare il costo ipotizzato per l’automobile e raddoppiare quello della bicicletta? Otteniamo quasi 16mila contro 1.200 euro. il raffronto è comunque sempre impietoso.
La due ruote, insomma, vince per distacco sulla quattro ruote (e non abbiamo parlato, in questo frangente, della faccenda legata alle emissioni inquinanti, lì poi non c’è proprio storia).
(da CSRoggi Magazine – Anno 8 – n.3 – Giugno/Luglio 2023; pag.51)