Con amarezza, con stupore, con paura, con trepidazione ma tutti ci siamo accorti che il clima in Italia è cambiato. L’ambiente in molte Regioni di Italia si è trasformato. Era impensabile un vento a 150 km. in Valle Agordina, nel Veneto, vicino a Cortina d’Ampezzo. Ed è stato devastante quello che è accaduto in Liguria: luoghi come Portofino, Rapallo e S. Margherita sono cambiati: niente è più come prima. E nulla da ora in poi sarà come prima. La paura ha preso corpo e consistenza tra la gente.
Il cantiere Italia è immenso. Le alluvioni hanno toccato paesi mai colpiti. Le frane hanno mostrato la debolezza del territorio. Non ci sono solo i Terremoti a spaventarci: lo stesso andare in auto può rivelarsi pericoloso. I ponti sono messi male. E le strade? In certe città stanno ancora peggio.
Anche Trump se ne sta fregando dell’immenso incendio in California per non smentirsi: lui disse che il protocollo firmato da tanti paesi per la attenzione al clima e al territorio era inutile e l’ha stracciato. La temperatura del pianeta un’inutile preoccupazione. Ora incolpa quelli che spengono gli incendi!
Non bisogna appartenere al partito dei Verdi per dire che l’ambiente e il clima vanno tutelati.
E’ uno degli indicatori dell’Agenda ONU più importanti.
Ora è necessari vedere che accadrà a livello amministrativo. (Stato, Regione, Provincie e Comuni!)
Come verrà protetto il territorio italiano: le infrastrutture non sono messe bene.
Il Ministro Toninelli sarà frastornato! I Responsabili delle amministrazioni e del Governo avranno le mani tra i capelli per il turbamento! O no?
Posso solo affermare che nel contratto di Governo il capitolo Clima, come il capitolo Sostenibilità non c’è. Mi domando che faremo senza territorio integro, senza aziende che devono offrire lavoro, senza la possibilità di dare una risposta urgente ed efficace a tante gente allo sbando, senza più risorse e senza la possibilità di ricostruire. Che provvedimenti verranno presi per evitare l’innalzamento della temperatura della terra.
Noi di CSRoggi non siamo i soli a preoccuparsi!
Siamo una piccolissima voce che grida in un deserto di voci che parlano di tutt’altro e che pongono la problematica dei rifiuti, del territorio, dell’ambiente divenuto tropicale, in coda al dibattito politico. Si è parlato anche di avviare un nuovo “piano Marshall” per la ricostruzione: Qualcuno l’ha invocato. Ma la cosa è finita lì.
Non so cosa avrebbero fatto quelli della Prima Repubblica?
In parecchie circostanze del passato, in quei tempi del dopoguerra, abbiamo respirato un’aria ben diversa: eravamo più poveri, ma una popolazione percepiva il disagio, la tragedia, e pretendeva…sì! …pretendeva risposte urgenti in una unità sociale che oggi sogniamo.
Bruno Calchera
Direttore CSRoggi