Bruno Calchera

 

Con piacere riprendiamo il bell’articolo di Elena Comelli che presenta il libro di Renato Chahinian dal titolo “AGENDA 2030 COME FARE” (edizioni Guerini & Associati) sul tema dell’integrazione la crescita economica, lo sviluppo sociale e sostenibilità ambientale.

Il libro ambientato nell’isola UTOPIA racconta come raggiungere l’Agenda 2030 e quali benefici trarre dalla transizione economica, sociale, e ambientale.
L’obiettivo è quello di coloro che lanciarono l’Agenda: migliorare la vita di tutto il pianeta. Un fatto che non si è rivelato agevole: 17 obiettivi sono molti e orientarli verso la Sostenibilità è davvero una impresa titanica.

 

L’autore aggiunge un particolare interessate “L’impegno principale –per raggiungere l’obiettivo – è valutare l’importanza degli obiettivi medesimi evidenziando i contenuti essenziali, per individuare un insieme di azioni concrete e coerenti, anche non usuali, da applicarsi, da parte di tutti gli operatori: cittadini, imprese, organizzazioni non profit e soggetti pubblici.

La tesi di Chainian è uno spostamento degli obiettivi economici dal massimo profitto alla massimizzazione del benessere comune che porta alla massimizzazione del valore aggiunto che si ripercuote favorevolmente su tutti redditi, compresi quelli da capitale.

E’ una tesi che da un certo punto di vista può risultare affascinante, ma che ha tutta l’alea che deriva dall’essere una teoria. L’Utopia di San Tommaso Moro viaggia nell’immaginario sociale e politico ed in questo immaginario la realtà perde i suoi contorni, i suoi contenuti e le stesse forme di vita sono effettivamente una immaginazione.
In questo tentativo l’autore precisa “attuare i tanti interventi descritti in Utopia non costituisce utopia (?), come potrebbe sembrare a prima vista, perché bastano soltanto le convinzioni che lo sviluppo sostenibile costituisce l’unica via per il nostro benessere e l’impegno di raggiungerlo da parte della maggioranza delle persone.”

E’ comprensibile che la consapevolezza di tutti sul benessere comune, può produrre più ricchezza per tutti e la generalizzazione di tale consapevolezza è cosa buona, ma i miglioramenti non sono uguali per tutti ne paragonabili, così anche i sacrifici.

L’Agenda dell’ONU è un punto di qualità avanzata per la riflessione sul progresso e sulla innovazione: pertanto alla luce della realtà e dei tempi che viviamo ci possiamo elevare, per tentare di immaginare la costruzione del mondo.
La sintesi di Renato Chahinian è uno spunto gradito per lo sforzo creativo, ma l’Agenda e la sua attuazione restano legati a questo mondo spezzato, diviso, e con la scarsa propensione a cambiare.

(21 maggio 2025)
(foto Guerini & Associati)

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