Milano, 7 giugno 2019 – Il Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (D. Lgs. 14/2019, in attuazione della Legge delega 155/2017), introdotto per fornire alle aziende strumenti di diagnosi precoce dello stato di difficoltà e garantire la continuità aziendale, potrebbe mettere a dura prova le piccole e medie imprese. Queste ultime, infatti, dal 16 marzo scorso sono state chiamate a far fronte a nuovi, e talvolta complessi, adempimenti, che avranno un impatto notevole sulle loro attività ordinarie. Tra questi, l’obbligo di nomina dell’organo di controllo o del revisore dei conti e l’aggiornamento degli statuti sociali.

Di questi temi si è parlato il 4 giugno scorso, presso la Camera di Commercio Milano MonzaBrianza Lodi, nel capoluogo lombardo, dove Confapi Milano, associazione datoriale aderente alla Confederazione Nazionale della Piccola e Media Industria Privata Italiana – Confapi, ha organizzato il Convegno dal titolo “I nuovi obblighi per le PMI: revisione obbligatoria, nuove responsabilità, adeguamenti statutari – Soluzioni” al quale hanno preso parte come relatori alcuni professionisti che hanno illustrato alle PMI le importanti ripercussioni del nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza sotto il profilo giuridico, fiscale, contabile e notarile.

L’iniziativa è in linea con il costante impegno dell’Associazione nel promuovere lo sviluppo delle PMI, dotandole di strumenti per affrontare al meglio le sfide imposte dal mercato. Di fronte a una platea di imprenditori del territorio milanese, e non solo, un team di professionisti ha illustrato le ripercussioni della riforma sotto il profilo giuridico, fiscale, contabile e notarile. E, con il consueto approccio pratico che da sempre caratterizza gli appuntamenti organizzati dall’Associazione, ha fornito alla platea il know-how necessario per gestire i nuovi obblighi al meglio.

“Il recente intervento normativo in materia societaria – ha osservato l’avv. Nicola Spadafora, Presidente di Confapi Milano – ha sancito l’introduzione dell’ennesimo carico economico e amministrativo, oltre all’inasprimento delle responsabilità nei confronti degli organi di gestione, ai danni delle nostre piccole e medie imprese e dei nostri imprenditori, già gravati, solo nell’ultimo periodo, da ulteriori rilevanti oneri. Tra questi, solo per citarne alcuni, l’introduzione della fatturazione elettronica e l’adeguamento alla normativa sulla privacy.

“L’adozione generalizzata a piccole come a grandi aziende di misure che impattano fortemente sulla gestione e il controllo delle imprese testimonia, purtroppo, ancora una volta, la scarsa sensibilità verso gli interessi di imprese certamente meno strutturate, quali sono le nostre PMI – ha proseguito Spadafora -. Confapi ha, quindi, inteso ribadire la propria contrarietà a un intervento normativo che contrasta, per come è attualmente strutturato, con le esigenze dei nostri associati, proponendo delle necessarie rettifiche all’attuale impianto di legge e fornendo, ad ogni buon conto, anche soluzioni pratiche per poter adeguatamente affrontare e superare, con successo, l’immediata contingenza”.

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