La pandemia, nell’indiscutibile tragedia, ha offerto a tutti la possibilità di indossare nuove lenti, attraverso le quali osservare e ripensare il proprio lavoro. In modo particolare questo è accaduto per gli operatori della CSR che si sono trovati di fronte alla necessità di rilanciare il ruolo sociale delle aziende per le quali lavorano, con nuove strategie e nuove soluzioni di impatto in un rinnovato scenario complessivo. Per continuare a offrire, quindi, degli spunti, continuiamo il racconto di esperienze virtuose di ibridazione tra primo, secondo e terzo settore, come opportunità di perseguimento del bene comune collettivo con risultati positivi per tutti i protagonisti.

Se sul numero scorso di CSRoggi (Anno 5, n. 2/3 – Maggio/giugno 2020, ndr) abbiamo raccontato l’avventura di #Italiakiama oggi, seguendo il filo rosso delle ibridazioni nate in questi mesi così convulsi, vi parleremo di un altro “gioco di squadra tra soggetti diversi” che hanno indossato proficuamente la stessa casacca per un fine condiviso.

“Milano Aiuta”, voglia di attivismo civico
L’occasione è stata il progetto Milano Aiuta, che ha aggregato e coordinato l’importantissimo impegno di centinaia di volontari meneghini nelle settimane più dure della pandemia sotto l’egida del Comune di Milano: portare la spesa ai fragili, over 65 o in grave condizione sociosanitaria, assistenza telefonica psicologica, preparazione di pc per permettere ai bambini più poveri di poter continuare la didattica online… insomma la Milano che si è rimboccata le maniche senza esitazione. CSV Milano, come da mandato ventennale ha fatto “il suo”, affiancando il Comune di Milano e supportandolo nel difficile coordinamento di una “voglia di attivismo civico”, così dirompente da correre il rischio, alle volte, di dimenticare le giuste precauzioni da mettere in campo in uno scenario pandemico.

Oltre alla formazione necessaria per operare ai tempi del Covid19, formazione che Univol non ha mai smesso di offrire (e, nemmeno a dirlo, Università del Volontariato, Univol per gli amici, è essa stessa il risultato di ibridazione profit, non profit, pubblico!), un altro tassello è risultato vitale per la riuscita di questa impresa, tassello importantissimo in tempi di pandemia oltre che obbligatorio per tutte le realtà del Terzo settore: l’obbligo di assicurare i volontari contro gli infortuni e le malattie connessi allo svolgimento dell’attività di volontariato, nonché per la responsabilità civile verso i terzi, come recita la Riforma del Terzo settore.

Tutelare gli attori della sfida al Covid19
In tempi “di pace”, la copertura assicurativa del volontariato è per fortuna pratica discretamente diffusa quanto agile, ma quando il “rischio” si chiama Corona Virus ed è un nemico pronto a colpire i volontari della tua associazione a ogni stretta di mano, a ogni mascherina non igienizzata a ogni sfregamento involontario di occhi, come fa una non profit a prendersi l’onere di “coprire” un rischio così alto, diffuso e virale? Inutile dire che, soprattutto le medio/ piccole realtà di volontariato sono arrivate comprensibilmente impreparate al tavolo

Milano Aiuta. Urgeva quindi un modo per tutelare capillarmente tutti gli attori di questa sfida metropolitana e il Comune di Milano, che chiedeva alle associazioni di sottoscrivere una convenzione accurata e formale, non si è tirato indietro dal farsene carico.
Qui entra in gioco CSV Milano, che ha quindi “apparecchiato” una nuova tavola di ibridazione invitando ancora una volta mondi diversi uniti dal fine comune di affrontare la crisi. Insieme si sono seduti l’Amministrazione pubblica, con il Comune di Milano, le associazioni convenzionate per Milano Aiuta con i loro volontari, e il mondo assicurativo, nella figura della Cavarretta Assicurazioni, chiamato a buttare il cuore al di là dell’ostacolo e accettare una nuova sfida complessa.

Il Comune di Milano voleva riconoscere l’impegno e la disponibilità del non profit facendosi carico della copertura assicurativa, sia dal punto di vista economico che dal punto di vista organizzativo e della garanzia di qualità; Cavarretta Assicurazioni ha ritenuto opportuno comprendere anche la copertura per il Covid19 nella propria copertura assicurativa per i volontari; CSV Milano, che collabora da anni con tutt’e due ha, come suo stile, facilitato un dialogo tra i due soggetti individuando una soluzione che potesse soddisfare tutti e portare un contributo fattivo nella comunità.

La copertura record di tutti i volontari
Una scommessa che ha funzionato e che ha visto la copertura, in tempi record, di tutte le volontarie e i volontari aderenti al progetto Milano Aiuta. w «La collaborazione con CSV Milano è storica – afferma Gaetano Cavarretta, Agente Cattolica e ideatore della Polizza Unica del Volontariato – per la precisione risale al 2015, con il progetto Volontari Expo. Quindi siamo ben allenati a dare risposte immediate anche in contesti straordinari. Oppure ricordiamoci anche il lavoro comune fatto sul progetto Volontari Energia per Milano. Il mondo del volontariato è oltretutto un mondo attento, che non lucra sulla polizza assicurativa, sono persone che mettono in gioco la loro vita per il prossimo e quindi, anche in questo caso, noi non potevamo che stare al loro fianco, tanto più che la Polizza Unica del Volontariato portava già con sé garanzie ampie, comprese quelle sui contagi».

di Francesco Bizzini
(ufficio stampa CSV Milano)

(da CSRoggi Magazine, anno 5, n.4, Luglio 2020, pag. 28)

 

 

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