Oggi Gruppo Saviola è il primo riciclatore di legno al mondo con 1.5 tonnellate di legno post-consumo derivati da pallet, mobili vecchi, cassette della frutta, in generale legno dismesso e controllato scrupolosamente prima di essere rilavorato.
Esiste una seconda vita per il legno? È possibile arredare le nostre case, i nostri uffici e in generale gli ambienti in cui viviamo in maniera sostenibile e con mobili derivati al 100% da economia circolare, quindi senza abbattere alberi?
L’esempio tracciato negli anni Novanta dal nostro Gruppo dimostra che non solo è possibile, ma anche necessario. L’Italia, come sappiamo, è un Paese povero di materie prime. Trent’anni fa il nostro Gruppo per essere competitivo rispetto ai produttori del Nord Europa che potevano contare (allora e ancora oggi) su una grande disponibilità di legno (vergine), decise di convertire i propri impianti verso l’utilizzo esclusivo del legno post-consumo per la produzione dei pannelli truciolari per la filiera legno-arredo. Fu – il nostro – il primo caso a livello mondiale.
Non fu affatto semplice all’inizio perché le resistenze verso una produzione proveniente da rifiuti e non da legno vergine furono molte. Il pensiero generale era che il mercato non avrebbe mai accettato un prodotto realizzato con una materia di scarto.
Il tempo ha dato ragione alla nostra intuizione che ci ha permesso di crescere a livello internazionale. Oggi Gruppo Saviola è il primo riciclatore di legno al mondo con 1.5 tonnellate di legno post-consumo (che equivalgono a 30 volte le dimensioni del Colosseo) derivati da pallet, mobili vecchi, cassette della frutta, in generale legno dismesso che viene controllato scrupolosamente all’ingresso dei nostri stabilimenti. Una materia prima post-consumo selezionata accuratamente per garantire i più alti standard qualitativi e di sicurezza.
Il nostro pannello ecologico è un esempio di bellezza, design sempre attuale, sostenibilità ed economia circolare.
Il caso Saviola mostra come anche il legno rappresenti in Italia una filiera di recupero importante assolutamente paragonabile al recupero di altri materiali come plastica, vetro, alluminio, ferro eccetera… Nonostante la materia prima legnosa sia considerata sostenibile perché ricavata dalla natura, in realtà se non corretta- mente smaltita può essere dannosa per l’ambiente. L’impegno di Saviola va nella direzione di usare positiva- mente questo materiale, evitandone l’incenerimento, ma anche con il positivo risultato di non utilizzare alberi all’interno della produzione. La nostra fonte di approvvigionamento sono le “foreste urbane”, ovvero le isole ecologiche e i punti di raccolta che permettono al nostro Gruppo di approvvigionarsi della materia prima post-consumo.
Il 2023 per Gruppo Saviola sarà un anno importante che segnerà il sessantesimo anno di attività della nostra realtà industriale. Ci stiamo preparando ad affrontarlo con la consapevolezza che è necessario far crescere la conoscenza verso questi temi. In un contesto internazionale che punta sempre di più sul valore della green economy, il nostro Gruppo rappresenta un paradigma di sviluppo sostenibile.
di Alessandro Saviola
Presidente Gruppo Saviola
(da CSRoggi Magazine – Anno 8 – n.1 – Febbraio 2023; pag. 53)