Bruno Calchera
La frattura sul rinvio degli obblighi di sostenibilità per le aziende europee era solo un fuoco di paglia. Due giorni dopo l’ok dell’Eurocamera sul ricorso alla procedura d’urgenza , con annesse polemiche da Socialdemocratici e Verdi, lo strappo è riuscito nel nome della semplificazione: tutti a bordo – fatta eccezione per il gruppo della sinistra europea e una minoranza di eurodeputati ecologisti – e la proposta europea di rimandare di due anni l’applicazione della direttiva sulle rendicontazioni di sostenibilità (CSRD) e di un anno sulla due diligence aziendali (CSDDD) passa a larghissima maggioranza. (Da EUNews del 4 Aprile 2025 di Simone De la Feld).
Il pacchetto denominato Stop the Clock omnibus presentato dalla Commissione è stato largamente approvato con 531 voti a favore, 69 contrari, 17 astensioni. Quello che ottiene la sinistra, attraverso un dialogo con il PPE è che non venga stravolto alla fine dei due anni l’impianto sugli obblighi connessi alla sostenibilità.
“La copresidente dei Verdi Terry Reintke, ha confermato l’accordo sul pacchetto Omnibus nel nome della stabilità al Parlamento Europeo e della “prevedibilità” per le aziende”. Di fatto il PPE può contare su una maggioranza anche a destra e non ha mai rinunciato all’intenzione di ridurre gli oneri per le aziende anche a costo di allargare le maglie dei vincoli ambientali e sociali.
Le notizie che ci giungono da EUNews sono importanti, ci portano dentro il Palazzo a Bruxelles, offrendoci precise informazioni soprattutto quelle riferite alla sinistra, anche se non fa distinzioni sui fatti che regolano la vita del Parlamento Europeo e su quanto la Politica attiva in termini di informazione e di valutazione.
Non abbiamo trovato in EUNews notizie pubblicate a favore del Governo Italiano, ma questo probabilmente è frutto della nostra analisi troppo sommaria.
La considerazione su cui ci soffermiamo è questa – è dettata dai numeri –
Votazione a Favore di Stop the Clock 531 contrari 69.
Mi chiedo quale maggioranza è auspicabile al Parlamento di uno stato nazionale per essere rappresentativo? Il Parlamento Europeo a Stragrande Maggioranza ritiene che è indispensabile un certo passaggio per il bene delle nazioni europee. Ora l’insieme di due forze politiche (Sinistra + Verdi = immaginiamo che per l’Italia ci siano stati quelli del M5S + parte del PD + Verdi) raggiunge con altri Verdi il 12%.
Cosa vede questo gruppo sparuto di diverso da quello che hanno visto il 90% degli altri Rappresentanti delle nazioni europee?
Ci soffermiamo sul tema della RAGIONE.
Il tema delle Ragioni per cui si fa una strada, si sceglie una politica e si giunge ad una decisione va approfondito. La ragione è animata dai fatti. La realtà illumina i fattori in modo che l’uomo possa essere indotto a cercare con la ragione la verità.
“Razionale” significa anche trasparenza di ciò che si vede e si decide; illuminazione e verifica dei fatti.
La ragione poi è all’origine della coerenza.
Su 600 rappresentanti europei cosa vedono i 531 e i 69? C’è una realtà diversa? No!
C’è una interpretazione diversa, cioè l’interpretazione ideologica della realtà.
Così l’esigenza di coerenza si abbevera nell’ideologia. Si ficca la bandiera e si sta da una parte, in 69, contro tutti.
Quando l’ideologia comanda ci sarà sempre una rottura, sia della maggioranza sia dell’opposizione.
Governare realisticamente è la vera meta.
(4 aprile 2025)
(foto: pixabay_houses-of-parliament-g1c4e00c39)