Bruno Calchera
“L’analisi dell’European House – Ambrosetti, per il 92% delle imprese familiari e per 89% delle imprese non familiari integrare la sostenibilità nel business comporta benefici, a partire dalla reputazione e dalla fiducia nel Brand.”
Appare un risultato che contrasta con altre valutazioni di cui ci siamo occupati anche recentemente.
Se vi sono mutamenti di posizione registrati da ricerche di mercato, v’è da registrare la Doccia Fredda con l’avvio della Amministrazione Trump. Chissà se questi dati davvero positivi si possono riferire oggi.
E’ innegabile che vi sono attacchi sui processi di realizzazione di innovazioni sul tema della Transizione climatica ed ecologica. I dazi, che non hanno un diretto influsso sulla Sostenibilità, incidono indirettamente sui processi e sulle possibilità di procedere verso gli obiettivi dell’Agenda 2030.
Mario Noera, Climate Advisor di ANIMA, commenta:
“Era noto e prevedibile che l’atteggiamento della nuova amministrazione americana si dimostrasse ostile alle tematiche ecologiche, soprattutto alla luce del precedente mandato di Donald Trump. Negli ultimi giorni, gli Stati Uniti si sono ritirati dagli Accordi di Parigi, compromettendo così la collaborazione per eventuali investimenti futuri nei settori “green”. Inoltre, sono state cancellate molte delle politiche aggressive promosse dall’amministrazione Biden, che miravano non solo a incentivare le industrie americane legate alla transizione ecologica, ma anche a favorire il rimpatrio di produzioni precedentemente delocalizzate all’estero. Gli impatti sui mercati di questo cambio di rotta sono già visibili: la priorità della nuova amministrazione è concentrata su settori come le tecnologie spaziali e militari, generando un forte impulso sulle quotazioni di questi settori a scapito di quelli legati agli investimenti.”
Gli esempi di questa trasformazione e di questo blocco sono molti: pensiamo all’Auto Elettrica.
Viene interpretata come una ubriacatura dell’Occidente.
La produzione è rallentata, le infrastrutture nazionali sono largamente insufficienti ovunque. l’Occidente è assolutamente impreparato a questo passaggio. A differenza della Cina che ha modulato l’introduzione dell’Auto elettrica con investimenti in infrastrutture. L’occidente è in mezzo al guado: ha le competenze per realizzare magnifiche auto elettriche, ma non trova acquirenti disponibili a rischiare dollari in questa situazione di obiettiva difficoltà di gestione. Per non parlare dei costi. Occorre abbassare i costi energetici, valutare l’incremento della quota delle rinnovabili, abbassare i prezzi, visto che un innalzamento dei salari nella situazione attuale non è un traguardo possibile.
Un altro esempio ci giunge da Gaia Clara Barcilon del Corriere del Ticino
La sostenibilità, in questo contesto, non è solo ambientale. Include anche la tutela dei diritti umani, il benessere delle comunità locali e la responsabilità d’impresa. Una filiera sostenibile si basa su relazioni trasparenti e fiduciarie tra partner internazionali. I dazi però spingono le aziende a tagliare i costi, a cambiare fornitori e a cercare alternative meno costose, spesso in Paesi con normative più deboli. Così facendo, si perdono gli investimenti fatti nel tempo per creare supply chain etiche e sostenibili. Il settore piu colpito è quello tessile. (…) Le imprese, costrette a cambiare fornitori, spesso sacrificano la qualità delle condizioni lavorative e il rispetto ambientale pur di sopravvivere economicamente. I dazi stanno inoltre indebolendo le fondamenta della sostenibilità aziendale: audit ambientali, programmi di welfare, iniziative sociali e corsi di formazione sono tra le prime voci di spesa a essere tagliate. Questa reazione a catena mette in luce quanto sia fragile il legame tra economia globale e valori sostenibili.
La Legge di Trump: Divide ed Impera.
Lo stanno ripetendo un po’ tutti. Non c’è uno sguardo al bene comune, se non quello che in un certo istante fa comodo al Presidente USA. In tale situazione la Sostenibilità non ha una Via Chiara da seguire ma è assolutamente in attesa di sbocchi credibili e marcia a vista prima di fermarsi per valutare nuovi scenari. Non è nemmeno un caso che la conflittualità organizzata è cresciuta in tutto il mondo: lo svuotamento di senso dell’ONU è davanti agli occhi di tutti.
Sono attuali le parole di Leone XIV quando grida: PACE! Chi ne potrà cogliere il mandato?
Il Trumpismo è davvero una grande confusione che ha tolto certezze e insinuato l’idea che si deve negoziare su tutto, trattare su tutto, anche sulla vita delle persone.
Eppure dopo la Seconda Guerra Mondiale non era così: si trattava solo per approfondire l’unità e non la divisione, per accelerare le relazioni e non romperle, per partecipare e costruire.
Ora Sostenibilità a scartamento ridotto?
(9 maggio 2025)
(Foto di Pandanna Imagen da Pixabay)