Bruno Calchera
Sono le famiglie italiane che possono valutare il cammino della Sostenibilità in chiave pratica e concreta. Dai prodotti ai costi, dalla pressione dei media alla differenziazione della qualità, gli ESG faticano ad entrare nella mentalità comune. È in atto una pressione costante dei consumatori sui prezzi applicati dalla GDO e non meno forte è la ricerca di prodotti di qualità che abbiano un positivo rapporto con il prezzo.
Le grandi Marche hanno sempre goduto del privilegio della massima esposizione nella scaffalatura, ma con il tempo il consumatore ha sviluppato una più forte capacità di scelta. È pur vero che la forza ed il sostegno di alcuni prodotti è tale perché la spaccatura sociale, pur nell’appiattimento dei salari complessivi, riserva a selezionati consumatori, per reddito, le migliori opportunità di prodotto.
Qui si inserisce il tema della sostenibilità complessiva.
Gli ESG guardano alla S a volte con attenzione distorta: in relazione al guadagno e nell’esame del possibile acquirente. Le analisi di mercato sono utili analizzando un territorio, spesso è difficile misurare la complessità degli abitanti.
Un dato è interessante anche se riferito al 2023 è certamente questo: il 69% dei consumatori mostra una attenzione maggiore verso la sostenibilità rispetto a due anni precedenti.
Se confermato impone comportamenti adeguati sia per le aziende sia per la GDO.
Ad esempio nella ricerca Nielsen 2023 si evidenzia una spaccatura tra i giovani – più esigenti e tesi a valutare prodotti in cui è chiaro l’intento sostenibile, i valori del brand ed esperienze vissute ogni giorno sui punti vendita e notizie sulla azienda è il suo operare sociale.
Una analisi più approfondita sulle diverse marche della GDO offre significativi risultati relazionati al quadriennio 2020 – 2021 – 2022 – 2023 sui trend vissuti.
CONAD pubblica Bilanci di sostenibilità in questo quadriennio; lo fa anche il Gruppo ALDI. LIDL pubblica il report ogni due anni. MD ha iniziato nel 2022; mentre CARREFOUR ha fatto la sua prima pubblicazione nel 2023.EUROSPIN ha pubblicato un Reporting nel 2020, coprendo un triennio 2018-2020, Non sono facilmente reperibili reporting di sostenibilità negli anni successivi.
COOP presenta rapporti annali ben focalizzati al pari di ESSELUNGA.
C’è una osservazione che era da porre in premessa.
I consumatori di solito non scorrono i Reporting di Sostenibilità per decidere dove fare gli acquisti.
Il tema è sempre la prossimità anche se questa inizia a non essere l’unico criterio. Va fatta una ulteriore considerazione. La lettura dei Reporting, che diligentemente fanno le imprese, spesso non è oggetto di grande attenzione, soprattutto per i Buyer della GDO.
Le aziende suppliscono con abstract, incontri ecc. per raggiungerli motivando sia la qualità di prodotti sia il loro prezzo e chiedendo nel contempo una attenzione al posizionamento negli scaffali. Il risultato non è tra i più brillanti, infatti le segnalazioni fatte all’acquirente sulla innovazione di prodotti e/o confezione sono sostanzialmente ridotte al lumicino. Sono in vero le Aziende che attraverso la comunicazione promozionale al cittadino possono qualificare i prodotti.
Ma è pure essenziale che le Aziende debbano esprimere compiutamente il tema della Sostenibilità (in considerazione soprattutto sugli investimenti fatti!), in questo caso, pubblicazione come CSROGGI, giungono – direttamente o indirettamente – ai Buyer e hanno il compito di raccontare il prodotto così come programmato, elaborato e vissuto in un quadro di innovazione sostenibile per migliorare la sua qualità.
La conoscenza è la base delle relazioni virtuose.
Più diffusa e completa è, più la sostenibilità non resterà nelle corde vive di alcuni.
(24 giugno 2025)
(foto: ©shutterstock)