Quelli legati alle energie rinnovabili e al settore idrico sono i fondi sostenibili preferiti da chi desidera esprimere in maniera chiara la propria anima green. Ma una volta di più, la mossa vincente può consistere nella diversificazione.

 

 

I fondi sostenibili per antonomasia, preferiti da chi desidera esprimere in maniera chiara la propria anima green sono i fondi che operano sulle energie rinnovabili e nel settore idrico.

Energia pulita ed energia nucleare
Il settore delle energie rinnovabili ha da sempre focalizzato l’attenzione dei risparmiatori che hanno a cuore la sostenibilità ambientale e quindi seguono con preoccupazione la transizione climatica. Nonostante ciò tale mercato è in difficoltà in termini di rendimento da oltre un anno. Tutto il settore dei fondi azionari del comparto energie rinnovabili è in flessione dal 2022, con rarissime eccezioni. Le ragioni vanno ricercate nel rialzo dei tassi di interesse con il conseguente aumento del costo del denaro e la crescita dell’inflazione che aumenta i costi generali. Da sempre, infatti, il settore energetico innovativo richiede costosi investimenti con orizzonti temporali di guadagno molto lunghi. Per tale ragione i fondi dedicati alle energie tradizionali danno maggior soddisfazione nel breve, sostenuti anche dall’aumento dei prezzi dell’energia dovuti alla crisi attuale.
D’altro canto, proprio la crisi attuale dell’energia e le spinte verso un’economia carbon free possono rappresentare gli stimoli necessari a investire nell’energia pulita.

Recentemente anche la produzione di energia nucleare è stata annoverata tra gli investimenti sostenibili. «In termini di generazione di energia pulita e affidabile, l’energia nucleare non ha eguali – afferma in una recente nota Cindy Paladines, senior vice president ESG di TCW -. Come le fonti rinnovabili, l’energia nucleare non produce emissioni dirette di carbonio o di gas serra. Tuttavia, quando si valutano i costi delle emissioni delle diverse opzioni di produzione di energia elettrica durante il loro ciclo di vita, il nucleare vince nettamente”. Resta tuttavia una fonte d’energia controversa sia per le implicazioni relative alle armi nucleari sia per il costo dei progetti da realizzare.

A margine occorre anche ricordare che per sostenere la transizione energetica esistono altri settori interessanti per l’investimento, oltre alla produzione di energia pulita, quali quelli che riguardano i semiconduttori, i veicoli elettrici e la costruzione di edifici ecologici. Tali considerazioni potrebbero risultare utili al momento della scelta del fondo su cui investire, preferendo sempre strumenti di gestione attiva, affidandosi all’intraprendenza e alla bravura del gestore.

Acqua nel pianeta, solo il 3% è dolce
L’acqua è un bene prezioso ma soprattutto indispensabile per la vita dell’uomo. Il suo valore, in crescita costante, è dato dalla sua scarsità ed è riconosciuto a livello istituzionale a tal punto che la sua gestione sostenibile è un obiettivo dell’Agenda 2030. A causa della crescita demografica i consumi di acqua sono aumentati esponenzialmente; inoltre i cambiamenti climatici e il surriscaldamento del pianeta hanno ridotto la portata dei fiumi e il rifornimento idrico.

Secondo l’ultimo World Water Development Report delle Nazioni Unite, l’uso dell’acqua è aumentato a livello globale di circa l’1% all’anno negli ultimi 40 anni e si prevede che crescerà a un tasso simile fino al 2050. Sul nostro pianeta sono presenti circa 1,4 miliardi di chilometri quadrati d’acqua, ma solamente il 3% di questi è acqua dolce: inoltre, la gran parte di questa acqua dolce è rappresentata da ghiacciai. Dunque, all’in- circa lo 0,5% dell’acqua totale è atta a soddisfare i bisogni dell’uomo (fonte Morningstar).

I fondi azionari del settore acqua investono principalmente in società di servizi, trasporto acqua, società che producono attrezzature per il trattamento e la depurazione dell’acqua.

La categoria Morningstar Azionari Settore Acqua conta una cinquantina di fondi comuni. L’approccio a tali forme di investimento è da considerare ovviamente in ottica di diversificazione stante la tipologia e la concentrazione dei portafogli. A titolo di esempio si segnalano Amundi MSCI Water ESG e Allianz Global Water.

di Tommaso Romagnoli
Specialist settore bancario

( da CSRoggi Magazine – n.3 – Anno 9 – Giugno/Luglio 2024; pag. 46 )
(foto: ©shutterstock)

 

 

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