«Non esiste un’unica risposta su come affrontare le grandi sfide globali. Ma una cosa è certa: ci sarà bisogno di più tecnologia», sono le parole che recentemente il Presidente di Microsoft, Brad Smith, ha rivolto agli studenti della Bocconi e alle nuove generazioni, ospite d’onore dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’università.
Osservando le sfide globali, sicuramente quella legata allo sviluppo sostenibile è la più urgente e complessa e richiede sforzi ingenti da parte di diversi attori: dalle imprese al mondo pubblico fino ai singoli cittadini. L’emergenza climatica e ambientale sappiamo ormai ha raggiunto livelli d’allarme da tempo e nonostante gli sforzi globali sembra non attenuarsi, almeno nel breve.
In Microsoft, abbiamo deciso di imprimere una forte accelerazione al nostro impegno sulla sostenibilità, annunciando nel gennaio 2020 un piano articolato per diventare carbon negative entro il 2030 attraverso l’implementazione di iniziative concrete per ridurre l’impatto ambientale dell’azienda, dei nostri clienti e dei partner. Nel primo anno di impegno, nel gennaio del 2021, alcuni progressi sono già stati raggiunti, a partire dalla riduzione delle nostre emissioni pari al 6%, il finanziamento di 26 progetti per la rimozione di oltre 1,3 milioni di tonnellate di anidride carbonica dall’atmosfera, l’avvio di 20 opere per la ricostituzione delle riserve idriche e un progetto con le NGO per garantire accesso all’acqua potabile a 1.5 milioni di persone nel mondo e la riduzione dei rifiuti solidi provenienti dai data center e campus Microsoft destinati alle discariche e agli inceneritori pari a 60mila tonnellate. Non solo un impatto diretto, ma anche una continua ricerca di nuove soluzioni tecnologiche e innovazioni in grado di combattere il cambiamento climatico con un ulteriore investimento di 1 miliardo di dollari nel nostro Climate Innovation Fund rivolto a tutte le realtà che stanno lavorando per innovare in questo ambito. L’azienda ha anche annunciato che l’avanzamento verso gli obiettivi di sostenibilità sarà considerato tra i fattori che determineranno le retribuzioni degli executive per promuovere una responsabilità nei confronti dell’ambiente ancora maggiore.
In Italia, oltre a sostenere gli obiettivi a livello internazionale, ci siamo attivati sul fronte della sostenibilità, considerando che la ripresa deve passare dalla transizione ecologica e digitale. E nell’ambito del piano della filiale italiana, Ambizione Italia #DigitalRestart lanciato nel maggio del 2020 in piena pandemia, non manca un focus sulla sostenibilità.
A livello locale abbiamo dato il via all’Alleanza per la Sostenibilità, per promuovere una crescita sostenibile dell’Italia attraverso il digitale, in collaborazione con growITup, la piattaforma di Open Innovation creata con Cariplo Factory e insieme a molteplici altre aziende, mondo accademico e startup per sviluppare nuove progettualità in grado di far fronte alle sfide ambientali e diffondere una cultura green. Ne fanno già parte 17 partner e negli ultimi mesi è stato avviato il programma di scaling Pitch for Impact per sostenere le idee più brillanti e le startup più meritevoli attraverso risorse tecniche e tecnologiche, come crediti Azure e accesso alla piattaforma Git-Hub. L’opportunità è di sviluppare progetti in grado di attingere a 85 miliardi di euro nell’ambito dei fondi del PNRR, un motore senza precedenti per spingere il Paese verso l’innovazione sostenibile.
L’impegno non si riduce solo alla riduzione delle emissioni e dell’impatto dell’organizzazione e al sostegno di un ecosistema di innovazione sul fronte dell’ambiente, ma guarda anche alle competenze necessarie per affrontare questa duplice sfida. L’Italia ha già una rilevante carenza di figure tech in grado di supportare la digitalizzazione delle imprese, se allarghiamo lo spettro degli skill ai temi green tech rischiamo di non trovare i professionisti che possano aiutare le aziende nella transizione ecologica e digitale. Lo studio Censis-Confcooperative conferma che per alimentare la transizione ecologica prevista anche dal PNRR, il fabbisogno di lavoratori con competenze green elevate salirà a 2,4 milioni nei prossimi cinque anni per il sistema produttivo italiano e la PA. Per questo abbiamo sviluppato la Microsoft ESG Academy, il primo corso di formazione che integra moduli per l’acquisizione di competenze digitali e nozioni legate alla sostenibilità, tema sempre più cruciale anche nel mondo del lavoro. Secondo diversi rapporti, infatti, lo sviluppo dell’economia circolare rappresenta oggi una sfida per il sistema formativo italiano che impatta sulle dinamiche del mondo del lavoro e vede una crescente riconversione delle figure professionali in chiave green.
La sfida climatica sembra non darci tempo e soluzioni a breve. Serve come ha evidenziato il nostro Presidente Brad Smith durante il recente incontro COP26, uno sforzo corale tra tutti gli attori coinvolti per accelerare la decarbonizzazione, strumenti di misurazione per capire che impatto le attività stanno avendo – non si riduce ciò che non si calcola sulle basi di standard universali –, nuove tecnologie per raggiungere gli obiettivi net zero e nuovi settori industriali che sostengano gli sforzi di tutti. E infine, serve una nuova mentalità da parte di tutti per fare passi nella direzione di un futuro sostenibile. La tecnologia, quella attuale e quella in fase di sviluppo, è qui per aiutare.
di Chiara Mizzi
Direzione Relazioni esterne e Philantropies
Microsoft Italia
(da CSRoggi Magazine, anno 7, n.1, Gennaio/Febbraio 2022, pag. 16)