Bruno Calchera

Questa volta è l’Osservatore Romano che ce lo ricorda.
Il 27 Settembre sarà la Giornata Mondiale del Turismo, promossa dalle Nazioni Unite e il 27 Maggio Mons. Fisichella ha proposto una interessante riflessione sul nesso tra la bellezza e la sostenibilità sull’Osservatore Romano.

La bellezza del creato e il patrimonio culturale dell’umanità educano tutti noi a leggere i segni della sapienza di Dio. In questa prospettiva, anche il turismo è occasione di crescita, incontro e reciproca conoscenza: mentre arricchisce le relazioni tra i popoli, l’esperienza del viaggio invita ciascuno a prendersi cura della casa comune.

(…) Mettersi in viaggio stimola a sviluppare una visione più ampia della realtà; favorisce la contemplazione della bellezza naturale e artistica presente in ogni angolo del mondo. Il turismo è anche occasione di incontro tra le persone e può consentire di rendere migliore la relazione tra i popoli favorendo il rispetto reciproco e la solidarietà. Chi ammira le grandi cascate, ad esempio, dovrebbe riflettere sul fatto che l’acqua non è nostra esclusiva proprietà: è un bene che ci è stato donato e come tale richiede rispetto e difesa.

L’’uso sostenibile ovviamente non riguarda solo l’acqua, ma si estende a tanti altri elementi che permettono l’esistenza di un ecosistema: poiché tutti siamo ospiti, non possiamo delegare la cura dell’ambiente comune ai pochi che intuiscono la problematica della sua custodia e la drammaticità del momento storico.

E’ un punto di vista che condividiamo.
Il nesso tra Sostenibilità-Ambiente-Bellezza è tra i più forti, per valutare i passi del rinnovamento. Come è possibile immaginare una trasformazione innovativa che non si ponga il tema della bellezza? Eppure accade.
Non sempre gli strumenti dell’Energia Rinnovabile si pongono un problema di questa natura. Lo si vede guardando distese di Pale Eoliche nel mondo che, soprattutto vicino al mare, cambiano totalmente la bellezza naturale di un paesaggio, di un borgo, di una insenatura.

Un esempio lontano da noi: l’isola di Tenerife, nelle Canarie, ha perduto molto del suo fascino: le pale eoliche hanno cambiato i tratti di un territorio vulcanico, con un mare splendido, insenature e spiagge bellissime: si è deciso lì di non toccare una parte dell’isola, per concentrarsi sul versante opposto. Una scelta, una esigenza certamente, ma qualche cosa si è perso. E non sono meno tragiche le visioni di “prati” di impianti fotovoltaici che hanno cancellato le distese dei verdi prati nel nostro paese.

Il tema della relazione tra sviluppo e Bellezza va posto comunque in ogni fase decisionale.
Mentre i tetti delle case che portano pannelli fotovoltaici non sembrano abbrutire l’edificio, specialmente se gli edifici non hanno valore artistico o storico, l’occupazione dei prati va pensata, per non privare valli e scenari della bellezza che ha sempre rapito la visione dei visitatori, dei viaggiatori, dei turisti.

E’ interessante la citazione dell’acqua di una cascata di Mons. Fisichella. Sembra un modello per ispirare i passi della sostenibilità. La vita dell’acqua è interessante: quando è incanalata in modo chiaro e voluto.
I torrenti, spesso più dei fiumi stessi, hanno un tasso di degrado molto alto: spesso sono discariche a cielo aperto e l’alveo non è mai curato.La siccità suscita disinteresse per gli alvei dei torrenti: non si interviene proprio in quel tempo per sistemare il possibile percorso dell’acqua.

La Verità, la Bellezza, la Giustizia sono “l’organismo del genere umano” diceva un noto scrittore del ‘900.
Noi diremmo un alimento per vivere positivamente.
In questo senso la cura della Bellezza non è solo un vincolo per la sostenibilità, ma una direttiva obbligata per umanizzarla.

(28 maggio 2025)
(foto: pixabay)

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