Per i manager qualificati e le società di consulenza che vogliono aiutare le imprese ad affrontare la trasformazione digitale, è possibile presentare le domande nell’elenco istituito presso il Ministero dello sviluppo economico (Mise) a partire dalle ore 10.00 del 27 settembre 2019 ed entro le ore 17.00 del 25 ottobre 2019. La procedura è esclusivamente informatica e avviene sul sito del Ministero.

Nell’ambito del Piano Nazionale “Impresa 4.0” – “figlio” del Piano Industria 4.0 varato dall’allora governo Renzi (e poi confermato dal governo Gentiloni e leggermente ridimensionato da quello giallo-verde) – la Legge di Bilancio 2019 ha previsto la creazione di un contributo a fondo perduto, nella forma di voucher. Obiettivo: sostenere i processi di trasformazione tecnologica e digitale delle PMI e delle reti di impresa di tutto il territorio nazionale attraverso l’introduzione in azienda di figure manageriali in grado di implementare le tecnologie abilitanti prevista dal Piano Impresa 4.0 e di ammodernare gli assetti gestionali e organizzativi dell’impresa, compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali. La misura è stata portata avanti attraverso il Decreto del Ministro dello Sviluppo Economico del 7 maggio 2019 e il Decreto direttoriale del 29 luglio 2019.

L’Innovation Manager – scrive Ivan Ortenzi su EconomyUp – è una figura manageriale che potrebbe essere decisiva per le aziende, sia per poter godere dell’incentivo sia per poter portare avanti i propri contenuti di innovazione e trasformazione digitale. Il Decreto parte dal presupposto che il “Manager dell’Innovazione” sia un professionista specializzato in area innovazione e digitale e che, per esperienza e competenze, sia in grado di interpretare, definire e realizzare i progetti e i processi di digitalizzazione e riorganizzazione aziendale. Per l’attuazione dell’intervento sono stanziati 75 milioni di euro, ripartiti per gli anni 2019, 2020 e 2021.

L’agevolazione è costituita da un contributo in forma di voucher, il cui importo massimo concedibile è così differenziato:

— micro e piccole imprese: 50% dei costi sostenuti fino ad un massimo di 40 mila euro;

— medie imprese: 30% dei costi sostenuti fino ad un massimo di 25 mila euro

— reti di imprese: 50% dei costi sostenuti fino ad un massimo di 80 mila euro.

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