Al centro di una recente direttiva (Directive on Empowering Consumers for the Green Transition) e di una che sta concludendo il proprio iter legislativo (la cosiddetta Direttiva Green Claims) il greenwashing è una delle pratiche verso cui si è enormemente intensificata l’attenzione non solo di cittadine e cittadini ma anche dei legislatori e delle agenzie pubbliche garanti del corretto funzionamento del mercato e dei diritti dei consumatori.

Quella del greenwashing – vantare prestazioni ambientali che non si possono provare – è la famiglia delle pratiche commerciali scorrette che nuoce al pianeta, alle imprese oneste (o semplicemente più attente a non commettere anche involontariamente errori nella comunicazione), ai meccanismi profondi del mercato e, secondo i più pessimisti, ai fondamenti della società (secondo il deputato europeo Pascal Canfin il vero costo del greenwashing è, appunto, “una società senza fiducia”, quella fiducia che è il collante del patto sociale).

Le novità normative cui abbiamo accennato possono mettere in difficoltà le imprese. Se le motivazioni per scegliere volontariamente di taroccare la comunicazione ambientale sono piuttosto chiare […]

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(29 aprile 2025)

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