Che cosa ha spinto Hitachi Rail a mettere a punto i progetti Green Sharing e E-Charge? Quali sono gli obiettivi generali alla base di que­ste scelte? Qual è la risposta degli utenti/dipendenti? Di tutto que­sto, e anche di altro, parliamo con Claudia Viglietti, Mobility Manager di Hitachi Rail Italia che condivide la direzione del progetto insieme al team CSR and Sustainability di Hitachi Rail.

Dottoressa Viglietti, cominciamo da Green Sharing. Ci racconta com’è nata e si è sviluppata l’i­dea di fornire questo servizio ai dipendenti della vostra azienda? «Il progetto è nato con l’obiettivo di fornire un benefit ai nostri dipen­denti, ma soprattutto con l’obiet­tivo di ridurre la CO2 correlata agli spostamenti di lavoro, in attuazione dei nostri obiettivi primari di svi­luppo sostenibile, legati al olimaie change. È un progetto nato per essere sviluppato in tutte le nostre sedi d’Italia, con il supporto della Società NHP, per il quale è stato ne­cessario partire inizialmente con un progetto pilota per poter standar­dizzare e customizzare al meglio il servizio, così da poterlo poi replica­re in modo efficiente sugli altri siti. Abbiamo quindi iniziato da Napoli – la sede in cui ho la mia base di lavoro, così che abbia avuto la pos­sibilità di seguire le sue prime evo­luzioni da vicino – con una prima flotta di cinque vetture elettriche».

Quale impegno ha richiesto il lancio dell’attività?
«La parte iniziale è stata la più im­pegnativa dal punto di vista fun­zionale perché ogni utente aveva la libertà di chiedere informazioni sulle modalità di utilizzo e all’inizio gli interrogativi provenienti dalle persone sono stati davvero tanti. Bisogna dire che con il passare del tempo gli utenti oggi, a sei mesi dall’esordio del servizio, stanno diventando sempre più pratici e richiedono informazioni solo in de­terminati momenti di difficoltà. L’e­sperienza di Napoli ci ha permesso di “sbarcare” a Genova con una certa tranquillità, per cui lo scorso 25 maggio abbiamo inaugurato il servizio con il test drive svolto nel capoluogo ligure».

Come funziona il Green Sharing e come si attiva il servizio?
«L’obiettivo, dal punto di vista funzionale, è quello di fornire il servizio ai dipendenti in una mo­dalità smart. Non devono anzi­tutto utilizzare soldi, cosa che in­vece avviene se si servono di un taxi, non devono preoccuparsi di pagare il parcheggio, visto che le auto in dotazione sono fornite di dispositivo elettronico e non devono preoccuparsi di ottenere il permesso di entrare nelle zone ZTL. Inoltre i parcheggi presso i quali recarsi sono stabiliti nel ma­nuale di uso del servizio. Tutto è stato studiato per rendere il ser­vizio il più confortevole e meno impattante possibile. Per questo abbiamo predisposto una APP che gli utenti/dipendenti posso­no installare sui telefoni aziendali o su quelli personali attraverso cui, in modo semplice e con pochi click, è possibile prenotare l’auto indicando la stazione di partenza e quella di arrivo. A Napoli, ad esempio le stazioni sono: la sede Hitachi, la stazione di piazza Ga­ribaldi, la stazione di Afragola, l’aeroporto di Capodichino e il parcheggio Morelli. In tutti questi luoghi è possibile lasciare le auto del Green Sharing in modo imme­diato e veloce. È possibile inoltre parcheggiare anche al di fuori di queste “stazioni” – poniamo per­ché c’è l’esigenza di andare in un certo posto della città per un in­contro o riunione – ma solo come soluzione intermedia, alla fine dell’utilizzo l’auto deve comun­que essere riportata in una delle stazioni di riferimento».

Green Sharing è un servizio pensato per supportare i dipen­denti nell’ambito degli sposta­menti per lavoro. Potrà avere sviluppi anche dal punto di vista esterno, slegato dalle attività la­vorative?
«In futuro si potrà pensare a un’e­stensione di questo servizio. Ma prima dovremo ben applicare e saper integrare il servizio che ab­biamo oggi a disposizione. Per po­ter coprire anche gli spostamenti casa-lavoro, ad esempio, avrem­mo bisogno di una flotta di auto enorme, se si pensa che solo nella sede di Napoli siamo circa 1.900 persone. Non sarà semplice ma ci lavoreremo».

In ogni caso, già oggi una buona parte della validità del progetto sta anche nella sensibilizzazione verso i dipendenti all’uso di vei­coli elettrici, non inquinanti…
«Sì, stiamo vedendo che agli uten­ti che finora ne hanno fatto uso il car sharing aziendale piace per la sua comodità, certo, ma anche per il suo essere sostenibile. Guidare un’auto che non produce rumori e nemmeno CO2 procura davvero una grande soddisfazione, è capi­tato anche a me, che tra i primi ho “testato” il progetto. E ci consen­te di agire assecondando quello che è il core business della nostra azienda che produce treni, mezzi di locomozione altamente soste­nibili, e quindi a maggior ragione è importante promuovere anche al nostro interno la sostenibilità degli spostamenti. A questo proposito alla fine di ogni corsa l’utente rice­ve un messaggio sul proprio tele­fonino, in cui è indicata la CO2 che ha risparmiato nel suo tragitto con l’auto elettrica. Periodicamente, poi, gli stessi utenti riceveranno un rendiconto della CO2 risparmiata nel periodo di tempo trascorso, così che abbiano coscienza della validità della loro scelta».

Il progetto di Green Sharing si sposa idealmente con E-Change, il servizio di ricarica aziendale di veicoli elettrici. Ce ne vuole par­lare?
«E-Change è un progetto che, attraverso il fornitore NHP, ab­biamo lanciato partendo sempre dalla sede di Napoli ed è relativo all’installazione di colonnine per la ricarica di auto elettriche per il tra­sferimento casa-lavoro dei dipen­denti. Funziona in questo modo: chi ha un’auto elettrica può entrare nell’azienda, caricare la macchina a un prezzo molto concorrenziale ri­spetto a quello del mercato ester­no -, con una rapidità e comodità di carica non indifferente, che può essere effettuata mentre si lavora. Il tutto con la comodità di non do­ver cercare una colonnina di ricari­ca in città, se non si dispone di un garage attrezzato, e di non dover lasciare l’auto in strada durante il processo di ricarica».

Quanto è diffuso E-Charge in Hitachi Rail Italia e com’è utiliz­zabile?
«In questo momento abbiamo una settantina di colonnine installate, distribuite in tutte le sedi italiane di Hitachi. Così come Green Sharing, anche E-Charge è un servizio che può essere utilizzato con una dop­pia modalità sia attraverso l’utilizzo dell’APP dedicata, in cui l’utente va a caricare il metodo di pagamento desiderato, oppure con una card che è a disposizione degli utenti nella portineria della sede interes­sata. Insomma, anche in questo caso abbiamo voluto agevolare gli utenti/dipendenti facilitando loro la scelta del pagamento e l’esecu­zione della ricarica».

https://www.hitachirail.com/it/

di Luca Palestra

(da CSRoggi Magazine – Anno 8 – n.3 – Giugno/Luglio 2023; pag. 30 )

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