Bruno Calchera

C’è in questo momento una frenata nel cammino della Sostenibilità? È accaduto qualcosa per cui si è meno certi dell’effettiva capacità di cambiamento del vivere, pur in presenza di una pianeta devastato dalla transizione climatica, energetica, ecologica, sociale?
Molti pesano a Trump, ma credo che i suoi interventi c’entrino molto poco.

Da una parte il pianeta è a rischio, l’emergenza climatica è più acuta, dall’altra sempre più sorge uno scetticismo verso la burocrazia (mondiale, europea, statale) che ha attualizzato burocraticamente gli ESG come stella polare del cammino.“La bolla degli investimenti ESG si sta sgonfiando rapidamente: Black Rock, che ha una massa di 10 triliardi di dollari in gestione, non perché gli ESG sono migliori. Warren Buffett con Berkshire Hathaway è un grande critico degli ESG: non ha investito in TESLA perché lo considera troppo rischioso, però lo ha fatto con BYD cinese”.
“Significa che la Finanza verde non avrà mai da sola la forza di guidare gli investimenti in una direzione diversa da quella in cui vengono spinti dalle forze del mercato.”

R. Abravanel – Le grandi Ipocrisie del Clima – RCS Mediagroup, 2024, pag. 90)

 Perché queste scelte?
Il tema vero per l’economia è dato dal Profitto, da questo non è possibile tornare indietro. L’economia Verde genera anche profitto ma non sufficiente. Il cambiamento radicale non avviane per la forza posta in essere dai teorici dell’”Armageddon Climatico”.
Il disastro del pianeta non è una motivazione sufficiente per spingere gli investimenti.
La spinta utile sta nella difficile combinazione tra innovazione e valorizzazione del territorio e del pianeta.

In questo processo solo 2 anni e mezzo fa, il 30 novembre 2022, OpenAI mette online, disponibile a tutti gratuitamente ChatGPT. È la prima piattaforma dell’Intelligenza Artificiale posta alla disponibilità di tutto il grande pubblico.Si registrano in 5 giorni 1 milione di utenti.
Ecco un processo innovativo, inatteso, potente e certamente utile per raggiungere obiettivi prima impossibili da raggiungere in breve tempo.

Ecco la Sostenibilità non ha questa velocità. È un percorso fatto da molti item, passaggi, convinzioni, denari, cadute e ricadute, e freni a volte incontrollabili. Una parola definisce un possibile freno: lo stakeholder (il portatore di interesse).
Ora quali sono gli Stakeholders per una fabbrica di produzione, per una attività commerciale, per una revisione operativa della attività pubblica? Sono tanti, direi tantissimi.
Spesso nei Reporting di Sostenibilità si giunge agli stakeholder esterni alla fabbrica come i Clienti, il Territorio, le persone legate al territorio e alla fabbrica, ma ci si ferma lì. Eppure si potrebbe andare avanti perché ce ne sono altri.
Perché non il paese vicino, perché non i fornitori dei nostri fornitori, perché tralasciare la PA locale, Regionale e Nazionale?

Anche i clienti hanno un legame stretto con l’azienda. Pertanto anche i loro territori saranno influenzati dalla nostra fornitura, e i loro fornitori e i loro formatori, ecc… È una serie di cerchi concentrici difficilmente controllabile. Ci si deve fermare.
La componente etica è decisamente impegnativa e condizionante fino ai limiti che ci vogliono dare.
Occorre una unanimità di condivisione tra stati ed individui che pare una vera strettoia.
Un nuovo paradigma è possibile suggerisce Roger Abravanel nel suo volume già citato a pag. 102.

Il Triangolo della sostenibilità

Coinvolge tre vertici: Le Imprese che innovano, investono e sviluppano nuovi prodotti; gli Stati, che forniscono incentivi, mettono fuori legge le attività inquinanti e dettano le regole di nuovi mercati; la Società Civile, che include la Comunità scientifica, gli attivisti, i consumatori, e gli elettori. che in effetti dettano le politiche degli stati.

Un accordo tra queste tre parti non c’è e non c’è mai stato. Tentativi, spesso squilibrati a due interlocutori.
Che nel triangolo i tre lati interagiscano è un obiettivo che è davvero realistico, perché le tre parti spesso operano in sincrono.
Se pensiamo delle COP vediamo quanto gli Stati ci provano ad accordarsi e a trovare linee guida comuni che toccano etica, e possibilità pratica ma speste volte le conclusioni risultano velleitarie per la scarsa capacità relazionale.

Il metodo è preciso e buono.
Occorrono imprese desiderose di collegarsi per comuni obiettivi.
Stati che vivano i legami attivi, impegnati a non creare burocrazie.
Una società civile coesa che va a votare guardando la realtà, le buone idee e percepisca il grande dono del vivere insieme in pace.

(31 maggio 2025)
Foto di kewl da Pixabay)

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