Impegno mantenuto: l’obiettivo fissato per il 2023 è stato raggiunto dalla multinazionale giapponese, impegnata nel suo percorso per diventare Carbon Negative. Ma ci sono molti altri risultati e progetti per il futuro. Ne parla Luca Cassani, Corporate Sustainability Manager di Epson Italia.

 

Il 100% di energia elettrica da fonti rinnovabili per tutte le sedi del Gruppo nel mondo, traguardo raggiunto a fine 2023, fa di Epson la prima azienda manifatturiera giapponese a com­pletare questa transizione e rap­presenta un elemento chiave per raggiungere l’obiettivo, definito nell’Environmental Vision 2050, di essere Carbon Negative entro il 2050. Parliamo di questo importan­te traguardo raggiunto da Epson e di tutti i suoi progetti futuri in ambito di sostenibilità con Luca Cassani, Corporate Sustainability Manager di Epson Italia.

Dottor Cassani, Epson è attenta all’ambiente fin dagli anni ’70, quali sono alcuni dei più recenti traguardi raggiunti?
«Oltre al traguardo raggiunto a fine 2023, nel quinquennio 2017-22 abbiamo ridotto del 51% i con­sumi di gas naturale e le emissioni degli uffici europei, come testi­monia il recente report sulla so­stenibilità. E con la ricerca Climate Barometer monitoriamo ogni anno le preoccupazioni e aspetta­tive delle persone nel mondo sul tema del cambiamento climatico. Ricordo che per Epson la sosteni­bilità è una qualità fondante an­che nel ciclo di vita del prodotto: ad esempio, grazie alla presenza di capienti serbatoi ricaricabi­li, abbiamo calcolato che ogni stampante EcoTank (ne abbiamo vendute 80 milioni nel mondo) nel suo ciclo di vita permette di evita­re, a seconda dei modelli, sino a 22kg di plastica rispetto a quelle con cartucce: direi che si tratta di una ricaduta significativa, anche se poco conosciuta».

Che cosa fa Epson in Italia per sensibilizzare la comunità verso la sostenibilità e l’inclusione?
«Collaboriamo, all’interno del progetto Schools for Global Go- als, con l’organizzazione italiana di studenti AIESEC per far conoscere ai giovani gli obiettivi SDGs. A di­cembre ho incontrato gli studenti di un liceo di Verona e si è parlato molto di giustizia climatica, con i Paesi in via di sviluppo “condan­nati” a pagare il prezzo più alto in termini sociali a causa del cambia­mento climatico, nonostante pro­ducano poche emissioni di CO2 rispetto ai paesi industrializzati. Schools for Global Goals si inseri­sce nell’ambito di “New Horizons” di Epson, il programma educativo europeo rivolto a studenti di tut­te le età che mette a disposizione le tecnologie digitali per favorire metodi di insegnamento innova­tivi e supporta programmi per la diffusione nelle scuole dei temi di sostenibilità e innovazione. Un altro progetto italiano di successo è “Ulisse” la stanza immersiva con finalità terapeutiche del centro TOG di Milano: insieme al partner Zebra, abbiamo messo a disposi­zione la nostra tecnologia di vide­oproiezione per aiutare i bambini con gravi patologie a potenziare le loro risorse e abilità».

In futuro su cosa punterete per innovare sempre più l’azienda in termini di sostenibilità?
«Un importante passo è la costru­zione, iniziata lo scorso ottobre, di un impianto che produrrà polveri di metallo purissime recuperate dai metalli di scarto. Stiamo inoltre lavorando sulle plastiche derivate da biomasse, come la “pararesina” ottenuta dall’alga Euglena. La strada è lunga e impegnativa, ma in futuro tutto questo aiuterà a fornire soluzioni vantaggiose alle persone e al Pianeta, riducendo l’uso di resine basate su combusti­bili fossili, le emissioni di anidride carbonica e il conseguente impat­to ambientale».

 a cura di Marco Taverna

 ( da CSRoggi Magazine – n.1 – Anno 9 – Gennaio/Febbraio 2024; pag. 26 )

 

 

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