«Diverse sono le azioni che fanno parte della nostra strategia di lotta al cambiamento climatico – sottolinea Gaetano Annunziata, Country Manager di Energean Italy -: l’impegno di azzerare le emissioni di tutte le nostre attività entro il 2050; la riduzione dell’intensità delle emissioni di CO2; gli investimenti in campagne e progetti di monitoraggio e riduzione delle emissioni di metano»
Il Gruppo Energean, fondato nel 2007, quotato a Londra e Tel Aviv, opera in 8 Paesi e rappresenta oggi una delle principali società indipendenti focalizzate sull’estrazione di gas, con un forte profilo di crescita. Il Gruppo esplora e investe in nuove idee e soluzioni per produrre energia in modo efficiente, a basso costo, con una ridotta impronta di carbonio.
Le tematiche relative all’ ambiente, alla salute e alla sicurezza sono centrali per Energean, che mira a sviluppare operazioni, nelle aree del bacino del Mediterraneo, sicure e affidabili e a raggiungere la neutralità delle emissioni di carbonio entro il 2050. Ne parliamo con Gaetano Annunziata, Country Manager di Energean Italy e Presidente e Amministratore Delegato di Energean Sicilia.
Dottor Annunziata, analizziamo i pilastri della strategia sostenibile di Energean. Come si sviluppa?
«Energean è impegnata su tre pilastri chiave in termini di sostenibilità che affrontano le tre dimensioni della responsabilità sociale d’impresa: quella economica che ci vede impegnati nell’approvvigionamento nazionale di gas, quella ambientale che ci coinvolge attivamente con azioni di riduzione delle emissioni e l’ambizioso obiettivo di essere Net Zero nel 2050 e infine la dimensione sociale. Quest’ultima dimensione ci vede parte attiva all’interno del nostro sistema Paese che ha negli ultimi anni dovuto gestire un’importante crisi energetica e di approvvigionamento: il nostro ruolo lo svolgiamo come fornitore in grado di garantire una percentuale di approvvigionamento energetico, lo rafforziamo attraverso le ricadute erariali, e lo valorizziamo attraverso il supporto alle comunità locali per contrastare il fenomeno della povertà energetica, valorizzando il ruolo dell’efficienza energetica, attraverso attività formative».
Il secondo pilastro consiste nell’utilizzo del gas e nell’abbandono di energia prodotta da gasolio e diesel. Quali passaggi prevede?
«Aumentare la percentuale di produzione di gas naturale nel nostro portafoglio di prodotti è un obiettivo che Energean persegue con decisione. Nel 2023 la percentuale di gas ha rappresentato l’83% dell’intera produzione (nel 2022 era il 76,3%, nel 2021 era il 73,5%): il trend di crescita sarà più deciso con l’intensificarsi in Israele della produzione nei nostri campi a gas di Karish e Tanin e l’avvio in Italia nel 2024 della produzione di gas nel campo di Cassiopea nel canale di Sicilia, il più grande campo a gas offshore italiano, dove abbiamo una quota del 40%. La maggiore produzione di gas consentirà, già nel 2025, di raggiungere 80% di produzione di gas nel nostro portafoglio prodotti».
Il terzo pilastro, infine, è ridurre le emissioni delle vostre varie attività. Quali risultati volete ottenere?
«Energean è stata la prima società petrolifera indipendente a essersi impegnata per l’azzeramento delle emissioni di CO2 entro il 2050. Il trend della riduzione dell’intensità di emissioni è già segnato dai risultati ottenuti a partire dal 2019 ad oggi, dove si è passati da un valore di 68.1 kgCO2/boe ad un valore di 16 kgCO2/boe nel 2022, e 9,4 kgCO2/boe nel 2023, contro una media di settore di circa 20 kgCO2/ boe. Gli obiettivi saranno marcati nel raggiungere valori di ca. 7-9.5 kgCO2/boe nel 2025, 4-6 nel 2035 e zero nel 2050».
Ci vuole spiegare il significato del concetto, da voi adottato, dell’analisi della “materialità d’impatto”?
«Con l’avvento della nuova CSRD, il concetto di materialità d’impatto è ormai sempre più sotto la lente di tutti, ma di fondo noi abbiamo lavorato sul concetto di impatto da un po’ di tempo ormai, come sono certo molte altre organizzazioni. Infatti, nelle analisi di materialità siamo soliti prendere in considerazione l’impatto che noi azienda abbiamo sugli aspetti ESG. Quest’anno la sfida sarà standardizzare questo approccio, anche in un’ottica di rischio e opportunità, analizzando le interconnessioni con gli aspetti finanziari. Stiamo iniziando a lavorare anche su questo: una nuova sfida, di certo non semplice, che ci aiuterà a integrare sempre di più questi aspetti nel nostro business».
Dal punto di vista dell’approccio al cambiamento climatico, quali sono le vostre misure più significative tra quelle messe in campo?
«Diverse sono le azioni che fanno parte della nostra strategia di lotta al cambiamento climatico: l’impegno “Net Zero” ad azzerare le emissioni di tutte le nostre attività entro il 2050 (o prima); la riduzione dell’intensità delle emissioni di CO2, come sopra descritto; investire in campagne e progetti di monitoraggio e riduzione delle emissioni di metano».
Lo scorso anno avete presentato il vostro quinto Rapporto annuale di sostenibilità. Com’è cambiata la consapevolezza dell’azienda sull’importanza di tale rapporto e quale evoluzione ha avuto la stesura delle varie edizioni pubblicate nel corso degli anni? Qual è il grado di partecipazione alla sua redazione di dipendenti e stakeholder?
«Il Bilancio di Sostenibilità di Energean è ad oggi un’attività totalmente volontaria, promossa da tempo a livello centrale, presentando i dati in forma aggregata di tutti i paesi che rientrano nel perimetro di rendicon- tazione del Gruppo. Il processo negli anni si è evoluto, divenendo sempre più strutturato: il bilancio è oggi allineato ai principali framework internazionali, tra cui: GRI, TCFD e SASB. E lo diverrà ancor di più con l’avvento della CSRD. È un documento di elevata importanza per noi stessi innanzi tutto, perché ci aiuta a monitorare e tenere traccia del nostro impegno e dei nostri risultati, ma è fortemente strategico nelle relazioni con i nostri stakeholder locali, nazionali e internazionali che vengono coinvolti principalmente nel processo di aggiornamento della matrice di materialità».
a cura di Carlo Rho
( da CSRoggi Magazine – n.1 – Anno 9 – Gennaio/Febbraio 2024; pag. 28 )