La family business bolognese che si occupa di produzione e distribuzione di energia è la dimostrazione di come l’innovazione, la sostenibilità e l’attenzione alle persone possano coesistere in un unico progetto di successo. Il presidente Marco Bernardi: «Da sempre puntiamo sull’orientamento al cliente, così da potergli offrire non solo un servizio, ma anche un’esperienza di consumo più consapevole e ottimizzata».
(leggi l’articolo di Luca Palestra qui sotto, oppure da CSRoggi Magazine – n.2 – Anno 10 – Aprile/Maggio 2025; pag. 24)
Luca Palestra
Nel panorama energetico italiano e anche di parte dell’Europa, Illumia si è ormai da tempo affermata come un’azienda dinamica e lungimirante, capace di combinare innovazione, sostenibilità e una forte attenzione al cliente. Fondata nel 2006 a Bologna, Illumia è una family business che ha saputo adattarsi ai rapidi e non sempre semplici da interpretare cambiamenti del mercato energetico, diventando un punto di riferimento per oltre un milione di clienti distribuiti tra Italia, Francia e Spagna. Il tutto dimostrando un costante e concreto impegno verso la sostenibilità, unito a un approccio agile e innovativo, necessario per poter leggere e, quando possibile, anticipare l’evoluzione di un settore in continua trasformazione.

La sede di Illumia
Con Marco Bernardi, Presidente di Illumia, approfondiamo gli aspetti legati alla visione dell’azienda da lui diretta – insieme al fratello Matteo, Amministratore Delegato, e alla sorella Giulia, Responsabile delle risorse umane -, con una particolare attenzione alle politiche aziendali in tema di risparmio energetico e di relazione con i clienti. L’occasione, anche, per esplorare l’evoluzione del mercato energetico, con tutti gli aspetti positivi e di difficoltà che interessano il settore in questo particolare e complicato momento socio-politico internazionale.
Dottor Bernardi, com’è nata l’azienda Illumia e quale è stata la sua visione fin dall’inizio?
«Illumia è nata con l’obiettivo di rispondere in modo flessibile ed efficiente a un mercato energetico in rapida evoluzione. L’idea iniziale è stata fin da subito quella di non essere solo fornitori di energia, ma di diventare una sorta di partner per i nostri clienti, offrendo soluzioni energetiche innovative e sostenibili. Fin da subito, abbiamo per questo puntato sull’agilità e sull’orientamento al cliente, così da potergli offrire non solo un servizio, ma anche un’esperienza di consumo più consapevole e ottimizzata. Crediamo da sempre che l’innovazione sia la chiave che consente di rispondere alle sfide del settore».
A proposito di sostenibilità, quanto è importante per Illumia? E come si traduce nella pratica quotidiana delle vostre attività?
«La sostenibilità gioca un ruolo importante nella nostra strategia aziendale. Non si tratta solo di adottare soluzioni ecologiche, ma di integrare la sostenibilità in ogni aspetto del nostro lavoro. Per noi, essere sostenibili significa lavorare per ridurre l’impatto ambientale, ma anche per promuovere il risparmio energetico e l’efficienza. È un approccio a 360 gradi che riguarda la produzione, la distribuzione e il consumo di energia. A questo fine, oltre a operare ampi investimenti nelle energie rinnovabili – come quella solare, eolica e idroelettrica – ci impegniamo a sensibilizzare i nostri clienti sull’importanza di un uso più consapevole e responsabile dell’energia».
Quali sono le sfide principali che un’azienda come la vostra deve affrontare oggi in tema di sostenibilità e transizione energetica?
«La sfida principale è di certo quella di conciliare la necessità di una rapida transizione energetica con la stabilità del sistema. In Italia, e in Europa in generale, la transizione verso le fonti rinnovabili è fondamentale, ma non possiamo dimenticare che il gas e le fonti tradizionali svolgono ancora un ruolo cruciale nella gestione della domanda di energia. L’impegno di Illumia è quello di promuovere un mix energetico equilibrato, che preveda una crescente quota di rinnovabili, ma che sia anche in grado di rispondere in modo efficace alle esigenze della realtà presente. Non possiamo permetterci di fare passi indietro per quanto riguarda il discorso della sicurezza energetica, dobbiamo però essere molto pragmatici in questo processo di transizione. Su questo abbiamo le idee molto chiare e riteniamo che tutta la sostenibilità e il mondo green abbiano una declinazione che non possa non fare i conti con il realismo. Cioè: facciamo il tifo per il mondo delle rinnovabili, ma allo stesso tempo siamo preoccupati della deriva a volte ideologica che tutto questo ha comportato».

La sede di Illumia
Vuole dire che il gas può essere ritenuto tanto sostenibile quanto le energie rinnovabili?
«Non è questo il punto. È chiaro che in termini di emissioni il mondo rinnovabile, inteso come eolico, fotovoltaico, idrico, elettrico, è meno impattante del gas. Ma allo stesso tempo oggi non è ancora possibile immaginarci un mix produttivo 100% green perché c’è una tecnologia che ancora non si è sviluppata adeguatamente per via delle batterie. Fino a quando la tecnologia non sarà tale da avere risolto questo grosso problema, e per arrivare a quel momento lì ci vorrà ancora tanto tempo, è sciocco non utilizzare una risorsa naturale che comunque già oggi è origine di produzione di energia elettrica per svariati punti percentuali del mix produttivo italiano. Da un punto di vista di politiche energetiche europee non essere stati lungimiranti in questo ambito, è stata una delle cause della crisi elettrica che è sorta a seguito della troppa dipendenza dalla Russia e che ha messo a repentaglio la sussistenza di tante aziende».
Come immaginate che possa essere, in base a questo ragionamento, l’evoluzione delle fonti tradizionali e rinnovabili in Italia? Che cosa può fare un’azienda come lllumia per accompagnare questo cambiamento?
«L’evoluzione delle fonti energetiche è una delle grandi sfide del nostro tempo. L’approccio di lllumia è quello di promuovere un passaggio graduale verso un sistema energetico più sostenibile, che sappia integrare in modo armonico le rinnovabili con le fonti tradizionali, senza mai dimenticare l’obiettivo di mantenere un alto livello di affidabilità e sicurezza per i nostri clienti. In pratica, questo significa investire in nuove tecnologie di accumulo dell’energia, come le batterie e i sistemi di smart grid, che ci permettano di gestire al meglio l’energia prodotta dalle rinnovabili, che per sua natura è più difficile da prevedere e da gestire».
Tra le “parole magiche” di lllumia, accanto a “sostenibilità” si possono aggiungere “innovazione” e “risparmio energetico”. Come si conciliano questi tre “insiemi”?
«Fare innovazione, per noi, significa “non avere paura di sbagliare”. Non c’è innovazione se si ha paura, non c’è innovazione se si guida un’azienda o il proprio reparto con la paura. Ma per non aver paura di sbagliare, cioè per non essere condizionati da inevitabili errori che si fanno, è fondamentale creare un contesto di clima aziendale che non demonizzi l’errore. Di sicuro che sappia correggerlo, anche in modo deciso, ma che allo stesso tempo sappia interpretarlo sempre come un inevitabile passaggio verso la possibilità di rispondere più adeguatamente ai bisogni infiniti che emergono nel rapporto con la clientela.
L’innovazione per noi corrisponde dunque alla volontà di rispondere ai bisogni e per questo non a caso viene in genere originata, come spunto iniziale, da chi ha più rapporti con i clienti, cioè dai commerciali e da quelli che curano la customer experience, che hanno presenti i bisogni. La dinamica in genere è questa: persone all’interno dell’azienda a diversi livelli gerarchici presentano idee di business legate al mondo dell’energia. La risposta dell’azienda al proponente non è semplicemente “grazie, adesso la tua idea la attuiamo noi”, ma è “bene, la fai tu e ne rispondi anche tu perché ti diamo parte delle quote della società”. Un modello di business reale capace di creare maggiori stimoli in tutte le componenti dell’azienda, a tutti i livelli».
Altro concetto chiave è il risparmio energetico…
«Questo è un punto per noi fondamentale perché, per quanto semplice possa apparire, pensiamo che la prima modalità per abbassare i prezzi dell’energia sia quella di consumare di meno. Per questo, ad esempio, da alcuni anni abbiamo deciso di investire il nostro budget di comunicazione in una pubblicità in cui al nostro testimonial, il tennista Matteo Beret- tini, non abbiamo chiesto di presentare un nostro prodotto o di enfatizzare un risparmio sulle tariffe ma di pubblicizzare il concetto “la prima modalità di risparmiare è consumare di meno”, riprendendo in qualche modo i vecchi suggerimenti della nonna dello spegnere la luce quando si esce di casa, di non stare un’ora sotto l’acqua calda della doccia, ecc. ecc.».
A questo proposito Illumia si distingue per la grande attenzione riservata al servizio clienti. Aspetto non secondario, visto che quello dell’energia è un settore dove spesso l’esperienza del consumatore non è sempre del tutto soddisfacente…
«Per noi, il cliente è al centro di tutto. Per questo abbiamo scelto di mantenere con lui una relazione diretta, personale, e di non delegare completamente la comunicazione a sistemi automatici, come chat-bot o call-center impersonali. Una parte dei nostri clienti ha un referente dedicato – che ha nome, cognome e numero di telefono riportati sulla bolletta -, una persona con cui si può interagire direttamente per risolvere problemi, porre domande o anche semplicemente ottenere chiarimenti.
Un approccio più umano che ci permette di offrire un servizio personalizzato, che credo sia uno dei fattori che ci differenzia nel panorama energetico e che vorremmo estendere a tutta la customer base. Oltre alla comunicazione, forniamo anche ai nostri clienti strumenti pratici, come piattaforme digitali che permettono di monitorare in tempo reale i propri consumi e identificare eventuali sprechi. Ogni cliente può così adottare comportamenti più virtuosi. Inoltre, offriamo consulenze personalizzate per chi desidera ottimizzare il proprio impiego energetico, a casa o in azienda. Riteniamo che ogni piccolo passo verso il risparmio possa avere un impatto significativo sulla collettività, rappresenta un vantaggio per tutti. Abbiamo fatto queste scelte convinti che, soprattutto in un periodo di cambiamento come quello che stiamo vivendo, il contatto umano sia fondamentale. La digitalizzazione è importante, ma non può sostituire la relazione diretta e l’ascolto».
Quali sono le grandi sfide per Illumia nei prossimi anni?
«Le sfide saranno di certo molteplici. Quella che più ci appassiona, e a cui stiamo lavorando molto, riguarda il cambiare il paradigma della vendita. Non più fornitori di luce e gas, ma di indipendenza energetica. Speriamo entro fine anno di inaugurare una campagna di vendita di impianti fotovoltaici per il segmento retail a prezzi molto competitivi. È paradossale che un venditore doti i propri clienti di strumenti per consumare meno il bene che vende, ma siamo convinti che sia la strategia giusta per consolidare un rapporto di lungo periodo e di fidelizzazione.».
In conclusione, come definirebbe la visione di Illumia per il futuro?
«La visione di Illumia è appena stata ridefinita e recita così: “Ci occupiamo di energia, che accenda una lampadina o il cuore dell’uomo. Il nostro modello di business si chiama relazione. Crediamo nel cambiamento a partire dal nostro”. Continueremo decisi su questa strada».