Bruno Calchera

Le terre rare sono fondamentali per la transizione verso la sostenibilità perché sono elementi chiave in tecnologie eoliche, in veicoli elettrici e nelle batterie avanzate, che riducono le emissioni di gas serra. Tuttavia per la loro estrazione e lavorazione hanno un impatto ambientale significativo, generando rifiuti tossici e rischi per la salute. Per rendere la transizione sostenibile è necessario investire in processi di estrazione più efficienti e meno inquinanti, diversificare le fonti di approvvigionamento e promuovere il riciclo e la ricerca di materiali alternativi.

Per tutti le terre rare sono un pilastro della transizione ecologica.
L’auspicio gli investimenti per un trattamento meno dannoso dell’attuale nella loro estrazione a chi è rivolto?Questo è la grande incognita che abbiamo davanti.

La Cina controlla l’esportazione di terre rare attraverso conglomerati statali come la China Rare Earth Group, la China Northern Rare Earth Group, la China Minmetals e la Chinalco, che sono coinvolte nell’estrazione, purificazione e lavorazione di questi metalli.

Si potrebbe riassumere che la Cina “controlla” il 90% della produzione estrattiva ed elaborazione di Terre Rare nel mondo. Aziende come la JL Mag sono anche importanti nella produzione di magneti ad alta potenza, fondamentali per l’industria. In questo quadro oggi si sono riuntiti i grandi alleati in contrasto con l’Occidente: SCO (di cui fa parte Cina Russia, Kazakistan, Kirghizistan, Uzbekistan; Osservatori : India Iran, Pakistan, Mongolia e Afganistan. Partner sono Bielorussia, SriLanka e Turchia.)

SCO sta per Shanghai Cooperation Organisation così come il BRICS è il raggruppamento delle nazioni che con la Cina, la Russia e l’India hanno stabilito convenzioni di natura commerciale, di cooperazione e diversificazione da ciò che è l’Economia Occidentale.

Si pone già il problema se le transazioni commerciali e la lenta morte del dollaro nella transizione economica.
La domanda che ci si pone: l’Occidente come è messo nella transizione sostenibile attraverso le Terre Rare? Ha una sua autonomia?

Le fonti ci dicono che l’azienda australiana Lynas Rare Earth Ltd è uno dei pochi fornitori di minerali essenziali al di fuori della Cina. Ha annunciato in più riprese vendita azionaria per espandersi. Chi la guida è la persona più ricca d’Australia: Gina RineHart, che ha manifestato l’intenzione di espandere la produzione in Malesia. Il valore delle azioni di Lynas in un anno è praticamente raddoppiato. Per proteggere e supportare Lynas, gli Stai Uniti di Trump hanno concluso un accordo multimiliardario per divenire il principale azionista attraverso MP Materials. (Sono memorabili le azioni di Trump per approvvigionarsi delle Terre rare in Ucraina!)

Gli Stati Uniti stessi hanno sul proprio Territorio attraverso MP, giacimenti di terre rare pertanto hanno investito oltre un miliardo di dollari. Gli investimenti sono rivolti ad una miniera della California – la principale dello stato e dell’occidente – che con il suo impianto di espansione in Texas e altri investimenti del Pentagono stanno cercando di accrescere la quantità di minerale necessario all’industria americana.

In questo quadro General Motors ha contrattualizzato con MP consegne di terre rare per centinaia di milioni di dollari e la costruzione di un nuovo stabilimento il cui nome oggi è indicato semplicemente con “10X”.

Se questo è un piccolo tracciato della situazione americana, in Europa come vanno le cose? Come va in Italia?
Va immediatamente premesso che in Europa, dopo l’Ucraina, siamo agli inizi della ricerca. Si può citare la scoperta di un maxi-giacimento a l’FEN in Norvegia, che potrebbe diventare il grande d’Europa.

In Italia, sulla base di questa spinta è stato presentato a Roma il progetto ‘Life Inspiree’ che farà nascere a Ceccano in provincia di Frosinone il primo impianto europeo per la produzione di ossidi e carbonati di terre rare da riciclo chimico. E’ una sfida innovativa. Qui i vecchi computer e motori elettrici non sono più rifiuti da smaltire ma preziose miniere urbane da cui estrarre Terre Rare come il Neodimio, Il Praseodimio, e il Disprosio.

L’impegno italiano è fortemente allacciato al tema dello sviluppo sostenibile. Ad esempio il Tungsteno si trova in giacimenti in Sardegna e nell’Arco Alpino; la Fluorite a Bracciano (Lazio) e Silius (Sardegna); il Titanio nel Savonese e Litio in Toscana Lazio e Campania.

Questa raccolta di informazioni ci aiuta a comprendere il tema dello sviluppo digitale della Sostenibilità. Senza questi minerali è difficile immaginare un avanzamento della tecnologia d’avanguardia e oggi tutti sono concentrati sull’innovazione.

Premesso che l’estrazione delle terre rare non è senza effetti negativi di peso che andrebbero risolti: ad esempio non sappiamo nulla di cosa sta facendo su questo terreno la Cina. Ci Interessa moltissimo ogni passo per evitare l’incremento del CO2 per la produzione, come siamo sensibili a tutte le ricerche per non rimanere a secco e dover dipendere dallo strapotere cinese. Vediamo che il commercio al dettaglio cinese in Italia non è esente da pecche e da quesiti su gestione e rifornimenti, che non sembrano paragonabili a quelli europei.

Resta una amara considerazione sull’Occidente, dove il Fulmine Trump ha interrotto tante buone pratiche immaginando un futuro comprensibile solo nella sua mente. Così anche ESG e parametri di sviluppo sostenibile restano al palo negli Stati Uniti e non ci pare che la battaglia per fare man bassa di terre rare sia l’unica possibile se non è accompagnata da criteri di gestione e di controllo ambientale.

L’America è parte dell’Occidente o uno spazio territoriale oggi in balia di Trump?

(1° settembre 2025)
(Foto di Albert Hyseni su Unsplash)

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