La crisi provocata dal Covid-19 ha provocato una rottura con l’approccio alla comunicazione corporate tradizionale.  Le imprese sono state chiamate ad affrontare una crisi senza precedenti e, mai come oggi, vediamo che la percezione della reputazione delle aziende si basa su concretezza e capacità previsionale.

La ricerca .trust analizza la capacità delle aziende di generare fiducia nei propri stakeholder e supportare il business attraverso la comunicazione digitale. Si parte dall’assunto che la fiducia sia sostenuta non solo da un’identità chiara, ma anche da come un’azienda risponde alle sfide economiche, sociali ed ambientali e si proietta verso un percorso di trasformazione, con azioni concrete e progetti di business innovativi e sostenibili.

Partendo da un campione iniziale di 112 delle più grandi società italiane quotate in borsa, sono state selezionate solo le 39 che hanno dimostrato un forte commitment in trasparenza e una solida comunicazione digitale. Sono rimaste fuori dalla valutazione 73 aziende che non avevano i requisiti minimi.

I PRINCIPALI RISULTATI DI QUEST’ANNO
L’edizione di quest’anno non poteva non tener conto dal contesto particolare che ha ribaltato la normalità. Il contesto generato dal Covid-19 ha dato lo slancio propulsivo a una nuova comunicazione che ruota attorno a 5 asset di base per dare una impostazione verso il futuro:

Le aziende mature hanno dimostrato di saper contestualizzare il momento, le altre hanno reagito agli eventi:

il whitepaper raccoglie l’analisi completa.

I risultati della ricerca .trust sono molto chiari:  emerge un netto miglioramento complessivo delle aziende che hanno saputo bilanciare la sostanza delle informazioni con la capacità di coinvolgere un pubblico ampio, applicando i 5 asset individuati per costruire una comunicazione proiettata verso il futuro.

Tra queste si sono distinte: in Gold class Eni, Terna, Generali e Webuild. in Silver class Acea, ERG, Leonardo, Pirelli, Poste Italiane e Saipem e in Bronze class A2A, Intesa Sanpaolo, Italgas, Mondadori e Prysmian.
Da mettere in evidenza sono anche i best improvers: Intesa Sanpaolo, Webuild e Banca Ifis che hanno fatto il salto di qualità rispetto al risultato che avevano raggiunto lo scorso anno, e illimity che come best new entry il 2020 è il primo anno di inclusione nella ricerca.

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