Il punto del Direttore
Ho letto con molto interesse il libro di Ada Rosa Balzan “L’impatto zero non esiste” – ESTE libri Novembre 2022.
L’autrice è docente e Coordinatrice in varie Business School, tra cui l’Università Cattolica del sacro Cuore, La Sapienza, 24 Ore Business School, Accademia Symposium. Dal 2015 è Responsabile Nazionale di Sostenibilità in Federturismo in Confindustria. Nel 2016 ha fondato ARB, divenuta ARB SBPA, Società Benefit per azioni di misurazioni della sostenibilità. E’ anche membro del Consiglio Direttivo del Banco Alimentare.
Il testo ha il pregio di offrire un excursus generale sul pianeta Sostenibilità, è scritto molto bene, aiuta esperti e non a ritrovare, in 200 pagine circa, gli elementi salienti della cultura della Sostenibilità, senza utilizzare un linguaggio accademico per addetti ai lavori.
Vorrei citare solo esempi di questo modo di procedere semplice: una testimonianza personale ed alcune considerazioni.
Nella Prefazione l’autrice tra l’altro afferma: “Mentre sostenevo i vari esami – (A Trento alla facoltà di Sociologia – n.d.r.) – da Economia Politica a Statistica, si stagliava netta in me l’idea che la sostenibilità dovesse essere la base di tutto e non solo l’idea sul fronte ambientale. Anzi nei miei studi partivo dall’aspetto sociale, perché sono le attività antropiche quelle che impattano e possono danneggiare l’ambiente.
Quindi, se non cambi il modello di produzione, di pensiero e di valori non puoi salvarlo. Questo mi ha portata a cercare gli strumenti che facessero da indicatori di quel valore, perché mi rendevo conto che non potevo rimanere nel piano astratto-filosofico, dovevo iniziare a ragionare in una logica più scientifico-matematica.” (pag. 15)
La Sua avventura professionale continua con fatti davvero illuminanti e non voglio togliere al lettore la curiosità della lettura dell’iter professionale di Ada Rosa Balzan: resta in me una considerazione, dopo la lettura della sua storia professionale: nella vita personale la cultura del posto fisso (ricordo Zalone in Quo Vado del 2016) è la vera tomba di ogni sviluppo della creatività umana. L’io spesso è decisamente propenso a sacrifici per una meta importante: i condizionamenti sociali e scelte personali forzate spesso riducono l’orizzonte della propria aspirazione che non dovrebbe mai essere il denaro e la sola sicurezza economica.
Un’altra considerazione emerge dalla lettura: la Sostenibilità non coincide con Ambiente, Ambientalismo. Ecologia e Transizione ambientale ci portano a stringere l’azione a comportamenti definiti che però non offriranno quell’impatto positivo di cui ha bisogno l’uomo.
Il pianeta e le nuove generazioni hanno la necessità di scoprire e vivere un nuovo paradigma esistenziale, in cui ogni fatto, ogni realtà sia osservata per quel mix di misteriosità e curiosità capaci di generare connessioni culturali nuove, inclusive, per offrire uno sguardo libero verso il futuro, pieno di realismo e di senza pregiudizio.
Tralascio in questa sede ogni sua menzione alle devianze nella comunicazione degli SDGs , attraverso Bilanci di Sostenibilità che spesso rimangono vetrine autoreferenziali e pubblicitarie. Il Greenwashing è un tema che l’autrice tratta in modo chiaro: “Ho messo il fotovoltaico quindi sono sostenibile.” “Siamo invasi da prodotti che sfoggiano in bella vista la scritta 100% naturale”.
Ricordiamo i 17 obiettivi dell’agenda 2030 e la sintesi di Ambiente, Sociale e Governance per un completo processo di operatività tesa allo sviluppo sostenibile.
Trasparenza e verità sono le condizioni di una Reporting attendibile.
C’è un paragrafo del testo che vorrei rilanciare: lo ritengo decisivo per lo sviluppo di qualunque iniziativa.
A pag. 96 la prof. Balzan titola: Cosa sta cambiando?
“Il 21 Aprile 2021 la Commissione europea ha presentato una proposta direttiva – che modifica la Direttiva UE/2013, la Direttiva Ce 109/2004, la Direttiva 43/2006 e il Regolamento Ue 537/2014 per quanto riguarda la comunicazione societaria sulla sostenibilità.”
E’ la direttiva 2022/2464 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 14 Dicembre 2022, entrata in vigore a fine Dicembre 2022 sulla Gazzetta Ufficiale Europea.
Gli stati hanno 18 mesi per il suo recepimento.
Il Reporting Non finanziario (nuova dizione di Dichiarazione non finanziaria) è recepito alla pari del Bilancio d’esercizio.
La CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) prevede una esposizione più stringente e ben dettagliata sulle risorse aziendali, l’adattamento a cambiamenti climatici, l’uso delle risorse marine, l’acqua e la presenza di economia circolare; inquinamento, diritti umani, ecc.
Sarà una vera rivoluzione culturale. Questa sarà una svolta per la nostra vita sociale ed economica.
Lo abbiamo sempre sostenuto e Ada Rosa Balzan lo ha esplicitato nel suo libro: la Sostenibilità è una cultura professionale, aziendale e dettata da un realismo umano.
Questo privilegio dell’umano pensiero nobilita l’azione di tutti, indica nella ragionevolezza delle richieste, un passo in avanti nel recupero di quanto costruito e di quanto perduto.
Sarà necessario perciò da un certo giorno in poi, per legge, dire ciò che di buono si fa e ciò che rimane da fare perché certe misure sono sbagliate e vanno cambiate.
Dare notizia di successi e insuccessi sarà il nuovo volto del Reporting.
Bruno Calchera
Direttore CSROGGI