La Commissione Europea ha presentato il Rapporto di previsione strategica 2023 in cui sono indicati interventi – sostenuti da uno stanziamento di 600 miliardi di euro l’anno – volti a sostenere la sostenibilità e il benessere della persona al centro dell’autonomia strategica aperta dell’Europa.
Lo scorso 6 luglio la Commissione europea ha presentato il Rapporto di previsione strategica 2023, nel quale analizza le modalità per porre “la sostenibilità e il benessere della persona al centro dell’autonomia strategica aperta dell’Europa” e propone interventi concreti a tal fine.
Il documento si inserisce nel quadro delle già note iniziative europee come il Green Deal e il RepowerEU che puntano alla neutralità carbonica della Comunità europea entro il 2050. L’UE è impegnata in una transizione profonda e ambiziosa per realizzare nei prossimi decenni la neutralità climatica e la sostenibilità. Questa transizione alla sostenibilità sarà fondamentale per rafforzare l’autonomia strategica aperta dell’UE, assicurarne la competitività a lungo termine, sostenerne il modello di economia sociale di mercato e consolidarne la leadership mondiale nella nuova economia a zero emissioni nette.
Gli investimenti necessari per mettere in atto tutte le azioni stilate dalla Commissione prevedono uno stanziamento di circa 600 miliardi di euro l’anno.
I dieci ambiti di intervento per la transizione sostenibile
Il Rapporto 2023 passa in rassegna le sfide che attendono l’Unione e propone dieci ambiti d’intervento per la riuscita della transizione. Inoltre, presenta ciò che da anni gli economisti dello sviluppo sostenibile sottolineano ovvero la necessità di aggiornare il calcolo del PIL ai nostri tempi includendo anche dimensioni afferenti alla salute e all’ambiente.
I dieci ambiti di intervento sono i seguenti:
- nuovo contratto sociale europeo, con rinnovate politiche di protezione sociale e un’attenzione particolare alla disponibilità di servizi sociali di alta qualità
- approfondimento del mercato unico per promuovere un’economia resiliente a zero emissioni nette, con particolare attenzione all’autonomia strategica aperta e alla sicurezza economica
- aumento dell’offerta dell’UE sulla scena mondiale per rafforzare la cooperazione con i partner fondamentali
- sostegno all’evoluzione di produzione e consumo verso la sostenibilità, orientando la regolamentazione e promuovendo stili di vita equilibrati
- evoluzione in una “Europa degli investimenti” mediante interventi pubblici per incentivare i flussi finanziari verso le transizioni.
- adeguamento dei bilanci pubblici alla sostenibilità grazie all’efficienza dell’imposizione e della spesa pubblica
- ulteriore spostamento degli indicatori politici ed economici verso il benessere sostenibile e inclusivo, anche adeguando il PIL relativamente a diversi fattori
- possibilità per tutti gli europei di contribuire alla transizione tramite una maggiore partecipazione al mercato del lavoro e l’enfasi sulle competenze future
- rafforzamento della democrazia imperniando la formazione delle politiche sull’equità generazionale così da rafforzare il sostegno alle transizioni
- integrazione della protezione civile con la “prevenzione civile” tramite il potenziamento dello strumentario dell’UE in materia di preparazione e risposta.
I prossimi passi
Il documento passerà attraverso alcune tappe: la presentazione agli Stati membri il 10 luglio in occasione del Consiglio “Affari generali”, una tappa intermedia ad ottobre e a novembre insieme al Parlamento europeo verranno organizzati durante la conferenza annuale sul sistema europeo di analisi strategica e politica (ESPAS).
di Ylenia Esther Yashar
(da CSRoggi Magazine – Anno 8 – n.3 – Giugno/Luglio 2023; pag. 44)
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