Il Punto del Direttore
L’articolo di Giovanni Stringa sul “Corriere della Sera” di Domenica 11 dicembre 2022 a Pag. 31 non ci convince. Il titolo è già una sintesi su cui si può riflettere: “Cambiamento climatico. Il Capitalismo è la causa ma offre soluzioni” – La lezione di Stern, Laurea Honoris Causa alla Cattolica.
E’ evidente che i “gas serra danneggiano la vita delle persone”. Ed è anche evidente che “si tratta di un fallimento del mercato”. Non ci vuole poi grande intuizione per aggiungere: “tutto ciò richiede politiche adeguate”. Il passaggio infine a regole, prezzi per cambiare le cose è davvero una conseguenza necessaria (una osservazione scontata?).
La citazione di “investimenti con nuove tecnologie in modi più efficienti e puliti di produrre e consumare” è quanto di più normale può venire in mente ad una persona dotata di un minimo di consapevolezza. L’articolo prosegue cercando di ipotizzare il costo in percentuale di Pil, con le difficoltà geopolitiche attuali. La conclusione dell’articolo, con la citazione del prof. Stern che a parer nostro non mostrano alcuna decisa innovazione. Infatti prosegue: “la battaglia per la sostenibilità viaggia mano nella mano con la sicurezza energetica (!). Che è un obiettivo migliore della indipendenza energetica (?). Legami multipli di un paese con altre nazioni possono contribuire alla sicurezza energetica, quindi non dobbiamo necessariamente perseguire l’indipendenza in senso stretto. Serve invece una forte offerta locale insieme a una diversificazione dei rapporti a livello internazionale.”
- Stern dice: “il capitalismo è causa del disastro che ha provocato il cambiamento climatico.” La formulazione è corretta, ma occorre qualche parola in più sul Capitalismo ed il suo ruolo distruttivo. Si può ricordare la corsa alla ricchezza di pochi, all’ideologia del successo, al disinteresse per ambiente, al territorio e ai legami sociali. Si può aggiungere che spesso il capitalista ha rivelato una mentalità amorale, manichea, egoista e priva di scrupoli. Non occorre essere comunisti per imputare al capitalismo la causa dei mali morali che viviamo: la perdita di significato del vivere, l’imposizione di valori surrogati adeguati al consumismo, lo sfruttamento delle persone, la morte della famiglia, la creazione di modelli sociali di convivenza disarticolati dalle relazioni umane intime, territoriali solo utili alle politiche consumistiche.
Quando si distruggono i legami umani per imporre una vita sociale senza valori anche Clima e Natura si ribellano. - Il liberalismo sfrenato poteva e può essere fermato, più che da regole da un deciso cambiamento di mentalità culturale. La Sostenibilità ha sempre sostenuto l’armonia tra le persone, la vita sociale, e la realtà. Senza un recupero del valore umano non si cambierà mai nulla.
- Infine abbinare Politica Energetica a Sostenibilità, come soluzione al problema, è una facile scappatoia per intervenire nell’attuale dibattito sulla crisi energetica. Consigliare la non autosufficienza energetica, ma legami stabili tra stati, ci pare una forzatura, dopo quanto vediamo sulle gelosie nazionali sulle risorse materiali e sui loro costi. L’economia cinese sta facendo man bassa di materiali rari e le risorse energetiche presenti trovano tanti stati poco disponibili al dialogo. La spinta all’indipendenza energetica italiana ad esempio è quanto mai opportuna e da realizzare con qualsiasi sforzo.
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Evidentemente abbiamo fatto una critica ad un articolo di giornale. Nicholas Herbert Stern è un grande luminare della Scienza Economica.
Si occupa di Cambiamento Climatico da più di 25 anni. E’ docente dal 1970 ad Oxford e alla London School of Economics. I suoi studi si sono sempre incentrati sulle politiche di sviluppo economico. E’ stato Vicepresidente senior della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. Dice “Il Cambiamento Climatico è il risultato del più grande fallimento del mercato che il mondo abbia mai visto.” Numerosi sono i riconoscimenti ed i premi assegnati alla sua persona. La laurea Honoris Causa della Cattolica è l’ultimo ad un membro della Camera dei Lord.
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Una osservazione finale: quando attraverso la lettura di un giornale si incontra un luminare della scienza e si leggono sue considerazioni e facile commettere errori. E certamente non è colpa dell’articolista che ha riassunto opinioni di un’altra persona facendo una sintesi per i lettori.
Articoli come questo sono però una grande opportunità per chi scrive per segnare opinioni, anche differenti, e immettere contenuti e considerazioni ritenute importanti.
Lo sguardo alla realtà suscita sempre un desiderio: descriverla al meglio cercando di sottolinearne l’importanza per comprenderla meglio ed avanzare il proprio contributo personale.
Bruno Calchera
Direttore Responsabile