Biblioteche, recupero di luoghi abbandonati e sostegno di iniziative che partono dal basso: gli obiettivi dell’Agenda 2030 si attuano anche attraverso il sostegno alla cultura.
Se n’è parlato il 2 ottobre, attraverso molte testimonianze.
Ne citiamo solo alcune: quella di Enrica Cognini coordinatrice della Commissione nazionale biblioteche pubbliche. Le biblioteche hanno intercettato l’Agenda 2030, tutti gli SDGs sono presenti nel vivere la biblioteca. Ad esempio l’obiettivo 10 (ridurre le disuguaglianze). L’esempio fatto delle biblioteche nelle carceri è stato molto interessante.
La biblioteca infatti offre l’opportunità di raccogliere persone da ogni dove e di avviare relazioni attraverso il commento e la stessa partecipazione alle attività connesse alla libreria. Nella biblioteca si esprime liberamente il proprio diritto di scelta del libro. Si opera un’inclusione tra coloro che vi partecipano. Infine la biblioteca è presente negli ospedali, nei centri di aggregazione, nelle periferie. Si può ben dire che essa sia un luogo fortemente attivo nell’opera di sintesi tra cultura e sostenibilità.
Da citare anche Costanza Pratesi del Fondo Ambiente Italiano, che ha presentato l’iniziativa “I luoghi del cuore” facendo riferimento agli obiettivi dell’Agenda 2030: il goal 14 Per il “Santuario internazionale dei cetacei del mediterraneo”; il goal 13 citando il Borgo di Rolle (Cison di Valmarino) Treviso, descritto come un luogo incantato, un paese che stava morendo e che invece ora produce le migliori uve per i vini migliori nella via del Prosecco; il Gol 6 con il recupero dell’antico stabilimento termale a Porretta Terme in provincia di Bologna, un recupero delle acque davvero importante.
Infine Roberta Franceschinelli di Fondazione Unipolis che ha riaffermato le modalità scelte di collaborazione con il mondo della cultura attraverso il sostegno a iniziative che partono dal basso e che trovano nella Fondazione un punto di riferimento e di aiuto. (b.c.)