Il punto del Direttore

La Giornata Mondiale del Riciclo è stata istituita nel 2018 dalla Global Recycling Foundation per evidenziare come la corretta differenziazione e conferimento doni ai rifiuti la possibilità di rientrare nel ciclo produttivo come MPS (Materia Prima Seconda) e quindi, di aver nuova vita.
Anche noi di CSROGGI riteniamo che uno dei punti più avanzati di innovazione sia rappresentato dalle attività di Economia Circolare che molte aziende hanno avviate.

Prima però di indicare le nuove vie del riciclo occorre una piccola osservazione sul PNRR.

La Missione 2 del PNRR, intitolata “Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica “non significa solo una generica preservazione ambientale ma, e lo specifica, nella Componente 1, Misura 1, con una dotazione di 2,1 miliardi di Euro punta “a migliorare la capacità di gestione efficiente e sostenibile dei rifiuti e il il paradigma dell’economia circolare” rafforzando le infrastrutture per la raccolta differenziata ammodernando e sviluppando nuovi impianti di trattamento.
Facciamo solo un cenno al Progetto “FARO” sull’economia circolare. I criteri di selezione sono stati pubblicati il 28 settembre 2021 con D.M. 397, modificati l’11Febbraio 2022 per stabilire le modalità ed i termini di presentazione delle Proposte, della loro eventuale selezione e conseguente finanziamento.
Il contributo giunge fino al 35% del finanziamento a fondo perduto dei costi ammissibili, aumentato di 20 punti per le piccole imprese.

 Per molte realtà imprenditoriali è una proposta per cambiare non solo un processo produttivo ma una mentalità, una modalità di gestione, un modo di adeguare la propria produzione.
E’ probabile che non saranno molte le future occasioni per avere finanziamenti a fondo perduto direttamente dall’Unione Europea: non sarà però una manna dal cielo per tutti, ma solo per coloro che vorranno incamminarsi sulla strada della sostenibilità per innovare ed introdursi a nuove capacità, a nuove opportunità.

Ancora un accenno: l’Art. 5 dell’Avviso:
Elenca a titolo esemplificativo le attività finanziabili dalla Linea C (“nuovi impianti per il riciclo dei rifiuti plastici, compresi i rifiuti di plastica di mare. Esso espone:” a) investimenti in impianti specializzati nei processi industriali pirolisi, depolimerizzazione… termica– solvolisi, dissoluzione, gassificazione depolimerizzazione enzimatica. b) creazione di una rete capillare ed efficiente per la raccolta e il riutilizzo dei sottoprodotti derivati dal riciclo della plastica anche per beni ad alto valore aggiunto.
Infine è posta una tabella di punteggio relativa alle diverse particolarità del progetto.

Le osservazioni sul PNRR fanno da sfondo ad esperienze che sono davanti ai nostri occhi e che rappresentano buone prassi, direi meglio Incoraggiamenti a riscoprire le molteplici possibilità di cambiamento.
Il rifiuto o il processo per favorire il riuso è la grande risorsa che avranno davanti le nuove generazioni che da esso potranno trarre ciò che la nostra generazione è stata incapace di realizzare. Frutti dagli scarti, senza deprimere il pianeta.

Per onorare gli esempi di realizzazioni lungimiranti di Economia Circolare, partiamo volentieri da SAVIOLA. Nel numero di Dicembre abbiamo intervistato il Presidente Alessandro Saviola e le sue parole ci hanno introdotto in una grande azienda che ha fatto dell’Economia Circolare la base per la propria attività.
Fu Mario Saviola che diede vita alla Azienda nel 1963 per la produzione di pannelli in truciolare, senza toccare il “legno verde” degli alberi.
Lo Spot Saviola di questi giorni è particolarmente bello e chiaro: gli alberi risorgono perché la produzione è portata avanti con legno buttato via.

Il recente servizio TV/RAI di Sabato 18 Marzo 2023 a CONAI ha mostrato quanto sia decisivo l’impegno aziendale per riciclare la plastica. Dai rifiuti alla selezione ordinata. Fino alla riduzione di quella materia in prodotti per la Moda e per la produzione del Vetro.
L’impegno di CONAI promuove start up per giovani talenti nel Sud Italia dove la circolarità risulta più impegnativa.

RIGONI di Asiago ha nei propri obiettivi la riduzione degli scarti e delle emissioni di CO2.
E’ una attività tesa alla ricerca di materiali di imballaggio riciclabili, che coinvolge anche i fornitori in una rinnovativa mentalità: la sede in provincia di Verona è dotata di impianto fotovoltaico.

NESTLE’ è alla avanguardia nel riciclo.
Fin dal 2018 hanno fissato “l’ambizione coraggiosa di rendere riciclabile o riutilizzabile il 100% dei packaging prodotti entro il 2025.” Così come la società Nestlè Waters rigenera gli ecosistemi intorno ai 48 siti in tutto il mondo in modo che dal 2025 la natura sia in grado di trattenere più acqua di quella che l’azienda preleva per le sue produttività.  Non va dimenticato il BIOGAS prodotto dalla Henniez VD che permette di risparmiare 3000 tonnellate di CO2.

ICAM produce cioccolato, ma fa uso di imballaggi riciclabili e sperimenta il mais compostabile per la pellicola che avvolge i prodotti.

MAPEI commercializza un additivo che in pochi minuti trasforma il calcestruzzo in grani che possono essere riutilizzati nella produzione di altro calcestruzzo.

Un racconto interessante lo abbiamo riservato alle carni di CREMONINI – INALCA proprio per il riuso di tanti prodotti. Dal guano per la produzione energetica aziendale ai prodotti derivati dalla mucca, che nelle sue interiora offre soluzioni per l’industria farmaceutica ed altre ancora.

Gli esempi servono sempre.
Ci sono imprenditori che sono particolarmente sensibili alla Reputazione, che sanno cogliere gli spunti innovativi per fare riflessioni sulla propria attività aprendosi a quella X che sta di fronte al futuro e che chiede sempre un interesse maggiore.
Il futuro infatti è una incognita: si misurano nello sguardo alla X (l’incognita) le capacità aziendali di procedere accettando le sfide del tempo.
Gli imprenditori inamovibili e ancorati solo a ciò che fanno al presente ritengono che il tran tran sia eterno.

Coloro che trovano la X sempre davanti ai loro occhi riflettono e sono in movimento per cercare, inventare nuove soluzioni per migliorare. Hanno lo sguardo che non teme le variabili ma ha l’abitudine di trasformarle in grandi opportunità.
Non è infatti la forma aziendale da preservare – ad esempio quanti prodotti abbiamo abbandonato, quanti ne sono nati – ma il lavoro per sé stessi e la comunità.
La Realtà va guardata con problematicità, senza la paura di dover mutare, con la certezza dell’esito positivo della mutevolezza. Sono i segni del tempo.

Non sarà solo la tecnologia a cambiare il presente e l’immediato futuro, ma lo saranno sempre le persone. Al genio umano, alla sua capacità creativa tocca lo sguardo positivo al futuro, che però deve essere accompagnato dalla pazienza realistica che usa il tempo per adeguare ogni novità alla particolare situazione, con quelle determinate persone.
Quando esistono scarti in questo processo i primi vagano nei loro pensieri senza rete i secondi annaspano a salvare ciò che resta di un disastro senza speranza.
Ed’ è spesso la politica a dover fare da moderatore di questi processi

Bruno Calchera
Direttore CSROGGI

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