Il punto del Direttore

 

 

 

L’articolo di Ferruccio De Bortoli ha tre titoli interessanti:

  • BATTERE LE DISUGUAGLIANZE CON ISTRUZIONE E INVESTIMENTI.
  • PIU’ LAUREE E FORMAZIONE
  • PER SPINGERE LA CRESCITA

Mi ha colpito l’approccio di De Bortoli sul tema della crescita.

Tra l’altro egli introduce “la cura più efficace per ridurre le disuguaglianze è una sola: l’istruzione. Con questo non si vuole affermare che tutti gli altri strumenti, dai sussidi economici alle politiche di inclusione siano poco adatti o persino inutili, soprattutto per combattere la povertà. (…) Perché essere più informati, conoscere e qualche volta dominare materie sempre più complesse dell’attualità vuol dire vincere la solitudine, allargare la rete dei rapporti sociali, tessere relazioni, avere opportunità di accrescere il proprio benessere non solo economico”.
Sono le giuste considerazioni, con una serie di sottolineature che seguono questo articolo con parole come “le disuguaglianze” o “politiche distributive “il moltiplicatore dell’istruzione” e il grande titolo “DISUGUAGLIANZE. SI CANCELLANO CON PIU’ LIBRI (E SUSSIDI EQUI).

(Tratto da L’Economia – del Corriere della sera – 29 Aprile 2024 – prima e seconda pagina)

E’ un momento in cui in molti si occupano di giovani: suggeriscono sistemi per aiutarli ad inserirsi nella società e nel mondo del lavoro. Vi sono parole che vanno molto di moda, una è INCLUSIONE.
Sono in molti oggi che parlano di giovani, di istruzione, di formazione giovanile.
In essi c’è una visione del mondo giovanile che pesca nella fantasia più che nella realtà. Si tratta il giovane come se si sapesse tutto della realtà che esso respira: si immagina di trovarsi davanti a una realtà nota perché genitori, ex docenti, personaggi della moda o della cultura, giornalisti, divi, ecc…

Ad esempio proprio la sostenibilità è stata presa come cavallo di battaglia di tutti per gridare l’allarme del pianeta e di conseguenza attirare l’attenzione sul suo salvataggio. I giovani hanno dato interpretazioni importanti ma anche fastidiose alla società. De Bortoli introduce due parole per salvare la gioventù: istruzione e libri. A corollario altre parole: inclusione, sussidio economico, informazione, relazione e così via.

Il mondo dei giovani non lo si raggiunge con un bell’articolo e dei consigli.
Forse il racconto di esperienze può suscitare attenzione, ma i consigli di un solone non fanno breccia.
C’è un dato: la trasformazione sociale che ha implicato la gioventù è davvero radicale in tutti i sensi. Sono altre le forze che hanno incidenza sulla mentalità giovanile. Dagli “Influencer”, che danno suggerimenti con il telefono, alle stesse relazioni, che ogni ragazzo tesse con altri compagni. La Tv è compagna degli adulti e anche ragazzi, con trasmissioni di battaglia cultural/sociale. Gli adulti sono sullo sfondo di questo scenario.

Le cause? La disgregazione della famiglia e la costituzione di “famiglie allargate” che riempiono un vuoto cosmico che ha creato ogni rottura relazionale. Infine la scuola stessa mostra di essere non più adeguata a trasferire competenze e formazione sociale, educativa e professionale.
Il tema della sostenibilità sociale con fatica entra nella mentalità generale; con più difficoltà il contesto dello scontro ideologico in atto rende il popolo giovanile sensibile solo a particolarismi, senza alcun interesse alla partecipazione sociale, ma alla divisione tra opzioni ideologiche diverse.

“Essere contro” “essere di parte” non garantisce la costruzione valoriale, ma esaspera soluzioni, anche condivisibili, che così mal poste, creano vuoto e allargano incomprensione, violenza, solitudine.
La crescita ha come prima condizione la consapevolezza che siamo destinati a convivere insieme. Un tempo l’approccio esistenziale privilegiava la persona e il suo desiderio positivo. Oggi quel positivo si è ridotto al successo del proprio pensiero.
La complessità della realtà va vissuta da tutti, con la visione individuale del bene comune. Dire che la persona è al centro suggerisce anche la domanda: di quale persona trattiamo? Ognuno ha la sua idea!

Se la politica mondiale è terreno di scontro, le proposte di ricostruzione sociale che i passi della sostenibilità hanno suscitato, possono generare riflessioni, relazioni virtuose, pensieri che prendano in esame i valori condivisibili: tracce di vita bella.
Non credo che tanti giovani abbiano trovato il testo di De Bortoli un faro per la propria esistenza. O non se ne fanno nulla o, come credo, questa sua proposta è rivolta a tanti intellettuali di età avanzata, che con tante parole al vento, hanno gettato via la nostra cultura, per rincorrere successo, denaro e posizione sociale.

I giovani sono sempre stati lontani da loro!

Bruno Calchera
Direttore Responsabile CSRoggi

 

 

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