In questo periodo vi sono state manifestazioni ovunque per il clima. Nelle grandi capitali la mobilitazione è stata a volte imponente.
Gli effetti del clima si vedono. Non sono più da immaginare.
Anche in Italia vediamo come il nostro clima è cambiato, come piogge e venti hanno mutato la loro veste divenendo da indisponenti a molto pericolosi.
Non c’è solo il clima ad essere interessato a mutamenti, vediamo avviarsi delle trasformazioni che si stanno concretizzando ad ogni livello per rendere sostenibile, più etico e meno effimero il livello della attività produttiva.
Il clima è uno degli SDGs ma è il complesso delle esigenze planetarie che sono interessate a questa nuova rivoluzione della Responsabilità Sociale.
Persone, Industrie ad ogni livello, Commercio, Pubblica Amministrazione Terzo settore ognuno per la sua parte adegua la propria attività verso la Sostenibilità.
La Comunicazione popolare (TV e Social) hanno molto contribuito a questo sviluppo.
Questa tendenza culturale che si respira – la fa notare anche la politica in genere – trova conferme o annotazioni di rilevanza. –
Ad esempio le aziende più attrezzate e organizzate sono in prima fila per migliorare assetti, prodotti, relazioni, prezzi, comunicazione sottolineando pregi e qualità che solo pochi anni fa era impensabile vedere.
I corpi sociali intermedi hanno un ruolo in questo processo di trasformazione!
Oltre che con lo spontaneismo la società opera attraverso l’attività di realtà di persone che insieme si muovono per il bene comune. Associazioni culturali, professionali, Sindacati, ecc.
In prima fila c’è un movimento spontaneo.
Ogni trasformazione industriale, anche quella che ha nobili finalità ha sempre bisogno di protagonisti; ma occorre una verifica se effettivamente quello che si sta sostenendo è adeguato al tempo, al progetto e alle esigenze di tutti.
E’ ben noto che sottolineare ciò che non va, ciò che va cambiato è abbastanza facile, iniziare una via nuova non lo è per niente.
Le idee per un cambiamento in ogni settore provengono da più parti e spesso non camminano nella stessa direzione, hanno passi diversi, ed anche priorità diverse.
La questione sociale è preminente.
Il tema dei passi da fare, l’impatto e la strategia con i passi da seguire è la prima urgenza.
La linea guida è data dalla libertà di ogni soggetto di attrezzarsi, ma pure la politica ha un compito decisivo per indicare priorità comuni, risorse possibili, priorità emergenti.
Probabilmente assisteremo ancora per un po’ allo scarto tra slogan e attività concreta.
I processi di cambiamento di natura sociale richiedono tempo, come tempo è richiesto per le trasformazioni industriali, per modificare delle tendenze.
Questa necessaria rivoluzione del costume e della cultura ha bisogno di tempo, soprattutto per divenire pensiero condiviso, per essere criterio di valutazione, per trovare maggiori consensi e maggiore conoscenza.
Sono indispensabili le competenze ed è al primo posto ogni incubatore di novità.
Ciò che accomuna ogni persona con energia positiva è la volontà di cambiamento.
Noi riteniamo che all’origine di ogni cambiamento vi sia una consapevolezza culturale.
Il miglioramento sociale in ogni epoca è stato portato avanti da uomini con una forte passione umana, con grandi ragioni esistenziali e ed una sensibilità tale da poter essere coinvolgente verso ogni generazione.
E’ la ragionevolezza del cammino che favorisce l’adesione al cambiamento
Il contesto sociale è chiamato ad una resilienza di grande portata, ma essa stessa va sostenuta in ogni forma possibile, dalla comunicazione, alla formazione, dai comportamenti chiari e dalle visioni condivisibili.
La forza di una idea giusta è dettata dal movimento che suscita verso la consapevolezza e quest’ultima è tanto più adeguata se tiene conto di tutti o più fattori presenti nella realtà.
E’ un atteggiamento critico, con questa parola i greci indicavano “capacità di giudizio”
Bruno Calchera
Direttore Responsabile CSRoggi