Il punto del Direttore
Sempre più frequentemente assistiamo a video che documentano le azioni “distruttive” di Ultima Generazione (U.G.): sono quelli che imbrattano opere d’arte o bloccano il traffico o compiono azioni dimostrative per richiamare la pubblica opinione sul degrado climatico.
Ricordo per esempio gli sfregi ad a opere artistiche nei Musei: i quadri di Van Gogh, Manet, o alla Cappella degli Scrovegni e ai Musei Vaticani la statua di Laocoonte, e frequenti interruzioni del traffico cittadino in diverse città.
La ragione proclamata dal gruppo è dare uno shock, un duro avvertimento, all’opinione pubblica sul degrado ambientale e criticare le politiche di tutti i governi sui temi ambientali.
Chi finanzia Ultima Generazione? La scoperta che abbiamo fatto è anch’essa interessante. La appendiamo dal sito “Full d’Assi Magazine” facilmente consultabile con Google. Si chiama C.E.F. (Climate Emergency Fund).
Il fondatore dovrebbe essere Trevor Nelson: un ex stretto collaboratore di Bill Gates. Sono poi citati nel web altri finanziatori: Allen Getty – figlia di John Paul Getty e da Rory Kennedy, figlia di Bob Kennedy.
Non riesco a immaginare in alcun modo un loro coinvolgimento in queste azioni di palese impatto violento alla società.
La domanda che tutti si pongono è questa: ciò che fa Ultima Generazione serve?
E’ la ragione per cui esponenti di U.G. vengono invitati a Talk Show televisivi.
Il più recente è avvenuto 11 Settembre nella trasmissione di Nicola Porro “Quarta Repubblica” dove abbiamo assistito ad una trasmissione con una loro rappresentante proprio per rispondere alla domanda.
Beatrice Pepe di U.G insieme a Daniele Capezzone, Chicco Testa, Francesco Emilio Borrelli, Mario Giugliacci: senza sostenitori amici dalla parte di U.G.
La domanda di Chicco Testa è stata però quella più eloquente (la riassumo) “lei parla di 60 Miliardi di Euro che l’Italia investe sul fossile. Da dove trae questi dati? La risposta: “sono gli scienziati che lo affermano, non tocca a me riferire a Lei dove ho rilevato quei dati, Sono solo gli scienziati che questa trasmissione non convoca”:
In effetti dare dei dati è importante come riferire la fonte.
Però è anche responsabilità di Porro offrire a Pepe – con l’invito – una possibilità di chiarezza attraverso chi potrebbe dare quelle informazioni che Beatrice non conosce bene.
Chi è sceso nell’agone a difendere U.G. e Beatrice Pepe è stato il Magazine cattolico – quello dei Dehoniani – editori de Il Regno – SETTIMANA NEWS.
L’articolo di Sergio Feltri (13 Settembre 2023) è stato impostato per denigrare Porro personalmente e tutte le “Tv della destra”. Ha offerto un abstract che riassume quanti sono morti di caldo in Europa nel 2022 (da Nature Magazine) dando quei dati che la Pepe non aveva detto. L’articolo è così titolato:
- Come si costruisce la disinformazione (come Mediaset organizza i palinsesti)
- Manipolare i dati (lo schema informativo)
- L’assurda logica di Porro
- Puntare al portafoglio per far chiudere la trasmissione.
Non è nostro compito difendere editori e trasmissioni: a noi pare soltanto che l’unica tensione praticabile per un uomo ragionevole è la ricerca della verità da qualunque parte giunga. Spero che questo Settimanale sia all’altezza di porre critiche altrettanto feroci a tutti talk TV proprio per amore alla verità.
Il problema noi lo vediamo non nelle trasmissioni TV e nemmeno nelle azioni di Shock di U.G.
Pensiamo da sempre che il tema ambientale sia stato sottovalutato per troppo tempo. Riconosciamo in tante istituzioni pubbliche e private una volontà di cambiamento del paradigma antico nel cercare di modificare l’attuale trend.
Mi pare che il tema sia culturale e che una sorta di malcostume un po’ generalizzato, abbia malamente orientato l’economia senza una cultura della preservazione della natura per tutti. La corsa al denaro e al marketing facile ha toccato un po’ tutti ed i danni si vedono.
Quello che contestiamo a U.G. è la bontà dei gesti violenti che – come i blocchi stradali. Essi fanno danno e non offrono risposte positive. Lo sfregio alla bellezza è poi controproducente, perché è proprio la bellezza che può stimolare una rinascita di una nuova cultura della natura ispiratrice del bello.
Penso che i processi aziendali avviati per azioni di sostenibilità abbiano tutti insieme mostrato che è cambiato il tempo dell’indifferenza.
Ma è proprio il tempo che inchioda l’opera violenta di U.G.: per distruggere l’ambiente basta un incendio, una frana, un uragano, ecc. la ricostruzione richiede tanto tempo.
Le rigenerazioni hanno sempre avuto la necessità di risorse e di impegno positivo.
E’ pur vero che ci vorrebbe davvero per tutti uno shock culturale per invertire una mentalità borghese e menefreghista che guarda unicamente alle proprie vicende.
Ma lo Shock di U.G. ha un effetto controproducente.
Infine un carissimo augurio agli amici cristiani dehoniani, da un povero cristiano come me: si può giudicare tutto, trattenendo sempre il valore. Cercandolo vivamente in tutto e in tutti. La realtà è complessa e chi vuole possederla perché si ritiene più furbo, inevitabilmente ne perde il senso vero e ultimo.
Bruno Calchera
Direttore CSROGGI