Il punto del Direttore
Vediamo oggi la disgregazione di molte certezze. C’è un disfacimento del paese documentato dalla siccità e non solo. Siamo devastati da notizie da più parti che suscitano incertezza, anzi sembra non vi sia più fondo a questo clima del “nulla va bene!”
E’ un po’ sembra proprio vero!
Non c’è ancora arrivato alcun scienziato ad abbinare la piaga della siccità con l’aumento dei casi della pandemia. La coincidenza è ben strana: manca l’acqua, manca il vapore acqueo, manca la pioggia e combinazione crescono pandemia e siccità.
L’ambiente non è segmentabile come lo studio delle scienze. Le relazioni vi sono sempre nel reale. Non è possibile immaginare che una estremizzazione di una realtà non incida su altre.
E’ un tema aperto.
Il tempo dell’analisi è ritornato ad assillarci: non sappiamo più a quale pericolo badare.
Siamo esperti e abbiamo un numero imprecisato di competenti che sanno indicarci il perché le cose vanno così male, ognuno nella sua specificità, e noi ne rincorriamo tante. Insieme. Fino ad incasellarle, e a farne una lunga sequenza.
Mi permetto solo di elencare le piaghe vere che ci stanno assillando partendo proprio dalla siccità, insieme alla Pandemia come enunciato più sopra:
- La Guerra in Ucraina, che assorbe risorse e pone problemi sociali immensi e che non sembra destinata a finire presto:
- I prezzi dell’energia (per l’industria e per la vita dei cittadini) dell’alimentare per il venir meno del grano (Ucraino) e dell’acqua (siccità nella nostra agricoltura).
- Il Caos sociale con una impennata di problemi per i movimenti migratori.
- Il lavoro: che non trova equilibrio tra domanda e offerta (sembra che il “fai da te è meglio”, rende poco competitivo l’impegno lavorativo in aziende anche con contratti a tempo indeterminato. E i bassi salari ormai erosi da costi crescenti non attraggono i lavoratori.
- Il boom turistico cui non corrisponde – è la prima volta che accade in modo così eclatante – una organizzazione del lavoro. Una coincidenza tra “il fai da te” e l’assenza di mano d’opera. Si pensi alle compagnie aeree che avevano programmato licenziamenti a go-go e ora corrono ai ripari perché manca il personale.
- In Italia c’è sempre la minaccia di una crisi di Governo: almeno ogni settimana c’è qualcuno che dice basta per raggranellare qualche punto nei sondaggi: si pensi a Conte, solo per citare un esempio di oggi, che dopo aver dimezzato il partito, è ancora pronto con il fucile spianato a mettere in crisi una compagine governativa che cammina cercando di sistemare presenti e derivati dal passato.
- La piaga degli omicidi, soprattutto di donne.
E’ la dimostrazione dell’inutilità dei social e dei Talk Show di Destra e Sinistra.
Oggi avere la responsabilità di Governo può essere un obiettivo politico, ma in questo casino è davvero conveniente assumersi questo fardello in quest’ora? Il potere logora chi ce l’ha!
La siccità ad esempio misura la capacità di cambiamento.
Come si farà ed in quanto tempo a sistemare tutte le dispersioni di acqua che i nostri impianti di erogazione hanno bisogno? Quanto sarà il costo? Può essere inserito nel PNRR oppure nei progetti presentati non è stato previsto?
Come si farà a ridurre l’impatto della siccità per tutti gli agricoltori?
I cittadini come faranno con stipendi così bassi a provvedere alla spesa di casa e alla necessità di lavoro? Ci sarà spazio per le tante Partite Iva che hanno deciso di operare direttamente nel mercato senza alcuna tutela del lavoro? C’è competenza e formazione? Ci sono risorse disponibili per proseguire con contratti anche di lunga durata?
Come lo Stato dovrà provvedere? I sindacati che curano coloro che sono assunti riusciranno a dar voce ai liberi professionisti che hanno sempre dimenticato?
La guerra incide fortemente sul tema clima: il ritorno del carbone, la limitatezza delle risorse energetiche e c’è pure una innovazione in controtendenza: da una parte cresce la povertà, dall’altra i costruttori d’auto promuovono modelli elettrici molto costosi.
Che ne sarà del mercato se la Cina inizierà la sua marcia per Taiwan con la conseguente sparizione dei chips necessari per l’innovazione?
E’ un contesto difficile, complesso, ricco di incognite.
Fanno ridere certe impennate di colore che accendono i fari su problemi che possono attendere: l’agenda della Camera dei Deputati ne è un esempio.
Qui ora, Caro Draghi, ci si batte per sopravvivere: se si regalano quattrini a persone sbagliate con il Reddito di Cittadinanza bisogna cambiare subito. Se Non si affronta subito il tema del “nucleare” vuol dire non aver pensato alle risorse energetiche. I Dissalatori vanno impiantati attorno all’Italia con urgenza – lo abbiamo già chiesto in un nostro precedente editoriale.
Infine lo Stato deve essere presente non solo con l’Agenzia delle Entrate ma con Uomini in divisa sul territorio, nelle carceri, nelle città devastate, sulle montagne ovunque qualcuno possa fare male (dagli incendi ai rifiuti, ecc.) Dobbiamo avere la certezza che qualche cosa si è messa in moto.
In assenza di tutto siamo vicini a una “guerra civile”, di tutti contro tutti, che non ci porterà alla Agenda 2030, ma alla dissoluzione.
Bruno Calchera
Direttore Responsabile