E’ una parola sulla bocca di tutti perché è il compito che abbiamo davanti.
E’ vero che non siamo rimasti fermi, ma ci troviamo davanti, oltre alle incognite, una realtà cambiata e non si sa se in meglio.
Certi cambiamenti improvvisi nel modo di operare come lo Smart Working devono essere valutati di nuovo per comprendere la loro vera efficacia. Così le relazioni: non sono ancora “apertamente libere”.
Sappiamo che la ripartenza per alcuni non ci sarà, che è inutile immaginare il futuro senza essere ben incardinati nel presente, per costoro i danni creati dal Covid-19 e dall’assenza di aiuto sono tali da non poter essere sostenuti.
Si ricomincia dunque guardando la realtà, il presente.
C’è poco da immaginare, la realtà offre gli indicatori da cui ripartire: non ci sono solo i quattrini a dare linfa alla ripresa, c’è un sano realismo e una verifica delle potenzialità presenti. Lo Stato è presente? C’è dibattito! La realtà darà la risposta alla domanda. Occorre una mentalità nuova per ripartire.
Uno sguardo alla realtà è utile per vedere come altri, nello stesso settore economico, hanno mantenuto la loro posizione di mercato. Non per copiare. Ma per aguzzare l’ingegno e la creatività.
La sostenibilità come si gioca in questo momento?
La ripartenza o sarà sostenibile o difficilmente troverà capacità di consolidamento. Lo dicono in molti. Dall’energia alla riorganizzazione delle risorse umane, dalla cura dell’ambiente all’economia circolare, il primo passo, nella riflessione di tutti, parte dalla Responsabilità Personale e Sociale verso la collettività.
Laura La Posta, il 4 giugno di quest’anno, su “Il Sole 24Ore” riprendeva su questo tema le parole di Francesco Starace, Amministratore Delegato di ENEL: «Sbaglia clamorosamente chi pensa che la sostenibilità passerà in secondo piano nella ricostruzione dell’economia mondiale post Covid-19: è un percorso senza ritorno, per fortuna. (…) La sostenibilità è intrinsecamente resilienza, competitività e riduzione del rischio, proprio quello di cui abbiamo bisogno per uscire dalla crisi economica scatenata dalla pandemia». Come dargli torto.
Un altro esempio:
Al “Recovery in a Sustainable Way” – questo il tema della sessione virtuale promossa il 16 giugno dal Global Compact Network Italia (GCNI) – hanno preso parte oltre 17mila persone attive in tutto il mondo sui temi dello sviluppo sostenibile.
In chiusura, l’ex-Ministro Enrico Giovannini ha rivolto un appello alla classe politica: «Spero che alla ripresa delle attività, il Governo inizi a disegnare le procedure del futuro Cipess, il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile, che dal 2021 sarà operativo e gestirà gli investimenti pubblici. L’approccio sostenibile, per il nostro Paese, deve tradursi anche in una gestione più agile delle opere pubbliche e il passaggio dal Cipe al Cipess è un’opportunità in questa direzione».
Le linee di indirizzo ci sono e la volontà dei grandi gruppi industriali e finanziari sembra essere ormai orientata alla sostenibilità.
Non mancano anche altre luminose esperienze: sono le Aziende, – CSRoggi ha ampiamente documentato nel numero scorso questo processo innovativo – che hanno avviato le riforme proprio all’apparire del Covid-19.
Sono piccole imprese padronali, cooperative, artigiani, imprese con meno di 10 dipendenti che stanno soffrendo. Queste sono, a detta di tutti, la grande risorsa del Paese.
Se si ritiene che questo tessuto produttivo sia un valore, allora tocca al Governo fare di tutto perché questa intelaiatura imprenditoriale non si perda.
È un’esperienza che non vediamo oggi compiutamente realizzata.
Si può migliorare, senza incrementare il debito di tutti e orientando gli investimenti verso la produttività ovunque essa si manifesti.
La ripartenza è una grande occasione perché si faccia strada la sostenibilità: lo sguardo alla realtà è il principio guida di ogni riforma, e la realtà è fatta di tanti particolari che vanno esaminati con attenzione per non esporsi a fumosi esperimenti che non decollano.
Chi fa impresa è innanzi tutto “un concreto”.
I prossimi mesi saranno il banco di prova di questa tensione positiva.
di Bruno Calchera
Direttore Responsabile di CSRoggi